Il diritto allo studio universitario rappresenta un pilastro del sistema educativo italiano, eppure resta un concetto poco conosciuto tra gli studenti delle superiori. L’accesso a strumenti come la borsa di studio universitaria, sebbene garantito dalla Costituzione, non viene comunicato in modo efficace, con il rischio di precludere a molti giovani, soprattutto i più meritevoli e privi di mezzi, la possibilità di proseguire il percorso accademico.
Il Valore della Borsa di Studio nel Percorso Accademico
La borsa di studio universitaria è un aiuto economico determinante, attraverso il quale si attua il principio sancito dall’articolo 34 della Costituzione: garantire ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione.
Diversi studi condotti in Italia hanno valutato gli effetti di tale beneficio sul percorso universitario degli studenti. Le evidenze accademiche mostrano risultati tangibili: i borsisti tendono ad abbandonare meno gli studi e a conseguire il titolo con maggiore rapidità rispetto a chi non ne beneficia.
Un sostegno, quindi, non solo economico ma anche motivazionale, che può rappresentare un incentivo basilare – anche per gli aspiranti docenti – per scegliere di iscriversi all’università e completare con successo il proprio ciclo di studi.
Carenza Informativa: Un Ostacolo al Diritto allo Studio Universitario
Affinché la borsa di studio universitaria – così come ribadito dalla rivista lavoce.info – possa influenzare la scelta di iscriversi all’università, è ovvio che gli studenti debbano conoscerne l’esistenza e le modalità di accesso.
Una ricerca condotta su un campione di 6.500 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori in Piemonte (a.s. 2022-2023) ha messo in luce una significativa carenza informativa.
Sebbene il 95% degli intervistati dichiari di conoscere la borsa di studio universitaria, emergono lacune profonde sui dettagli operativi:
- solo il 6% identifica correttamente i requisiti di merito e reddito per accedervi;
- appena il 3% sa come si presenta la domanda di partecipazione;
- meno del 9% conosce l’ente regionale di riferimento a cui inoltrare la richiesta.
Una simile mancanza di informazione non sorprende, data l’assenza di un’attività di orientamento specifica e strutturata da parte degli enti competenti, come il Ministero, le Regioni e gli stessi atenei, indirizzata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
L’Impatto dell’Informazione sulle Scelte Post-Diploma
Per valutare se una corretta informazione possa incidere sulle iscrizioni, lo studio ha condotto un esperimento randomizzato.
Le classi quinte sono state divise in due gruppi: uno ha ricevuto una presentazione di circa 30 minuti sulla borsa di studio e sui servizi per il diritto allo studio, l’altro no.
Il confronto ha rivelato che gli studenti informati hanno una probabilità di iscriversi all’università superiore di 2,8 punti percentuali.
L’effetto è risultato ancora più marcato per alcuni sottogruppi specifici, a riprova di come l’informazione mirata possa fare la differenza.
CATEGORIA DI STUDENTI | AUMENTO DELLA PROBABILITÀ DI ISCRIZIONE |
Studentesse | +4,0 punti percentuali |
Studenti dei licei | +3,9 punti percentuali |
Studenti con poca partecipazione ad attività di orientamento | +3,6 punti percentuali |
Studenti incerti per motivi economici | +8,3 punti percentuali |
Questi dati dimostrano che un’informazione chiara e tempestiva è uno strumento potentissimo, soprattutto per intercettare gli studenti più bisognosi e indecisi.
Riportiamo di seguito la tabella relativa all’impatto dell’informazione in merito alla borsa di studio universitaria sulla prosecuzione degli studi (Fonte: Laudisa F., Poy S. 2024):
Limiti dell’Intervento e Strategie per Istituti Tecnici e Professionali
L’intervento informativo non ha mostrato un impatto significativo per i diplomati degli istituti tecnici e professionali.
Tale risultato suggerisce che per questi studenti, il cui percorso è spesso orientato più direttamente verso il mondo del lavoro, sia necessaria un’azione di orientamento più personalizzata e pervasiva.
Probabilmente, un’azione informativa svolta in anticipo, e non solo al termine dell’ultimo anno, potrebbe risultare più efficace.
Simili iniziative potrebbero essere integrate in programmi più ampi che incentivano le famiglie a pianificare il futuro educativo dei figli, così da rendere l’opzione universitaria una possibilità concreta e non solo una remota alternativa al lavoro.
Informare per Investire: Una Strategia a Basso Costo
La ricerca dimostra che informare adeguatamente sulla borsa di studio universitaria può essere un elemento decisivo nella scelta post-diploma, in particolare per quegli studenti che nutrono dubbi sulla prosecuzione degli studi a causa di difficoltà economiche.
Un’azione informativa potrebbe, dunque, diventare uno strumento strategico per aumentare il numero di immatricolazioni, un dato su cui l’Italia sconta ancora un ritardo rispetto alla media europea.
L’implementazione di una simile strategia potrebbe avvenire a costi contenuti, attraverso la diffusione di opuscoli o comunicazioni mirate sui registri elettronici, accessibili a studenti e famiglie.
Di questa attività dovrebbe farsi carico in primo luogo il Ministero, in modo da garantire una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale.
Un eventuale aumento delle domande di borsa implicherebbe un maggiore investimento da parte dello Stato e delle Regioni, ma sarebbe un investimento ad altissimo rendimento per lo sviluppo del Paese.