Sembrerebbe il titolo del famoso film “V per Vendetta”, ma è l’incubo che ha dovuto vivere una quattordicenne di Torino, sfregiata con l’accendino da una sua coetanea, per gelosia. La vicenda ha portato all’apertura di un’indagine e all’adozione di misure cautelari.
Cosa è successo
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione si è verificata poco dopo l’uscita da scuola, quando la quattordicenne che ha messo in atto l’aggressione ha atteso la “rivale” in strada.
Il movente sarebbe legato alla simpatia che la vittima nutriva per un coetaneo, membro del gruppo di amiche della responsabile del gesto.
La situazione, che in passato aveva visto momenti di tensione tra le due ragazze, è degenerata in un episodio violento: dopo aver urlato e insultato la giovane, l’aggressione si è conclusa con l’incisione della lettera “V”, simbolo che intendeva rappresentare una vendetta.
Il grave gesto ha provocato ferite evidenti sul viso della vittima, che è stata prontamente soccorsa e portata in ospedale.
L’intervento delle Autorità
La gravità dell’accaduto ha portato la Procura dei minori di Torino a intervenire, adottando misure cautelari per evitare il rischio di ulteriori episodi simili.
La giovane responsabile dell’aggressione è stata trasferita in una comunità, mentre le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio i motivi alla base del gesto.
Dal punto di vista giuridico, alla ragazza è contestato il reato di sfregio, con una pena prevista che va dagli 8 ai 14 anni.
Il ruolo della scuola nella gestione dei conflitti
In casi come quello accaduto a Torino, la scuola potrebbe intervenire attivamente instaurando percorsi di mediazione e supporto psicologico, favorendo un ambiente di ascolto e confronto tra pari.
In presenza di episodi di violenza o tensioni relazionali, è fondamentale che il personale docente e il servizio di orientamento scolastico collaborino per individuare tempestivamente segnali di disagio e offrire un sostegno adeguato agli studenti coinvolti.
Programmi di prevenzione e formazione, dedicati sia a studenti che a famiglie, possono aiutare a sviluppare competenze emotive e sociali, contribuendo a creare un clima inclusivo e rispettoso in cui ogni adolescente si senta tutelato e valorizzato.