Ieri, 4 giugno 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni, tristemente attuali, del bullismo e del cyberbullismo.
L’iniziativa rappresenta un passo significativo nell’attuazione della legge 17 maggio 2024, n.70, e mira a rafforzare la tutela dei minori attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge scuole, famiglie e istituzioni.
Cosa prevede il decreto
Il Decreto attuativo appena approvato introduce un sistema organico e coordinato per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, con l’obiettivo di tutelare in modo più efficace i minori.
L’intervento normativo si fonda su un approccio integrato che coinvolge istituzioni scolastiche, famiglie, forze dell’ordine e servizi sociali.
Le misure previste puntano a rafforzare la rete di protezione intorno ai più giovani, promuovendo azioni di prevenzione, sensibilizzazione, educazione digitale e sostegno diretto alle vittime.
Il decreto si propone inoltre di rilanciare la collaborazione educativa tra scuola e famiglia, riconoscendola come pilastro fondamentale per il benessere degli studenti e la costruzione di un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo.
Potenziamento del servizio “Emergenza Infanzia 114”
Una delle principali novità del decreto è il rafforzamento del servizio telefonico “Emergenza Infanzia 114”, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Il servizio sarà esteso per affrontare anche i casi di bullismo e cyberbullismo, offrendo assistenza psicologica, giuridica e pedagogica alle vittime.
Inoltre, saranno implementate nuove funzionalità tecnologiche, come la geolocalizzazione del chiamante – previo consenso – e la messaggistica istantanea, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Monitoraggio e sensibilizzazione
Il decreto prevede l’introduzione di un sistema di rilevazione biennale affidato all’ISTAT per monitorare l’evoluzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. La prima relazione è prevista entro il 31 dicembre 2026.
Inoltre, il Dipartimento per le politiche della famiglia trasmetterà annualmente al Ministero dell’Istruzione i dati anonimi aggregati delle segnalazioni in ambito scolastico, facilitando la programmazione di interventi mirati nelle scuole.
Il decreto promuove anche campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete internet e sui rischi associati al bullismo e al cyberbullismo, coinvolgendo scuole, famiglie e istituzioni in una strategia coordinata di intervento.
Responsabilità genitoriale e risorse finanziarie
Una delle novità più significative riguarda la modifica al Codice delle comunicazioni elettroniche: i contratti con i fornitori di servizi internet dovranno richiamare espressamente l’articolo 2048 del codice civile sulla responsabilità dei genitori per i danni causati dai figli minori attraverso l’uso della rete.
Il decreto prevede che tutte le misure vengano attuate senza nuovi oneri per la finanza pubblica, utilizzando le risorse già disponibili.
Un fenomeno in crescita che richiede azioni mirate
I dati recenti evidenziano un aumento preoccupante dei casi di bullismo e cyberbullismo tra i giovani italiani. Secondo recenti studi, oltre un milione di studenti tra i 15 e i 19 anni (47%) ha subito episodi di cyberbullismo nel corso dell’anno.
Parallelamente, più di 800.000 studenti (32%) hanno ammesso di aver agito come cyberbulli, con una leggera prevalenza tra i ragazzi (35%) rispetto alle ragazze (29%).
Un dato particolarmente allarmante è quello relativo ai cyberbulli-vittime: quasi 600.000 studenti (23%) ricoprono il duplice ruolo di vittima e autore. Le conseguenze psicologiche di questi fenomeni sono significative.
I dati dell’Osservatorio Indifesa
Secondo l’Osservatorio Indifesa 2024, il 75% dei giovani che subiscono bullismo o cyberbullismo sperimenta una perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri.
Inoltre, il 47% sviluppa ansia sociale e attacchi di panico, mentre il 45% tende a isolarsi e ad allontanarsi dai coetanei.
Il decreto legislativo approvato il 4 giugno 2025 rappresenta quindi una risposta concreta e strutturata a un problema sempre più diffuso tra i giovani italiani.
Attraverso un approccio integrato e multidisciplinare, si punta a creare un ambiente più sicuro e protetto per i minori, sia online che offline.