Un attento piano di monitoraggio al liceo di Trento: è questa l’iniziativa assunta dal Dipartimento Istruzione e Cultura del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) nei confronti dell’istituto scolastico per l’intero anno 2025/2026. L’avvio di un’osservazione strutturata, che fa seguito a una verifica valutativa dello scorso aprile, mira a sostenere la dirigenza e la comunità scolastica del liceo classico “G. Prati” nell’attuazione di misure di miglioramento, ma il metodo adottato ha già sollevato perplessità e malumori tra il personale e le organizzazioni sindacali.
Il Piano di Miglioramento e le Modalità di Intervento
Il provvedimento prevede l’affiancamento della dirigenza da parte di una docente esperta e di una dirigente scolastica appositamente distaccata.
Il loro compito sarà quello di seguire da vicino l’implementazione delle azioni correttive, con l’obiettivo, come si legge nel documento ufficiale, di “garantire un adeguato e strutturato supporto alla dirigente e alla comunità scolastica”.
Il piano si articolerà attraverso visite collegiali in tre momenti fondamentali dell’anno:
- all’inizio delle lezioni;
- al termine del primo quadrimestre;
- alla conclusione dell’anno scolastico.
A questi appuntamenti si aggiungeranno incontri mensili di accompagnamento. La presenza di figure esterne, incaricate di verificare l’efficacia del percorso, rappresenta un elemento di novità significativo e segna un cambio di passo rispetto alle normali pratiche di autovalutazione d’istituto.
Le Ragioni del Monitoraggio al Liceo di Trento: Tra Valutazione Esterna e Segnalazioni
La decisione di attivare un’azione di supporto così specifica trova origine nelle criticità emerse durante la valutazione esterna condotta nell’aprile del 2025.
A tale valutazione si sono aggiunte diverse segnalazioni provenienti anche dalle famiglie degli studenti, che hanno contribuito a delineare un quadro di attenzione.
Sebbene l’istituto avesse già avviato un proprio progetto di miglioramento interno, l’intervento del Dipartimento Istruzione e Cultura ha reso essenziale un’azione più incisiva.
Il piano di monitoraggio al liceo di Trento si pone, quindi, come uno strumento per accelerare e consolidare i processi di cambiamento, in modo da assicurare che le strategie adottate siano efficaci e rispondenti alle problematiche riscontrate.
La supervisione esterna intende fornire un sostegno concreto alla leadership scolastica per affrontare le sfide gestionali e organizzative in modo più strutturato.
Le Reazioni del Mondo Sindacale e i Dubbi sulla Trasparenza
La procedura adottata ha suscitato una forte preoccupazione da parte delle sigle sindacali e di una parte del personale scolastico.
Le critiche non si concentrano sull’intenzione di migliorare l’istituto, quanto sulle modalità e sulla mancanza di trasparenza del monitoraggio al liceo di Trento.
Molti sottolineano come il piano di miglioramento non sia mai stato illustrato in modo chiaro e partecipato alla comunità scolastica.
Un intervento così invasivo, secondo i sindacati, sottintende una mancanza di fiducia nella dirigenza e nell’autonomia dell’istituto.
Emergono, inoltre, interrogativi sulla coerenza delle azioni intraprese: perché concentrare un’attenzione così mirata su questo liceo, senza rendere pubblici i risultati della precedente ispezione o avviare iniziative simili in altri istituti che, da tempo, manifestano difficoltà documentate?
La Posizione della Dirigenza e le Criticità Contestate
La verifica ispettiva dello scorso aprile era stata disposta dal Dipartimento Istruzione e Cultura in seguito a segnalazioni relative a presunte criticità nella gestione interna, nel clima organizzativo e nel benessere degli studenti.
L’incarico fu affidato a una dirigente esperta con il mandato di raccogliere elementi utili attraverso interviste, analisi dei documenti e osservazione diretta.
All’epoca dei fatti, la presidenza dell’istituto aveva manifestato sorpresa per l’ispezione, dichiarando che le problematiche erano circoscritte e non tali da giustificare un intervento di tale portata. “Ci sono state alcune criticità, ma nulla di sistemico”, aveva affermato la dirigenza.
Questa posizione contrasta con la decisione successiva di avviare un piano di monitoraggio al liceo di Trento così strutturato, un’azione che suggerisce una valutazione ben più complessa delle dinamiche interne all’istituto.