Con il Decreto Omnibus, D.L. n.95/2025, pubblicato il 30 giugno 2025 in Gazzetta Ufficiale n.149, il Governo introduce il Bonus mamme di 40 euro a favore delle lavoratrici con almeno 2 figli, in attesa dell’avvio della decontribuzione prevista per il 2026.
Il contributo, pari a 40 euro mensili per ogni mese lavorato, nasce per compensare il rinvio dell’esonero contributivo e tutelare categorie come le dipendenti a tempo determinato e le autonome. Si tratta di una misura strutturale che si propone di rendere più equo il sostegno alla maternità nel mondo del lavoro.
Chi può beneficiare e come funziona il bonus
Il bonus è rivolto alle lavoratrici madri con almeno due figli, con un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui.
Le regole variano in base al numero di figli e al tipo di contratto: le mamme con due figli possono riceverlo fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo.
Quelle con tre o più figli vi accedono fino al diciottesimo, ma solo se sono autonome o lavoratrici a tempo determinato, esclusi coloro con contratto indeterminato già coperti da un esonero contributivo fino a 3.000 € annui.
L’erogazione avverrà in una soluzione unica nel cedolino di dicembre 2025, e non è soggetta a tassazione né considera l’ISEE. La domanda dovrà essere presentata all’INPS.
Esonero contributivo prorogato e impatto sul welfare materno
Restano in vigore fino al dicembre 2026 le agevolazioni contributive già introdotte: le madri con contratto a tempo indeterminato e almeno tre figli continuano a beneficiare dell’esonero IVS totale, fino a un massimo annuale di 3.000 euro.
Nel corso del 2025, però, molte lavoratrici precedentemente escluse da queste misure ora ottengono il bonus da 40 euro come risposta temporanea alla sospensione dell’esonero strutturale.
Questo passaggio rappresenta un cambio di paradigma: da un sostegno legato al tipo di contratto a un contributo accessibile su domanda da una platea più ampia.
Le lavoratrici del mondo scuola
Anche nel comparto scolastico questa norma assume rilievo concreto. Le insegnanti con figli che lavorano con contratti a tempo determinato, supplenti o docenti con incarichi brevi, possono accedere al bonus da 40 euro mensili: un aiuto concreto per chi nel settore educativo spesso convive con precarietà contrattuale.
Inoltre, le dipendenti con contratto indeterminato e almeno tre figli – molto diffuse nel personale scolastico – mantengono lo sgravio contributivo, garantendo una riduzione significativa del cuneo fiscale e un maggior potere d’acquisto.
In un contesto in cui lo stipendio docente è spesso al centro del dibattito, questo provvedimento rappresenta un passo verso una maggiore equità di genere e conciliazione tra lavoro e famiglia, rafforzando il welfare interno alla scuola.
Come presentare la domanda all’INPS
1. Accesso al portale
Collegati al sito INPS e accedi tramite SPID, CIE o CNS. Cerca il servizio dedicato al “Bonus mamme lavoratrici 2025”. Il servizio è disponibile a partire da gennaio 2025.
2. Verifica dei requisiti
Assicurati di rientrare nei seguenti requisiti:
- Mamme con almeno due figli: il figlio più piccolo non deve superare i 10 anni per le lavoratrici con due figli; fino ai 18 anni se si tratta di tre o più figli.
- Reddito annuo da lavoro inferiore a 40.000 euro lordo.
- Relazione contrattuale valida: lavoratrici dipendenti a tempo determinato, autonome o libere professioniste (escluse quelle con contratto a tempo indeterminato con tre o più figli, che già godono dell’esonero contributivo)
3. Compilazione del modulo
Nel form online dovrai inserire dati anagrafici personali e relativi ai figli, oltre ai dettagli sul tuo reddito e sul tipo di contratto di lavoro. Potresti dover allegare documentazione predisposta (certificato di stato di famiglia, dichiarazione dei redditi, visura per le autonome) secondo le istruzioni INPS.
4. Invio e scadenze
Una volta compilato correttamente il modulo, invialo tramite il portale entro la scadenza stabilita. INPS comunicherà le date ufficiali di apertura e chiusura della finestra di presentazione della domanda. Non è previsto alcun costo per la presentazione.
5. Pagamento del bonus
L’importo spettante verrà erogato in un’unica soluzione nella busta paga di dicembre 2025, fino a un massimo di 480 euro netti (40 euro/mese per ciascun mese lavorato o frazione di lavoro imputabile al rapporto d’impiego). Il contributo è esente da imposte e contributi, e non incide sul calcolo dell’ISEE.
FAQ utili
Posso richiedere il bonus dalle autonome?
Sì, se iscritte alla gestione separata INPS o a casse previdenziali professionali e con reddito sotto 40.000 euro.
Ho già contratto a tempo indeterminato con tre figli: posso chiedere il bonus?
No: in questo caso spetta lo sgravio contributivo fino a 3.000 euro annui previsto dalla legge fino al 2026.
Il bonus vale anche per un solo mese lavorato nel 2025?
Sì, è previsto il conteggio anche per frazioni di mese di attività lavorativa effettiva.