La legge 150/2024 ha introdotto nuove regole per la valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie di II grado, distinguendo modalità operative tra le classi terminali e quelle intermedie.
In particolare, chi riceve un «6» in condotta si troverà ad affrontare un percorso specifico che coinvolge elaborati critici sulla cittadinanza attiva e solidale, con conseguenze diverse a seconda dell’anno scolastico. Ecco, in merito, la Nota pubblicata dal MIM.
Classi terminali: maturità e condizioni per l’ammissione all’esame
Per gli studenti delle quinte classi, la normativa è già in vigore per l’anno scolastico 2024/25. Se al termine dello scrutinio il voto di comportamento è pari a 6/10, il consiglio di classe assegna un elaborato critico sulla cittadinanza attiva e solidale.
Il tema dovrà essere sviluppato e discusso durante il colloquio orale della maturità. L’argomento viene deciso nella fase finale dell’anno e comunicato agli studenti via registro elettronico il giorno successivo allo scrutinio.
Invece, chi ottiene un voto al di sotto di 6/10 non potrà accedere all’esame di Stato; la condotta diventa così elemento vincolante per l’ammissione.
Inoltre, per ottenere il punteggio massimo di credito scolastico (fino a 40 punti nell’ultimo triennio), è necessario un voto di comportamento pari o superiore a 9/10.
L’Ordinanza Ministeriale 67/2025 ha recepito queste disposizioni e definito tempi e modalità applicative.
Classi intermedie: sospensione del giudizio e attesa del regolamento
Nelle classi intermedie (prime‑quarte), la legge prevede che un voto di condotta pari a 6/10 non comporti un’ammissione automatica all’anno successivo.
Il consiglio di classe dovrà sospendere il giudizio e assegnare uno specifico elaborato critico sulla cittadinanza attiva e solidale.
Solo una presentazione adeguata del lavoro, valutata positivamente, autorizza il passaggio alla classe successiva.
Tuttavia, questa parte della riforma resta al momento inapplicabile perché richiede una modifica al DPR 122/2009, ancora in attesa di via libera normativa.
Finché il nuovo regolamento non sarà adottato (entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge), l’obbligo di elaborato non si applica nelle classi intermedie .
Implicazioni didattiche e prospettive future
La riforma riflette un’intenzione chiara: promuovere la responsabilità e il rispetto reciproco per valorizzare il ruolo educativo della scuola.
Il comportamento non viene più considerato solo un fenomeno qualitativo, ma assume una funzione concreta negli esiti scolastici e nelle procedure d’esame.
In futuro, le scuole dovranno attrezzarsi: i consigli di classe, in collaborazione con il personale, dovranno strutturare elaborati e linee guida coerenti con il tema della cittadinanza attiva.
Se il regolamento attuativo per le classi intermedie verrà adottato rapidamente, dalle prossime annualità scolastiche anche il passaggio dalla seconda alla terza, o dalla terza alla quarta, sarà subordinato alla presentazione di un lavoro critico.
Ciò potrebbe trasformare significativamente la valutazione formativa e disciplinare in queste fasce di età.
Dunque, la legge 150/2024 introduce una vera rivoluzione nella valutazione della condotta, rendendo il comportamento uno snodo cruciale sia per accesso agli esami sia per il progresso scolastico.
Se per le quinte classe il quadro è chiaro e operativo, per le intermedie riflette una prospettiva futura attesa di consolidamento normativo.



