Atti vandalici nella scuola “G. Fedrigoni” di Varone: il quarto episodio in otto mesi

Struttura coperta da atti vandalici

La scuola primaria “G. Fedrigoni” di Varone, nei pressi di Riva del Garda, è stata nuovamente bersaglio di atti vandalici durante la chiusura per il periodo di Carnevale. 

L’ultimo episodio, il quarto in otto mesi, ha visto finestre e muri imbrattati, banchi danneggiati e tempere rovesciate, mentre vandali hanno lasciato il messaggio intimidatorioSiamo tornati” sulla lavagna di un’aula. 

La gravità dei fatti ha spinto al coinvolgimento delle forze dell’ordine e ha suscitato un forte sgomento tra docenti e alunni, che ora si trovano a dover fronteggiare un clima di insicurezza e mancanza di rispetto per il patrimonio educativo.

Una recidiva preoccupante

L’ennesimo episodio di vandalismo, avvenuto durante la chiusura prolungata per Carnevale, ha evidenziato una situazione di grave ricorrenza in un ambiente che dovrebbe essere simbolo di crescita e comunità. 

La scuola “G. Fedrigoni” è stata attaccata per la quarta volta dall’inizio dell’anno scolastico, con atti di vandalismo che non solo danneggiano le strutture – finestre, muri e banchi – ma trasmettono anche un messaggio minaccioso lasciato sulla lavagna. 

Il dirigente scolastico, Maurizio Caproni, ha sottolineato come questi atti siano ormai all’ordine del giorno, lasciando presagire una premeditazione che va oltre gesti impulsivi. 

La ripetitività di tali atti solleva interrogativi sulla capacità del sistema di garantire la sicurezza e il rispetto in un luogo destinato a educare i giovani.

La solidarietà della comunità scolastica

La reazione di chi vive quotidianamente l’ambiente scolastico non si è fatta attendere. 

La maestra Antonella Vicari, in un lungo messaggio pubblicato sui social, ha espresso un profondo sgomento, denunciando pubblicamente il comportamento dei fautori del gesto vandalico. 

L’appello della maestra, carico di emozione, esorta gli autori degli atti a riflettere sul valore della scuola, definita “la nostra casa” e simbolo di bellezza, speranza e impegno comunitario. 

Ciò che colpisce ulteriormente è la risposta degli alunni: con maturità e senso di responsabilità, i bambini si sono offerti di ripulire i danni, dimostrando solidarietà e volontà di ricostruire un ambiente in cui la creatività e l’apprendimento devono regnare sovrani.

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