Addio ai quadrimestri e ai voti numerici: in un liceo scientifico di Ravenna prende forma un progetto pionieristico che prevede un unico periodo didattico annuale. L’iniziativa, guidata dalla dirigente scolastica e approvata da collegio docenti e consiglio di istituto, punta a ridurre lo stress legato alle verifiche finali e a migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti.
Il modello non è isolato: anche in alcuni licei di Faenza e Grosseto la sperimentazione ha preso piede, creando una rete regionale che studia i benefici del periodo unico annuale sul rendimento e sul benessere degli studenti. Scopriamo tutti i dettagli di questa proposta rivoluzionaria.
Valutazioni qualitative: la rivoluzione dei voti scolastici e l’addio ai quadrimestri
L’idea di una scuola meno stressante nasce dalla constatazione che i voti scolastici generino stress nei discenti: “La concentrazione di interrogazioni e prove di fine quadrimestre generava ansia e penalizzava gli studenti più vulnerabili”, ha spiegato la dirigente Valentini, sottolineando come la nuova struttura consenta di distribuire corsi di potenziamento lungo tutto l’anno, sostituendo i tradizionali periodi intensivi di recupero.
L’esperimento ravennate di dire addio ai quadrimestri si inserisce in un panorama più ampio: diverse scuole italiane stanno abbracciando la valutazione formativa come alternativa ai voti numerici.
In un liceo della Capitale, ad esempio, gli studenti sostengono test scritti e prove orali anche se i docenti si limitano a feedback descrittivi: lo scopo dichiarato è quello di favorire il miglioramento continuo, anziché fermarsi ad un mero giudizio numerico.
Alcune scuole superiori di Firenze, invece, hanno adottato rubriche di valutazione dettagliate, che analizzano punti di forza e aree da migliorare per ogni studente. L’approccio mira a ridurre ansia e stress legati al voto, fornendo indicazioni concrete per crescere nel percorso di apprendimento.
Verso una scuola più attenta al benessere
L’iniziativa dei licei innovativi in Emilia-Romagna e Toscana segna un vero e proprio cambio di paradigma nella didattica italiana, ponendo al centro non solo i risultati numerici, ma il benessere complessivo degli studenti.
Grazie a una maggiore attenzione al percorso individuale, a una riduzione dello stress legato alle verifiche concentrate e all’introduzione di valutazioni qualitative, gli istituti stanno sperimentando un approccio più equilibrato e inclusivo.
Il modello che combina il periodo unico annuale con feedback descrittivi e personalizzati risponde efficacemente alle esigenze dei giovani di oggi, sempre più sottoposti a pressioni e ansia da prestazione.
La strategia educativa non solo consente agli studenti di consolidare le conoscenze acquisite, ma favorisce anche lo sviluppo di competenze trasversali e la motivazione a migliorare continuamente.
In prospettiva, tale metodo potrebbe rappresentare un punto di riferimento per una scuola più moderna, inclusiva e attenta al benessere psicologico degli alunni, aprendo la strada a un cambiamento culturale sostenibile nell’intero sistema scolastico italiano.