Riforma Maturità 2026: Le Novità su Orale, Prove Scritte e Bocciatura

Giuseppe Montone

3 Settembre 2025

studenti durante la prova scritta della maturità

Riforma Maturità 2026: Le Novità su Orale, Prove Scritte e Bocciatura

Quiz GPS

La riforma Maturità 2026 si appresta a modificare in modo sostanziale l’Esame di Stato, con un decreto atteso a breve in Consiglio dei Ministri. E, soprattutto, non si limiterà a reintrodurre la storica denominazione di “Esame di Maturità”, ma interverrà sulla struttura stessa delle prove. L’obiettivo del Ministro Valditara è di restituire centralità al percorso dello studente, con un colloquio orale più selettivo e conseguenze dirette per chi si rifiuta di sostenerlo.

Guarda il video

Decreto Riforma Maturità: Le Ultime Novità Approvate dal Governo

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto-legge che introduce le nuove misure per l’Esame di Stato, confermando l’impianto della riforma.

Il provvedimento restituisce ufficialmente alla prova la denominazione di “esame di maturità” e ne ridefinisce le finalità, con un’attenzione specifica alla crescita personale e all’orientamento per il futuro.

Una delle modifiche strutturali più rilevanti riguarda la composizione delle commissioni, che diminuiranno da sette a cinque membri.

I risparmi derivanti da questa riduzione, come annunciato dal Ministro, saranno reinvestiti in un fondo permanente da 10 milioni di euro destinato alla formazione specifica dei docenti commissari.

A partire dalla sessione d’esame 2026/2027, la partecipazione a tali percorsi formativi costituirà titolo preferenziale per la nomina.

Per la prova orale saranno previste solo quattro materie, che verranno scelte a gennaio.

La Filosofia dietro la Riforma: Valutare la Crescita dello Studente

L’intento del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) è quello di superare un modello di valutazione basato unicamente sulle conoscenze nozionistiche

La nuova visione punta a restituire alla prova finale il suo valore di “vero esame di Maturità”, un momento in cui si certifica la crescita complessiva della persona. 

In tale ottica, l’esame dovrà misurare non solo le competenze disciplinari, ma anche l’autonomia di giudizio, il senso di responsabilità e la capacità argomentativa dello studente. 

Una simile impostazione si contrappone a quello che il Ministro Valditara ha definito “facilismo educativo”, per valorizzare invece l’impegno reale e la maturazione personale dimostrata durante l’intero percorso scolastico. Il rispetto delle regole e l’assunzione delle proprie responsabilità diventano, di conseguenza, elementi fondamentali della valutazione.

Riforma Maturità 2026: Il Colloquio Orale Diventa Determinante

Il colloquio orale rappresenta il fulcro della nuova riforma Maturità 2026. 

La prova sarà ripensata in una chiave maggiormente multidisciplinare, con l’obiettivo di valutare in modo più approfondito la capacità dello studente di creare collegamenti tra le diverse materie e di argomentare le proprie tesi. 

Un peso significativo verrà dato anche alle esperienze maturate nei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e alle conoscenze di Educazione Civica

L’architettura del colloquio è pensata per essere più selettiva e per misurare la maturità complessiva del candidato, rendendo la prova orale un passaggio ineludibile e fondamentale per il superamento dell’esame. 

Sarà proprio in questa fase che la commissione dovrà accertare la crescita autentica dello studente, al di là dei risultati delle singole prove scritte.

Riforma Maturità 2026: studente con sulla bocca un nastro adesivo viene bocciato


Il Rifiuto dell’Orale e la Conseguente Bocciatura

Una delle novità più dibattute riguarda le conseguenze per chi decide di non sostenere la prova orale

A differenza del passato, dove i crediti e il punteggio degli scritti potevano consentire il superamento dell’esame anche in assenza del colloquio, la riforma introduce la bocciatura per chi si rifiuta volontariamente di rispondere. 

Tale misura, nata in risposta ai recenti episodi di “scena muta” come forma di protesta, mira a tutelare la serietà dell’istituzione scolastica. 

Il Ministro Valditara ha, tuttavia,  precisato che le commissioni adotteranno un approccio flessibile nei confronti di studenti che manifestano un blocco emotivo, offrendo domande alternative. 

Per rendere operativa questa norma, che distingue tra protesta volontaria e difficoltà psicologica, sarà necessario modificare il Decreto Legislativo 62/2017, un passaggio che richiederà un iter parlamentare definito.

Le Prove Scritte: Conferme e Possibili Modifiche

L’impianto delle prove scritte non verrà stravolto dalla riforma Maturità 2026, ma sono previsti alcuni aggiustamenti. 

La prima prova, il tema di italiano, resterà invariata nella sua struttura, a conferma della sua importanza nella valutazione delle competenze linguistiche e critiche degli studenti. 

Per la seconda prova, specifica per ogni indirizzo di studio, si ipotizzano invece delle modifiche

L’intenzione è quella di orientare i quesiti verso la valutazione delle competenze trasversali e del problem solving

Per l’indirizzo scientifico, ad esempio, si sta valutando l’inserimento di domande di logica e di comprensione del testo, per saggiare abilità che vanno oltre la semplice applicazione di formule. 

L’obiettivo è rendere anche le prove scritte uno strumento più efficace per valutare la capacità di ragionamento e di applicazione delle conoscenze in contesti complessi.

Un’altra novità riguarda i risultati delle prove INVALSI: i livelli di apprendimento conseguiti saranno indicati in forma descrittiva nel curriculum dello studente solo al termine dell’esame, per sottolinearne la funzione principalmente orientativa. 

Viene, inoltre, previsto un bonus fino a tre punti aggiuntivi per i candidati che partono da un credito di almeno 97 centesimi.

La Voce degli Studenti: Proteste e Richieste di Dialogo

L’annuncio della riforma ha suscitato la reazione immediata delle associazioni studentesche, che lamentano una totale assenza di confronto

L’Unione degli Studenti ha sottolineato come il Forum delle Associazioni Studentesche non venga convocato dal Ministero da oltre un anno, impedendo di fatto ogni forma di partecipazione a un processo decisionale di tale portata. 

Le critiche si concentrano sulla percezione di un esame trasformato in un “interrogatorio” e in una “prova di obbedienza“, piuttosto che in un’occasione di espressione e di valutazione autentica. 

Gli studenti rivendicano una scuola che li ascolti e un esame che permetta di valorizzare il loro percorso, criticando un approccio che, a loro avviso, reprime gli spazi di discussione e partecipazione democratica all’interno delle istituzioni scolastiche.

Il Calendario Ufficiale della Maturità 2026

Mentre il dibattito sulla struttura della prova è ancora aperto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già definito le date per l’anno scolastico 2025/2026 con l’Ordinanza n. 105 del 28 maggio 2025

Una novità di rilievo riguarda proprio il calendario degli esami. La prima prova scritta della Maturità 2026 è fissata per giovedì 18 giugno, alle ore 8:30. Si tratta di un cambiamento rispetto alla tradizione, che vedeva l’inizio delle prove di mercoledì. 

La seconda prova scritta si terrà il giorno successivo, venerdì 19 giugno, sempre alle 8:30. Per gli studenti che non potranno partecipare alla sessione ordinaria, le prove scritte suppletive sono state programmate per il 1° luglio 2026. L’ufficializzazione di queste date fornisce un primo punto fermo per studenti e docenti in vista della nuova riforma Maturità 2026.