Torna tristemente attuale il tema delle aggressioni a scuola perpetrate ai danni di docenti e personale ATA. Protagonista della vicenda, questa volta, il padre di un ragazzo che ha aggredito la maestra, “rea” di aver sgridato il figlio.
I dettagli dell’episodio
Presso l’Istituto comprensivo “Lombardo Radice” di corso Calatafimi a Palermo, un genitore ha fatto irruzione con l’intento di avvicinarsi alla maestra che aveva rimproverato il proprio figlio.
Nel tentativo di fermarlo, due collaboratori scolastici sono stati aggrediti e hanno ricevuto una prognosi di sei giorni.
La docente, che insieme al personale ATA ha cercato di impedire all’uomo di spingerla giù per le scale, ha invece ottenuto una prognosi di tre giorni. A denunciare l’accaduto è la Cisl Scuola Palermo-Trapani.
Secondo il segretario Vito Cassata, “mai come ora il lavoro nelle scuole è diventato così pericoloso. L’aumento di episodi di violenza e minacce rivolti a insegnanti e collaboratori riflette il grave disagio vissuto dalla nostra comunità scolastica e dalla società in generale”.
Aumento delle aggressioni: un fenomeno in crescita
Negli ultimi anni, le aggressioni nei confronti di docenti e dirigenti scolastici sono aumentate significativamente.
Secondo il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, mentre nel 2022-2023 la maggior parte degli episodi vedeva coinvolti gli studenti, dal 2023-2024 si è registrato un incremento delle violenze da parte dei genitori.
Il personale scolastico è ora tra i più colpiti da aggressioni, subito dopo quello sanitario.
In risposta a questa situazione, gli insegnanti dell’istituto palermitano hanno scritto una lettera aperta indirizzata al Ministro dell’Istruzione, ai sindacati e alle istituzioni, chiedendo misure concrete per garantire la sicurezza e il rispetto all’interno delle scuole.
Hanno sottolineato la necessità di sanzioni severe per chi si rende protagonista di comportamenti violenti, affermando che “la scuola deve essere un luogo di crescita, confronto e rispetto reciproco, non di violenza o intimidazione”.
Nuove misure legislative: arresto in flagranza per aggressioni al personale scolastico
Per contrastare l’aumento delle aggressioni, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato per chi aggredisce fisicamente docenti e dirigenti scolastici.
La misura non si applica ai minori e riguarda esclusivamente le aggressioni fisiche, escludendo le offese verbali.
La modifica dell’articolo 380 del codice di procedura penale estende la flagranza anche ai casi di quasi-flagranza, secondo l’interpretazione della Cassazione .
Contestualmente, è stato rivisto l’articolo 583 quater del codice penale: per le lesioni personali lievi, la pena passa dall’attuale minimo di sei mesi e massimo di tre anni a un intervallo compreso tra due e cinque anni di reclusione.
Il Ministro Valditara ha dichiarato: “Un insegnante, un dirigente scolastico non si toccano. Un educatore che lavora per i nostri figli non si tocca” .
Le misure legislative adottate rappresentano un passo importante per garantire un ambiente scolastico sicuro e rispettoso, tutelando il personale educativo e promuovendo un clima di serenità all’interno delle scuole italiane.