Oggi – 13 dicembre 2024 – è giornata di sciopero generale per l’Italia intera, ad esclusione della provincia di Trento: settori pubblici e privati, tra cui la scuola, si fermano per 24 ore.
Indetta dall’Unione Sindacale di Base (USB) e da altre sigle sindacali, la mobilitazione è stata organizzata per protestare contro politiche governative ritenute dannose per il mondo del lavoro e, in particolare, per l’istruzione pubblica.
Anche il settore dei trasporti è interessato, con una significativa adesione dopo che il TAR del Lazio ha sospeso l’ordinanza del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che limitava lo sciopero a quattro ore.
SOMMARIO
ToggleSciopero nella scuola: critiche alle politiche governative
Il settore scolastico, rappresentato dall’USB, ha sfruttato l’occasione per fare un bilancio del primo trimestre dell’anno scolastico.
In un comunicato stampa, i sindacati denunciano la situazione stagnante della scuola pubblica italiana, definendola un “carrozzone malandato” portato avanti da oltre un milione di lavoratori tra docenti e personale ATA. Le principali critiche si concentrano su:
- Le linee guida per l’Educazione Civica, considerate inadeguate per formare cittadini consapevoli.
- La riforma del modello 4+2 negli istituti professionali, vista come un ulteriore ostacolo a un apprendimento strutturato.
- L’utilizzo dei fondi del PNRR, che secondo i sindacati non si traduce in un reale miglioramento dell’istruzione.
- Il rilancio del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), considerato inefficace e scollegato dalle esigenze formative degli studenti.
Le Richieste dell’USB per un Rilancio della Scuola
L’Unione Sindacale di Base non si limita a criticare, ma propone soluzioni per rilanciare il sistema scolastico italiano. Tra queste, spiccano:
- Una maggiore forza sindacale per bilanciare il potere dei dirigenti scolastici.
- La riduzione del carico burocratico che grava su docenti e personale amministrativo.
- Un ritorno al focus sui saperi, con l’obiettivo di garantire un’istruzione di qualità e adeguata alle sfide del presente.
Lo sciopero del 13 Dicembre rappresenta quindi non solo un momento di protesta, ma anche un’occasione per riflettere sul futuro della scuola pubblica in Italia.
La mobilitazione sottolinea la necessità di riforme profonde, che valorizzino il ruolo sociale ed educativo dell’istruzione, garantendo diritti e tutele per chi ogni giorno lavora per il bene degli studenti.