Pare che ci sia un ritorno di preferenza da parte dei giovani alle professioni tecnico-pratiche. Perciò, la direzione indicata dal PNRR sul rilancio dell’istituto tecnico professionale potrebbe veramente calzare a pennello.
Infatti, pare che molti ragazzi siano disposti a valutare le strade messe a disposizione da questo tipo di percorso scolastico sul mercato del lavoro.
Inoltre, molti di questi ragazzi considerano tale scelta la più adeguata per il proprio futuro. Altri, invece, intraprenderebbero questa strada soltanto se avessero la certezza di percorsi adeguati e sufficienti prospettive di stipendio o carriera.
Tuttavia, la maggior parte sembra rimanere ancora orientata ad intraprendere mansioni di carattere teorico.
Questo rinnovato interesse da parte dei ragazzi per l’istruzione tecnica e professionale sembra confermare il rilancio di questo tipo di istituti iniziato con la riforma del PNRR e che dovrà essere meglio definita da parte del nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
SOMMARIO
ToggleLe dichiarazioni del Ministro Valditara
Il Ministro ha recentemente ribadito che l’Istituto Tecnico Professionale, da ora in poi, dovrà essere considerato come un pilastro dell’istruzione italiana:
“Noi abbiamo svalutato la formazione tecnica, ritenendola di seconda categoria, quando invece è il pilastro del sistema produttivo. Bisogna farla diventare un canale formativo di serie A, costruendo una filiera unica che vada dalla formazione fino all’istruzione tecnica superiore, parallela all’università e che renda anche questo tipo di insegnamento di alto livello. Per questo faremo un’importante riforma della scuola tecnico-professionale.
In Italia ci sono un milione e 200mila posti di lavoro che non vengono occupati per mancanza di competenze tecniche. Il 46 per cento delle aziende non trova qualifiche adeguate. Le imprese vanno coinvolte e, laddove siano necessarie qualifiche specifiche, le scuole devono poter assumere docenti tratti dalle imprese”.
La riforma relativa all’Istituto Tecnico Pratico
Le principali caratteristiche della riforma approvata lo scorso settembre sono: principalmente innovazione, rete con i territori e potenziamento relativo all’attività laboratoriale.
Il governo Draghi ha approvato questa riforma legata al PNRR e il ministro Valditara non dovrà far altro che implementarla.
Per essere più precisi, per quanto riguarda gli istituti tecnici il testo prevede:
- ridefinizione e aggiornamento degli indirizzi relativi al tipico istituto tecnico professionale, rafforzamento delle competenze linguistiche, ma soprattutto le competenze STEM e orientamento relativo alle discipline inerenti alla cosiddetta industria 4.0. L’obiettivo è connettersi maggiormente il tessuto socioeconomico di riferimento e valorizzare la metodologia didattica per competenze;
- previsione di meccanismi che diano continuità tra l’istruzione tecnica e quella terziaria, per esempio tramite la riforma ITS Academy, in modo che siano riconosciuti relativi crediti universitari ai tirocini svolti dagli studenti durante il quinto anno di studi;
- La realizzazione di nuovi Patti Educativi, che siano 4.0 in modo da concretizzare delle cooperazioni tra gli istituti e imprese, Enti di Formazione accreditati dalle Regioni, ITS Academy, università e centri di ricerca in modo che si possano condividere risorse professionali, logistiche e strumentali;
- la strutturazione di un Piano Formativo mirato per i docenti degli Istituti, coerentemente con le specificità dei contesti territoriali;
- l’erogazione di percorsi di istruzione tecnica professionale da parte di Centri Provinciali per gli Adulti, spesso insufficienti rispetto alle richieste del territorio;
- riconoscimento di certificazioni che attestino le competenze degli studenti dopo il primo ed il secondo biennio in corrispondenza con il secondo ed il terzo livello del Quadro Europeo delle Qualifiche.
Per gli istituti professionali è, inoltre, prevista:
- La definizione di misure di supporto allo sviluppo di processi di internazionalizzazione degli istituti per realizzare lo spazio Europeo dell’istruzione.
Obiettivo della riforma dell’ istituto tecnico professionale
La riforma degli istituti professionali è volta a rafforzare il raccordo della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni, coerentemente con gli obiettivi di innovazione, sostenibilità ambientale e competitività previsti dal PNRR, anche attraverso l’aggiornamento da parte delle istituzioni scolastiche del Progetto Formativo Individuale.
Inoltre, il provvedimento prevede una semplificazione per il passaggio dagli istituti professionali al sistema di Istruzione e Formazione Professionale.