L’utilizzo delle chat nella scuola ha trasformato radicalmente le dinamiche comunicative tra docenti, famiglie e studenti. Strumenti come WhatsApp favoriscono un dialogo diretto e immediato, ma pongono anche interrogativi sul confine tra lavoro e vita privata, sul rispetto dei ruoli professionali e sulla gestione delle informazioni scolastiche. In questo contesto, è essenziale stabilire regole chiare e canali ufficiali per garantire trasparenza, equilibrio e autorevolezza.
La comunicazione digitale tra scuola e famiglia
Sempre più spesso, le famiglie utilizzano chat di gruppo e messaggi personali come principale mezzo di contatto con gli insegnanti, preferendoli agli strumenti istituzionali.
Questo approccio si basa su una visione della comunicazione più “fluida”, percepita come semplice, veloce e informale.
Tuttavia, questa dinamicità comporta una continua reperibilità del personale scolastico, aumentandone lo stress e sovrapponendo tempi lavorativi e privati.
Inoltre, la diffusione di notizie tramite canali informali rischia di generare disinformazione e tensioni all’interno della comunità scolastica.
Posizione delle scuole e responsabilità istituzionali
Molti dirigenti scolastici richiamano la necessità di utilizzare esclusivamente i canali ufficiali – come registro elettronico, posta istituzionale e sportelli dedicati – quando si tratta di relazioni scuola-famiglia.
Non si tratta solo di un’esigenza organizzativa, ma di una questione di rispetto del ruolo docente, di tutela della privacy e di tracciabilità delle comunicazioni previste dalla normativa.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale (D. Lgs. 82/2005) e le Linee guida AGID impongono, infatti, che le comunicazioni formali tra enti e cittadini avvengano attraverso modalità certificate e documentabili.
Necessità di regolamentare l’utilizzo delle chat scolastiche
Alcuni istituti stanno già intervenendo con regolamenti interni che disciplinano l’uso delle chat, individuando orari, strumenti autorizzati e contenuti considerati appropriati.
In linea con quanto previsto dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti (D.P.R. 249/1998) e dal Regolamento di Istituto, è consigliabile che ogni scuola rediga una policy chiara sulla comunicazione digitale.
Le linee guida devono:
- stabilire gli orari di disponibilità dei docenti per la comunicazione con le famiglie;
- indicare canali istituzionali da utilizzare per richieste formali;
- delimitare l’uso delle chat informali esclusivamente a comunicazioni organizzative non sensibili;
- rispettare le norme sulla protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679).
Verso una comunicazione efficace e sostenibile
Porre limiti all’uso delle chat non significa negare il valore del dialogo scuola-famiglia, ma garantirne qualità, correttezza e sostenibilità.
L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra diritto all’informazione delle famiglie e tutela del tempo e del ruolo professionale dei docenti.
La digitalizzazione nelle scuole deve, quindi, accompagnarsi a una cultura della comunicazione consapevole, supportata dalla formazione del personale e dalla collaborazione tra tutte le componenti della comunità scolastica.
Una governance condivisa sulle modalità comunicative rafforza la credibilità dell’istituzione scolastica e migliora il clima educativo complessivo.