Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato le nuove Linee guida che riguardano la scuola e l’Intelligenza Artificiale, in particolare l’uso dell’AI tra i banchi, allegate al DM n.166 del 9 agosto 2025.
Un documento strategico, pensato per accompagnare le istituzioni scolastiche in un percorso innovativo ma sicuro, con principi etici, requisiti tecnici e regole di protezione dei dati.
Le scuole avranno strumenti operativi per introdurre l’IA in modo graduale e monitorato, grazie alla Piattaforma Unica e a una dashboard ministeriale per il controllo a campione e gli audit. Il tutto in linea con l’AI Act europeo e i riferimenti normativi nazionali.
L’Intelligenza Artificiale pensata per gli studenti
Al centro del documento c’è l’idea di un’IA al servizio degli studenti. Non un sostituto del docente, ma un alleato che:
- personalizza i percorsi formativi;
- propone esercizi graduati;
- offre feedback immediati;
- facilita l’accessibilità per alunni con disabilità o DSA.
La regia resta sempre pedagogica e umana: l’insegnante mantiene la piena responsabilità delle scelte didattiche.
Tra le applicazioni possibili, spiccano i tutor conversazionali, la content curation e strumenti per sviluppare pensiero critico e cittadinanza digitale, fondamentali per imparare a valutare le fonti in un mondo sempre più complesso.
Sicurezza, privacy e rischi: il quadro normativo
Le Linee guida distinguono i sistemi in base al rischio: minimo, limitato o alto. Nel settore istruzione rientrano tra i più delicati quelli utilizzati per ammissioni, valutazioni, determinazione del livello o proctoring, per i quali sono previsti obblighi rafforzati.
Sono invece vietate pratiche come:
- manipolazioni subliminali;
- social scoring;
- rilevazione delle emozioni a scuola (salvo motivi medici o di sicurezza).
Le scuole, titolari del trattamento dei dati, dovranno rispettare GDPR e principi di privacy by design, con informative trasparenti e chiare anche per famiglie e minori.
Prima di adottare strumenti che trattano dati personali, sarà obbligatoria una DPIA (Valutazione d’impatto sulla protezione dati); per i sistemi ad alto rischio, anche una FRIA, come previsto dal documento ministeriale.
Una strategia in cinque fasi e formazione continua
Il modello del MIM si sviluppa in cinque fasi:
- definizione dei casi d’uso;
- pianificazione;
- adozione graduale;
- monitoraggio;
- valorizzazione dei risultati.
Accanto a questo percorso, è prevista una formazione mirata per docenti e personale ATA, con il coinvolgimento attivo degli stakeholder scolastici e territoriali.
La metodologia HUDERIA del Consiglio d’Europa guiderà la valutazione dei rischi e degli impatti sui diritti, con focus su prevenzione e trasparenza.
L’IA a scuola: un’opportunità da governare
Con queste Linee guida, l’Italia si dota di un quadro chiaro e rigoroso per portare l’Intelligenza Artificiale nelle scuole. Non un salto nel buio, ma un cammino guidato che coniuga innovazione, sicurezza e centralità dello studente.
L’IA a scuola non è più un orizzonte lontano: è una sfida che si gioca già dal 2025, con l’obiettivo di rendere la didattica più inclusiva, personalizzata e responsabile.


