Prosegue il confronto tra ARAN e sindacati sul rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022-24, con al centro la questione dell’aumento stipendiale per docenti e ATA.
L’ipotesi avanzata dall’ARAN – Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni – prevede incrementi mensili della retribuzione tabellare, differenziati per anzianità di servizio e grado scolastico.
Tuttavia, i sindacati, in particolare la FLC CGIL, giudicano le cifre del tutto insufficienti, denunciando un reale rischio di perdita del potere d’acquisto per il personale scolastico.
Cosa prevede l’aumento stipendiale per docenti e ATA
Secondo quanto emerso durante l’incontro con l’ARAN, le proposte di aumento stipendiale per docenti e ATA prevedono:
- Incrementi medi mensili lordi di 136 euro, di cui oltre il 60% già anticipato ai lavoratori;
- Aumento effettivo in busta paga stimato intorno a 47 euro lordi;
- Compenso una tantum aggiuntivo di 142 euro lordi.
Per i docenti, gli aumenti variano anche in base all’anzianità di servizio e al grado scolastico, con fasce che vanno da 0 a oltre 35 anni di esperienza.
Gli importi più elevati sono riservati ai docenti laureati della secondaria di secondo grado, mentre le fasce inferiori riguardano insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria o diplomati delle superiori.
Aumento stipendiale per docenti e ATA: le cifre nel dettaglio
La bozza sul tavolo delle trattative prevede incrementi lordi mensili, articolati in sei fasce di anzianità (da 0 a oltre 35 anni) e differenziati per grado di scuola e titolo di studio. Ecco una panoramica degli importi lordi proposti:
- Scuola dell’infanzia e primaria: da 105 euro a 152 euro;
- Docenti diplomati della secondaria di secondo grado: da 105 euro a 157 euro;
- Scuola secondaria di primo grado e insegnanti di educazione fisica: da 114 euro a 169 euro;
- Docenti laureati della secondaria di secondo grado: da 114 euro a 177 euro.
L’aumento stipendiale per docenti e ATA sarà corrisposto per 13 mensilità, ma il netto in busta paga dipenderà da trattenute fiscali e contributive. Gli incrementi riconoscono maggior valore agli insegnanti con titoli più elevati e maggiore anzianità, garantendo una distribuzione più equa della retribuzione.
Un potere d’acquisto falcidiato dall’inflazione
La Segretaria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, ha sottolineato l’inadeguatezza della proposta ARAN, definendola inaccettabile: “Non intendiamo accettare una riduzione di ben due terzi del potere d’acquisto dei salari”.
Il triennio 2022-2024 è stato segnato da un’inflazione elevata, che ha eroso significativamente la capacità di spesa di docenti e personale ATA.
La FLC CGIL avverte che un accordo basato su queste cifre rappresenterebbe una penalizzazione grave per chi lavora nella scuola, un settore fondamentale per il futuro del Paese.
Richiesta di risorse aggiuntive e ruolo della Legge di Bilancio
Per sbloccare la trattativa, il sindacato chiede uno stanziamento di risorse aggiuntive nella prossima Legge di Bilancio, necessario a:
- compensare la perdita di potere d’acquisto;
- garantire una retribuzione dignitosa agli educatori, tra i più sottopagati d’Europa;
- assicurare un riconoscimento economico equo a docenti e personale ATA.
Gianna Fracassi ribadisce che ogni discussione sull’aumento stipendiale per docenti e ATA debba partire dalla necessità di recuperare il valore reale delle retribuzioni, senza compromessi.
Aumento stipendiale per docenti e ATA: una situazione in divenire
Pur evidenziando l’inadeguatezza degli importi, la FLC CGIL riconosce alcuni progressi sul fronte delle relazioni sindacali, con un dialogo più strutturato tra le parti.
Tuttavia, secondo il sindacato, migliorare le procedure di confronto non basta se le risorse economiche rimangono insufficienti: senza un incremento reale degli stipendi, il negoziato rischia di diventare un esercizio formale senza effetti concreti sulla vita dei lavoratori.
La situazione resta quindi aperta e sarà decisivo il ruolo del Governo nella prossima Legge di Bilancio per stabilire se l’aumento stipendiale per docenti e ATA sarà effettivamente all’altezza delle aspettative del personale scolastico.
Se le risorse stanziate resteranno limitate, l’inflazione e la perdita di potere d’acquisto continueranno a penalizzare il personale scolastico.
Il percorso di trattativa ARAN-sindacati dovrà quindi affrontare la sfida di garantire incrementi retributivi reali e sostenibili, fondamentali per valorizzare chi ogni giorno contribuisce alla formazione delle nuove generazioni.