I cellulari esclusi dalla Carta del docente 2025 restano un punto fermo della nuova normativa. Le regole aggiornate confermano che il bonus finanzia hardware e software utili ai fini didattici, come computer e tablet, ma non gli smartphone. La precisazione si inserisce in un quadro di riforme che include lo slittamento dell’accredito 2025/2026 a gennaio e l’estensione del beneficio ai precari.
Limiti Hardware: Cosa Prevede la Nuova Normativa
La normativa aggiornata sulla Carta del Docente interviene per definire con precisione i dispositivi acquistabili. Il bonus è destinato a hardware e software specificamente utili ai fini didattici.
Tale definizione include computer, portatili e tablet, considerati strumenti fondamentali per la didattica. Restano invece fuori gli smartphone.
Benché il telefono cellulare sia diventato per molti insegnanti uno strumento di lavoro di fatto, usato per il registro elettronico o la comunicazione, la normativa non lo riconosce come strumento formativo primario.
Il Ministero competente vigila sul corretto utilizzo dei fondi e può applicare sanzioni in caso di usi difformi, fino alla disattivazione della carta per il beneficiario.
Le Nuove Restrizioni per Docenti di Ruolo e Precari
Oltre alla conferma dei cellulari esclusi dalla Carta del docente, il Decreto Legge n. 127 del 9 settembre 2025 introduce vincoli stringenti sull’utilizzo dei fondi per la tecnologia.
La novità più rilevante riguarda una differenziazione tra le platee. I nuovi destinatari del beneficio (i docenti precari) potranno utilizzare il bonus per l’acquisto di hardware solo in occasione della prima erogazione.
Per i docenti di ruolo, che hanno già fruito della Carta, l’acquisto di PC o tablet non sarà più annuale. Sarà consentito per l’anno scolastico 2025/2026 e, successivamente, avrà una cadenza quadriennale.
L’obiettivo della modifica è orientare la spesa maggiormente verso la formazione culturale. Parallelamente, il decreto introduce una nuova possibilità di spesa: l’utilizzo dei fondi per servizi di trasporto di persone.

Ritardo Carta Docente: Accredito Previsto a Gennaio 2025
L’attivazione della Carta del Docente per l’anno scolastico 2025-2026 subirà un forte ritardo. L’ipotesi, confermata dalla sottosegretaria Paola Frassinetti, vede slittare l’accredito dei 500 euro non prima del mese di gennaio 2026.
È importante sottolineare che il ritardo non è dovuto a una carenza di fondi né a impedimenti tecnici. Si tratta, al contrario, di una necessità amministrativa inderogabile, conseguenza diretta delle novità introdotte dal recente Decreto Scuola.
Per poter erogare il bonus, l’amministrazione deve prima completare l’individuazione della nuova e allargata platea di beneficiari. Un processo di ricognizione complesso che, per sua natura, richiede diversi mesi.
L’Estensione della Platea: Il Decreto Scuola Include i Precari
La causa diretta dello slittamento è il Decreto Legge n. 127 del 9 settembre 2025, recentemente convertito in legge.
Il provvedimento modifica in modo sostanziale la disciplina del bonus. Estende l’applicazione della Carta a una platea molto più vasta di personale precario, stimata in circa 190mila unità aggiuntive.
A partire dall’anno scolastico 2025/2026, il beneficio sarà infatti assegnato non solo ai supplenti annuali (con contratto al 31 agosto), ma anche ai docenti con contratto di supplenza fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
La misura, inoltre, sana un’annosa esclusione e include finalmente anche il personale educativo tra i destinatari del bonus.
Malcontento per i Fondi Residui: La Richiesta dei Docenti
L’annuncio del ritardo ha generato un forte e immediato malcontento tra il personale di ruolo. Numerosi docenti hanno contattato la nostra redazione per evidenziare un’esigenza pratica e urgente: lo sblocco delle somme residue dell’annualità precedente (2024/2025).
Il bonus accreditato il 1° settembre 2024, infatti, prevedeva che l’eventuale residuo fosse spendibile anche nell’anno scolastico 2025/2026. “Stiamo ancora aspettando che ci diano il residuo. Cosa c’entra quello con il ricalcolo?” scrive una nostra lettrice.
Un altro docente (C.C.) rincara: “I residui dell’anno scorso devono essere sbloccati subito. Non è possibile aspettare fino a gennaio 2026 per iscriversi ad un corso”.
La richiesta del personale di ruolo è chiara: rendere disponibili i fondi già accantonati.
L’Importo dei 500 Euro è a Rischio?
L’allargamento della platea solleva inevitabilmente un interrogativo determinante per tutti i docenti: l’importo della Carta resterà di 500 euro? Il testo della nuova legge, purtroppo, genera qualche incertezza.
Nel provvedimento si specifica che l’importo nominale della carta sarà determinato “sulla base delle risorse disponibili a legislazione vigente, in relazione al numero effettivo degli aventi diritto”.
La definizione dei criteri precisi, delle modalità di assegnazione e della ripartizione annuale dell’importo sarà affidata a un decreto interministeriale da emanare entro il 30 gennaio di ogni anno.
Qualora le risorse stanziate non fossero sufficienti a coprire i 500 euro per l’intera platea allargata, l’importo pro capite potrebbe essere ricalcolato e, di conseguenza, ridotto.


