É tutto pronto per l’avvio dei 30 CFU insegnamento. Da qui a breve, pertanto, tutti gli aspiranti docenti interessati potranno finalmente conseguire i nuovi crediti formativi universitari che andranno a sostituire i vecchi 24 CFU.
L’indiscrezione arriva da fonti ministeriali attendibilissime e non lascia alcun margine ai dubbi. L’avvio dei relativi corsi è previsto già nei prossimi mesi, probabilmente subito dopo l’estate.
Si tratta – è bene ricordarlo – di un provvedimento che rientra nell’ambito della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti fortemente voluta dall’ex Ministro Bianchi.
Quest’ultima, inserita nella legge n. 79 del 29 giugno 2022 (conversione in legge – con modificazioni – del decreto n. 36 del 30 aprile 2022), è già entrata in vigore il 30 giugno 2022. Ciononostante è previsto un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2024.
E i 30 CFU si inseriscono proprio in questo contesto.
Cosa sono i 30 CFU insegnamento?
I 30 CFU rappresentano uno dei punti di forza principali della fase di transizione prevista dalla Riforma Bianchi. Ricordiamo, infatti, che era possibile acquisire i vecchi 24 CFU solo fino al 31 ottobre 2022, ma che sarà possibile utilizzarli fino al 31 dicembre 2024. Per tutti gli altri ci sono i nuovi 30 CFU, i cui corsi partiranno a breve.
Gli stessi saranno, infatti, utilizzabili per la partecipazione ai concorsi previsti entro il 2024, nonché al prossimo aggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).
Ma cerchiamo di capire esattamente a chi sono destinati i 30 CFU secondo le eccezioni previste per la fase transitoria:
I precari storici
Tra i primi ad essere interessati ci sono sicuramente i cosiddetti precari storici. Ovvero gli aspiranti docenti con almeno 3 annualità di servizio – anche non continuativi – negli ultimi 5 anni. Che abbiano, tuttavia, svolto almeno 180 giorni complessivi di servizio e a patto che almeno un’annualità sia stata svolta sulla specifica classe di concorso.
Per gli stessi è, infatti, prevista la possibilità di accedere al concorso senza l’obbligo di ulteriori crediti formativi. Gli stessi dovranno, però, acquisire 30 CFU durante il primo anno di immissione in servizio con contratto a tempo determinato. E, successivamente, affrontare anche la prova finale del percorso universitario di formazione iniziale per conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
Seconda abilitazione
La Riforma Bianchi prevede un’ulteriore eccezione per gli insegnanti che già possiedono un’abilitazione su una classe di concorso o su un altro grado di istruzione e per coloro che hanno ottenuto la specializzazione sul sostegno.
Tali insegnanti possono ricevere l’abilitazione in altre classi di concorso o in altri gradi di istruzione acquisendo soltanto 30 CFU. Ad ogni modo, di questi 20 CFU devono essere riferiti alle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento, mentre i restanti 10 CFU devono essere di tirocinio diretto.
Infine, una volta superato il concorso, dovranno conseguire ulteriori 30 CFU e superare la prova finale prima dell’immissione in ruolo a tempo indeterminato.