Boicottaggio Maturità 2025, studenti disertano l’orale. Valditara: “Chi si rifiuta sarà bocciato”

Giuseppe Montone

14 Luglio 2025

foto divisa in 4 parti con studenti davanti alla commissione d'esame: uno con del nastro adesivo sulla bocca, uno con le mani sulla bocca, uno che fa segno di stare zitto e uno che strappa un libro. E in primo piano la scritta " Boicottaggio Maturità 2025: l'orale del rifiuto"

Boicottaggio Maturità 2025, studenti disertano l’orale. Valditara: “Chi si rifiuta sarà bocciato”

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Boicottaggio Maturità 2025: nelle ultime settimane, l’Esame di Stato è stato teatro di una forma di protesta tanto inedita quanto discussa: un numero crescente di studenti, già certi della promozione grazie ai crediti scolastici e ai risultati delle prove scritte, ha deciso di rifiutare simbolicamente di sostenere il colloquio orale. Un gesto che ha innescato un acceso dibattito sul valore dell’esame, sulle metodologie di valutazione e sul malessere serpeggiante tra i giovani, provocando la dura reazione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

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L’Orale del Rifiuto: Cronaca di una Sfida Annunciata

Questa forma di dissenso ha rapidamente conquistato le cronache nazionali e alimentato un acceso dibattito. 

È nato così l’orale del rifiuto: la protesta dei “già promossi” alla Maturità che sfida il Ministro in un braccio di ferro inedito. 

Lo scontro si è presto radicalizzato, trasformandosi in una vera e propria rivolta dei “muti” all’orale. 

E Valditara prepara la stretta: “La prova orale è obbligatoria per tutti”. 

Di fronte a un gesto così plateale, l’opinione pubblica e il mondo della scuola si interrogano sulle cause profonde di questo clamoroso boicottaggio dell’esame di maturità: cosa c’è dietro il rifiuto dell’orale e la linea dura di Valditara?

la commissione d'esame in piedi in un'aula vuota in attesa di un candidato

Il Sistema dei Crediti e del Voto: Come si Arriva alla Promozione

Per comprendere le ragioni e la fattibilità della protesta relativa all’esame di Maturità 2025, è fondamentale analizzare il meccanismo di attribuzione del voto finale della Maturità. 

Il punteggio conclusivo, espresso in centesimi, è il risultato della somma di due componenti principali: i crediti scolastici e i voti delle prove d’esame.

Il Peso del Credito Scolastico

Il credito scolastico rappresenta il “tesoretto” di punti che ogni studente accumula nel corso dell’ultimo triennio delle scuole superiori. 

Questo punteggio, che può arrivare a un massimo di 40 punti, viene attribuito dai consigli di classe in base alla media dei voti di ciascun anno:

  • Terzo anno: fino a 12 crediti;
  • Quarto anno: fino a 13 crediti;
  • Quinto anno: fino a 15 crediti.

La tabella di conversione tra la media dei voti e i crediti attribuiti è definita dal Ministero e premia gli studenti con un rendimento costantemente positivo.

gruppo di studenti che ripassano prima dell'esame di maturità

Le Prove d’Esame e il Voto Minimo

Le prove d’esame, invece, possono fruttare un massimo di 60 punti, così ripartiti:

  • Prima prova scritta (italiano): massimo 20 punti;
  • Seconda prova scritta (materie di indirizzo): massimo 20 punti:
  • Colloquio orale: massimo 20 punti.

La sufficienza, e quindi la promozione, si ottiene con un punteggio minimo di 60/100

È proprio questo calcolo matematico che ha permesso agli studenti di attuare la loro protesta: sommando i crediti del triennio con i punteggi ottenuti nelle due prove scritte, alcuni maturandi hanno raggiunto o superato la soglia dei 60 punti prima ancora di presentarsi davanti alla commissione per il colloquio orale.

La Protesta: un Rifiuto del Sistema, non solo dell’Esame

Da Padova a Belluno, da Treviso a Firenze, i casi di studenti che si sono presentati all’orale solo per dichiarare la loro intenzione di non sostenerlo, o che hanno letto un discorso critico verso l’istituzione scolastica, si sono moltiplicati. 

Le motivazioni alla base di questo gesto sono complesse e non si riducono a una semplice “furbata” per evitare l’ultima fatica.

alcuni libri e un martello da giudice su un banco di un'aula vuota

Boicottaggio Maturità 2025, Le Ragioni degli Studenti: Contro Competitività e Mancanza di Empatia

I protagonisti di questa protesta hanno espresso un profondo disagio nei confronti di un sistema scolastico percepito come eccessivamente competitivo, focalizzato sul voto numerico piuttosto che sulla crescita personale e culturale dello studente. Tra le critiche più ricorrenti emergono:

  • La mancanza di empatia da parte di alcuni docenti.
  • Un’eccessiva pressione legata alla performance e al risultato.
  • La sensazione di essere considerati numeri e non persone.
  • Un esame di Stato ritenuto da alcuni una “formalità” o una “sciocchezza” che non rispecchia il reale valore e le competenze acquisite.

Questi studenti hanno utilizzato l’unica leva a loro disposizione, garantita dalla matematica del punteggio, per accendere i riflettori su un malessere che, a loro dire, cova da tempo nelle aule italiane.

La Linea Dura del Ministro Valditara e il Dibattito che ne è Seguito

La risposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non si è fatta attendere ed è stata improntata alla massima fermezza.

Valditara: “Chi Boicotta l’Orale Verrà Bocciato”

Il Ministro ha definito il comportamento degli studenti “un messaggio diseducativo pericoloso” e una mancanza di rispetto verso il lavoro dei docenti e l’istituzione scolastica. 

Di fronte al dilagare del fenomeno, Valditara ha annunciato l’intenzione di modificare la normativa vigente, rendendo di fatto obbligatorio lo svolgimento del colloquio orale per poter superare l’esame. 

In futuro, chi si rifiuterà di sostenere la prova, non per difficoltà emotive o impreparazione, ma per una scelta di boicottaggio, andrà incontro alla bocciatura.

studente butta libri nella spazzatura

Reazioni Contrastanti dal Mondo della Scuola e della Politica

La proposta del Ministro ha spaccato l’opinione pubblica:

  • A favore della stretta: Diversi dirigenti scolastici e una parte del mondo politico hanno appoggiato la linea di Valditara, parlando di “esibizionismo” da parte degli studenti e della necessità di riaffermare il valore e la serietà dell’Esame di Stato. Il vicepremier Matteo Salvini si è schierato a favore, sostenendo che “le regole vanno rispettate”.
  • Contro la repressione: Dall’altra parte, sindacati studenteschi, psicologi e una parte del corpo docente hanno criticato l’approccio del Ministro, sostenendo che una risposta puramente punitiva non faccia altro che ignorare le cause profonde del disagio studentesco. La Rete degli Studenti Medi ha accusato Valditara di “temere il confronto e reprimere ogni critica”, mentre diversi esperti hanno sottolineato come questa protesta sia un sintomo da ascoltare e non un’insubordinazione da reprimere. La discussione verte sulla necessità di ripensare la struttura stessa della Maturità e, più in generale, i metodi di valutazione, per renderli più attuali e in linea con le esigenze formative delle nuove generazioni.

La “protesta dell’orale” della Maturità 2025 si è così trasformata in un potente catalizzatore di un dibattito che va ben oltre i cancelli delle scuole, e che investe il cuore stesso del sistema educativo italiano e, soprattutto, interroga la società sul tipo di “maturità” che richiede ai suoi giovani.