Commissione UE: le assunzioni dei docenti precari spettano al governo italiano

la sede della Commissione Europea

Alessio Giaccone, docente precario idoneo al concorso a cattedra del 2020, ha deciso di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea per ottenere chiarimenti sulle nuove procedure concorsuali legate al PNRR. 

Nella sua lettera, Giaccone – oltre a ribadire la frustrazione di chi, pur avendo superato le prove scritte e orali, non ha ancora ottenuto un incarico stabile – ha manifestato le proprie perplessità per il fatto che il governo italiano ha deciso di privilegiare i vincitori del concorso PNRR, nonostante ci siano già circa 30.000 docenti in attesa di un contratto a tempo indeterminato. 

La risposta della Commissione Europea

A metà settembre, Giaccone ha ricevuto una risposta dalla Commissione Europea che ha confermato che il PNRR italiano prevede una riforma del processo di selezione dei docenti, con l’obiettivo di ridurre l’abuso dei contratti a tempo determinato. 

Tuttavia, la Commissione ha anche chiarito di non avere il potere di imporre specifiche modalità di assunzione agli Stati membri e che la decisione su come gestire le assunzioni dei docenti rimane una competenza nazionale.

La Commissione ha ricordato che, sebbene il diritto dell’UE obblighi gli Stati a prevenire l’abuso dei contratti a termine, non impone l’obbligo di trasformarli automaticamente in contratti a tempo indeterminato. Gli Stati membri hanno la libertà di decidere le misure più appropriate per rispettare questo principio.

L’appello al governo italiano

Una volta preso atto della posizione della Commissione Europea, Giaccone ha scritto anche al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per sottolineare l’urgenza di una valutazione precisa delle esigenze di assunzione prima di avviare nuovi concorsi, auspicando una soluzione che riconosca il merito di chi ha già superato le selezioni e che ponga fine alla precarietà di migliaia di docenti. 

Ad ogni modo, della questione si è discusso anche durante il Question Time alla Camera, dove la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha chiarito che l’Italia non è riuscita a utilizzare tutti i 65.000 posti disponibili per le assunzioni a causa di un vincolo concordato con la Commissione Europea e che prevede che 70.000 docenti vengano assunti attraverso i concorsi legati al PNRR. 

Tuttavia, grazie a una negoziazione con Bruxelles, il Ministero ha ottenuto una proroga del target assunzionale al 2024-2026.

Questa maggiore flessibilità ha permesso di destinare il concorso 2023 a 46.000 docenti precari e di assumere 6.000 docenti dai concorsi precedenti, riservando 19.000 posti per il prossimo concorso PNRR. 

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