Amianto a scuola, Assistente tecnico muore di tumore: MIM condannato a risarcire 600 mila euro

La Scuola Oggi

27 Maggio 2025

Istituto A. Volta di Trieste

Amianto a scuola, Assistente tecnico muore di tumore: MIM condannato a risarcire 600 mila euro

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Il problema dell’amianto nelle scuole italiane rappresenta una questione di salute pubblica e sicurezza che non può essere ignorata. E proprio nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Trieste ha riconosciuto un risarcimento di 600mila euro alla famiglia di un Assistente tecnico di 77 anni deceduto per mesotelioma pleurico. Un evento che riporta l’attenzione su un dramma che coinvolge migliaia di edifici scolastici: con circa 2.000 scuole ancora da bonificare, urge un intervento strutturale per tutelare studenti, docenti e personale scolastico.

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Il caso di Trieste: un risarcimento che fa riflettere

La Corte d’Appello di Trieste ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a versare circa 600mila euro alla famiglia di un ex Assistente tecnico dell’Istituto “A. Volta”, deceduto nel 2016 per mesotelioma pleurico, una patologia legata all’esposizione all’amianto.

L’uomo, attivo per 15 anni nei laboratori scolastici, ha manipolato materiali contaminati e smaltito rifiuti pericolosi senza dispositivi di protezione adeguati.

La sentenza ha accertato il nesso causale tra le mansioni svolte e l’insorgenza della malattia, diagnosticata nel 2014. Non si tratta, ad ogni modo, di un caso isolato: l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) segnala che altri lavoratori dello stesso istituto, e persino uno studente, hanno sviluppato patologie simili.

La sentenza ribadisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza di applicare rigorosamente le norme sulla sicurezza sul lavoro, così come previsto dal Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza.

Foto divisa in 3 parti: l'Assistente tecnico al lavoro, a visita dal medico e in un letto di ospedale

Amianto nelle Scuole: un problema diffuso

La vicenda di Trieste evidenzia una criticità nazionale. Secondo i dati dell’ONA, oltre 2.000 scuole italiane presentano ancora tracce di amianto, pari al 4,3% del patrimonio edilizio scolastico.

Dal 2012, sono stati censiti circa 4.800 edifici contaminati, di cui solo 2.500 bonificati. Le aree più critiche includono:

  • Torino, con 66 scuole non bonificate;
  • Milano, con 89 edifici su 665;
  • Genova, con 154 su 193.

L’amianto non si trova solo nei tetti o nelle coperture, ma anche in pavimentazioni, impianti elettrici e altri elementi strutturali.

La normativa di riferimento, come la Legge 257/1992 che ha bandito l’uso dell’amianto in Italia, impone la bonifica degli edifici pubblici. Tuttavia, l’attuazione procede a rilento e lascia esposti migliaia di individui.

I Numeri del rischio: studenti e personale in pericolo

Le stime sono allarmanti: oltre 356.000 studenti e circa 50.000 tra docenti e personale ATA frequentano o lavorano in edifici potenzialmente contaminati.

Dal punto di vista epidemiologico, fino al 2021 si contano circa 500 decessi legati a patologie amianto-correlate nel settore scolastico, inclusi oltre 130 casi di mesotelioma pleurico.

Questi numeri, forniti dall’ONA, evidenziano la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza nelle scuole.

La normativa vigente, come il Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, stabilisce procedure precise per la gestione e la bonifica dell’amianto negli edifici pubblici.

Nonostante ciò, molti istituti non rispettano ancora tali obblighi, esponendo la comunità scolastica a rischi evitabili. Dirigenti scolastici e amministrazioni devono collaborare per mappare e risolvere queste criticità.

Foto divisa in 5 parti, con altrettanti edifici scoalstici e la scritta STOP Amianto!

Azioni concrete per la Sicurezza Scolastica

Per affrontare il problema dell’amianto nelle scuole, è essenziale seguire un approccio strutturato e rispettoso delle normative.

Di seguito, alcuni passi operativi che i dirigenti scolastici e le autorità competenti devono intraprendere:

  1. Mappatura degli Edifici: Verificare la presenza di amianto attraverso tecnici qualificati, come previsto dal DM 6/9/1994.
  2. Piani di Bonifica: Elaborare progetti di rimozione e smaltimento, coinvolgendo aziende certificate.
  3. Formazione del Personale: Informare docenti e ATA sui rischi e sulle procedure di sicurezza, in linea con il D.Lgs. 81/2008.
  4. Comunicazione alle Famiglie: Garantire trasparenza verso studenti e genitori sullo stato degli edifici.
  5. Accesso ai Fondi: Utilizzare i finanziamenti stanziati dal Ministero dell’Istruzione per interventi di edilizia scolastica, come quelli previsti dal PNRR.

Si tratta, nello specifico, di interventi che rispondono a precisi obblighi legali e che proteggono la salute della comunità scolastica.

Impatti operativi e prospettive future

La gestione dell’amianto nelle scuole non è solo una questione di conformità normativa, ma un dovere etico per i dirigenti scolastici e le amministrazioni.

Ritardare gli interventi di bonifica aumenta i rischi sanitari e le potenziali responsabilità legali, come dimostrato dal caso di Trieste.

Inoltre, garantire ambienti sicuri migliora la fiducia delle famiglie e del personale scolastico. Investire nella bonifica significa anche accedere a risorse economiche previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dedica specifiche linee di finanziamento all’edilizia scolastica.

I dirigenti devono agire con tempestività e collaborare con le ASL e le autorità locali per monitorare e risolvere le situazioni a rischio. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato si può affrontare questa emergenza, trasformando le scuole in luoghi sicuri per tutti.