Ancora un atto di violenza nei confronti del personale scolastico. L’ennesimo. Teatro del grave episodio, consumatosi lo scorso 24 ottobre, è questa volta Treviso. Tre ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, una volta identificati, sono stati denunciati per violenza privata con l’accusa di aver impedito a una docente di lasciare il parcheggio durante una manifestazione studentesca di protesta legata ad una modifica decisa in merito all’orario della ricreazione.
I dettagli dell’aggressione
Secondo le ricostruzioni, un gruppo di studenti ha circondato l’auto della docente, scuotendola ripetutamente e ostacolandone il movimento.
La docente ha tentato in ogni modo di chiedere aiuto e di attirare l’attenzione dei presenti, ma è riuscita a lasciare il luogo solo grazie all’intervento di due studenti che hanno mediato con il gruppo.
L’episodio ha, ovviamente, suscitato forte preoccupazione nel personale scolastico e nelle autorità locali, anche alla luce delle violente aggressioni verificatesi già nei mesi scorsi in tutta Italia.
Indagini e conseguenze legali
Le indagini condotte dai Carabinieri e avviate subito dopo lo spiacevole episodio, hanno consentito di identificare tre giovani ritenuti i principali responsabili dell’accaduto.
Si tratta di tre ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni che sono stati immediatamente segnalati alla Procura per i Minorenni di Venezia e che dovranno adesso rispondere dell’accusa di violenza privata.
Un fenomeno in crescita: i dati sulle aggressioni
Le statistiche sulle aggressioni al personale scolastico confermano un preoccupante aumento dei casi.
Da settembre, sono stati registrati 19 episodi di violenza nei confronti di insegnanti, dirigenti e personale ATA, con una frequenza media di un caso ogni cinque giorni. La maggior parte degli episodi è avvenuta negli istituti superiori, dove si contano 13 casi.
Il fenomeno, che coinvolge spesso anche i genitori degli studenti, desta grande allarme nella comunità scolastica.
Normativa e misure di contrasto
Nonostante l’entrata in vigore della legge n. 25 del 4 marzo 2024 (che ha inasprito le sanzioni per chi aggredisce il personale scolastico prevedendo pene fino a 7 anni e mezzo di reclusione) e della legge n. 150 del 1 ottobre 2024 (che introduce sanzioni economiche comprese tra i 500 e i 10.000 euro per gli studenti responsabili di aggressioni), purtroppo le violenze non accennano a diminuire.
E che quello delle aggressioni nei confronti dei docenti (e del personale scolastico in genere) sia un fenomeno estremamente preoccupante e da arginare il prima possibile, lo dimostra l’attenzione riservata al tema durante il dibattito “Aggressioni in Cattedra: Cause e Soluzioni per una Scuola più Sicura”, promosso dalla nostra rivista online “La Scuola Oggi” e tenutosi a Roma lo scorso 22 novembre.
In questa occasione, esperti del settore, sindacati e rappresentanti istituzionali hanno analizzato le radici del problema, proponendo strategie concrete per migliorare la sicurezza negli ambienti scolastici.
Tra le soluzioni emerse, si è sottolineata l’importanza di adottare percorsi educativi per la prevenzione della violenza e di rafforzare il dialogo tra scuola e famiglie.