Malcontento sui Corsi di Specializzazione per il Sostegno Indire: attesa la pronuncia del TAR

Docente di sostegno specializzato tramite tfa che parla con alunno

L’avvio dei nuovi percorsi di specializzazione per il sostegno organizzati dall’Indire, rivolti a migliaia di docenti precari con almeno tre anni di supplenze o a coloro che hanno già completato il corso all’estero (a patto che rinuncino a eventuali contenziosi legali), continua a suscitare accese polemiche

In particolare, i docenti specializzati tramite il tradizionale TFA (Tirocinio Formativo Attivo) si oppongono con decisione all’iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione.

Ostacoli procedurali e pareri obbligatori

L’avvio dei percorsi di specializzazione affidati ad INDIRE (l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) è stato rallentato a causa della necessità di ricostituire l’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione, composto dal Comitato Tecnico Scientifico e dalla Consulta delle Associazioni. 

L’organismo in questione, secondo la normativa vigente, è chiamato a fornire un parere obbligatorio su aspetti rilevanti, tra cui il profilo professionale del docente di sostegno. 

Le Critiche del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati

Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati ha espresso una netta contrarietà ai corsi proposti, definendoli come percorsi “semplificati” e riduttivi rispetto alla formazione tradizionale del TFA

Secondo il Collettivo, i nuovi corsi prevedono solo 30 CFU, contro i 60 richiesti dal TFA, con una riduzione significativa dei mesi di formazione in presenza, delle ore di tirocinio e degli esami. 

Tale impostazione rischia di compromettere la qualità della preparazione necessaria per affrontare le sfide dell’insegnamento di sostegno. Le preoccupazioni sollevate includono:

  • Formazione insufficiente: il percorso abbreviato non garantirebbe l’acquisizione di competenze adeguate in didattica inclusiva, conoscenze sulle diverse disabilità e padronanza di metodologie avanzate.
  • Disparità di trattamento: l’introduzione di corsi semplificati creerebbe una disuguaglianza tra chi ha completato il percorso completo del TFA e chi accede ai nuovi corsi agevolati.
  • Saturazione delle graduatorie: il Collettivo evidenzia come l’accesso facilitato ai corsi Indire potrebbe aggravare ulteriormente il problema del sovraffollamento delle graduatorie per il sostegno, già critiche in molte province.

Il dissenso verso questi percorsi formativi ha già portato a interrogazioni parlamentari, tra cui quella presentata dall’On. Piccolotti (Alleanza Verdi e Sinistra), e a numerosi incontri con esponenti politici dell’opposizione. 

Inoltre, è stato depositato un ricorso al TAR, la cui udienza è fissata per il prossimo 4 marzo, per contestare formalmente l’iniziativa.

I Percorsi Tradizionali e le Prospettive Future

Attualmente è in corso l’XI ciclo del TFA sostegno, che prevede la specializzazione di circa 29.000 docenti, con l’intenzione di avviare anche un XII ciclo

Questi percorsi consolidati offrono una formazione rigorosa e completa, che secondo il Collettivo rappresenta l’unico modo per garantire un’adeguata preparazione e mantenere la qualità del sistema scolastico inclusivo.

L’iniziativa dei corsi Indire, invece, viene percepita come una minaccia alla qualità della formazione e al principio di equità tra i docenti, alimentando tensioni che sembrano destinate a protrarsi.

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