Responsabilità dei genitori per bullismo e cyberbullismo: cosa cambia con il nuovo decreto

Rosalia Cimino

29 Agosto 2025

Genitori preoccupati che osservano il figlio compiere atti di bullismo

Responsabilità dei genitori per bullismo e cyberbullismo: cosa cambia con il nuovo decreto

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In cosa consiste la responsabilità dei genitori per bullismo e cyberbullismo? I due fenomeni, difatti, non vengono circoscritti soltanto alle aule scolastiche o alle chat online, ma riguardano sempre più la sfera educativa e la responsabilità diretta delle famiglie.

Per questa ragione, tramite decreto legislativo 12 giugno 2025, n. 99, il legislatore rafforza il ruolo genitoriale introducendo un impianto normativo che amplia gli obblighi di vigilanza ed educazione. Non basta più “non sapere”: ai genitori è richiesto un impegno attivo e dimostrabile nella prevenzione, nel controllo e nella formazione dei figli.

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Nuovo quadro normativo: vigilanza, educazione e obblighi concreti

Il decreto 99/2025 rende più stringente la responsabilità dei genitori per bullismo e cyberbullismo, ridefinendo i principi di culpa in vigilando e culpa in educando. In pratica:

  • i genitori rispondono dei comportamenti illeciti dei figli minori, salvo che dimostrino di aver adottato misure adeguate di controllo;
  • il monitoraggio deve essere proporzionato all’età e all’indole del minore, includendo anche la supervisione dei dispositivi digitali come smartphone e social network;
  • non basta vigilare: occorre anche educare, cioè fornire strumenti di comportamento responsabile e valori di rispetto verso gli altri.

Il decreto sposta l’attenzione dal solo mondo digitale alla vita quotidiana offline, mettendo in primo piano prevenzione e percorsi riparativi, ma senza attenuare l’obbligo genitoriale.

Scuola e istituzioni: un’alleanza che rende tracciabile il ruolo genitoriale

Una delle principali novità riguarda la tracciabilità degli interventi educativi e preventivi. Il dirigente scolastico ha l’obbligo di informare tempestivamente le famiglie in caso di episodi o segnalazioni, attivando le procedure delle linee guida ministeriali. 

Questo crea un filo diretto tra scuola e genitori, rendendo ogni passaggio verificabile. Tra gli strumenti introdotti:

  • potenziamento del servizio “Emergenza Infanzia 114”, attivo h24 con supporto psicologico, legale e pedagogico per minori e famiglie;
  • campagne di sensibilizzazione nazionali e attività formative integrate nei programmi scolastici;
  • codici di condotta e percorsi interni agli istituti, che elevano la responsabilità familiare e rafforzano il concetto di comunità educante.

Il genitore non è più solo chiamato a “riparare al danno”, ma a partecipare attivamente a percorsi di prevenzione, alla formazione dei figli e alla collaborazione con scuola e istituzioni.