Il dirigente scolastico (DS) ricopre un ruolo di importanza fondamentale e rappresenta una figura chiave per la guida strategica e gestionale delle istituzioni scolastiche autonome. L’accesso a questa carriera di alta responsabilità avviene tramite un selettivo concorso pubblico. E questa Guida si propone come risorsa completa e costantemente aggiornata per tutti gli aspiranti presidi: un percorso dettagliato che analizza le funzioni del ruolo, le strategie di preparazione, i requisiti e le fasi della procedura concorsuale.
Sezione 1: Chi è e Cosa Fa il Dirigente Scolastico
In questa sezione introduttiva, si delinea la figura del dirigente scolastico nel contesto dell’autonomia scolastica, evidenziandone le responsabilità e le competenze chiave.
1.1 Il Ruolo del Dirigente Scolastico nell’Autonomia Scolastica
Con l’introduzione dell’autonomia scolastica, sancita dal D.P.R. 275/1999, la figura del dirigente scolastico ha subito una profonda trasformazione.
Il suo ruolo non si limita più alla sola funzione burocratico-amministrativa, ma si è evoluto in quello di un vero e proprio manager a capo di un’organizzazione complessa.
Il preside moderno esercita una leadership educativa di primo piano, poiché garantisce la coerenza e l’attuazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), documento che definisce l’identità culturale e progettuale della scuola.
A questa si affianca una complessa gestione delle risorse umane, che include la valorizzazione del personale docente e ATA.
Infine, il dirigente scolastico ha la responsabilità diretta delle risorse finanziarie e strumentali, che gestisce per assicurare la qualità del servizio e il raggiungimento degli obiettivi formativi dell’istituto.
1.2 Le Competenze Chiave del Preside Moderno
Oltre alle conoscenze normative, al dirigente scolastico oggi sono richieste competenze trasversali che ne definiscono il profilo.
La leadership si manifesta non solo nella visione educativa, ma anche nella capacità di motivare il personale, promuovere l’innovazione e costruire un clima scolastico positivo.
Parallelamente, le capacità gestionali sono fondamentali per tradurre la visione strategica in azioni concrete, attraverso un’efficace pianificazione delle attività e l’ottimizzazione delle risorse.
Un buon preside deve possedere spiccate doti di problem solving, così da analizzare le criticità e individuare soluzioni tempestive ed efficaci.
Infine, le capacità relazionali risultano determinanti per dialogare con l’intera comunità scolastica – studenti, famiglie, docenti – e per tessere collaborazioni con le istituzioni e le realtà del territorio, in modo da consolidare il ruolo della scuola come presidio civico e culturale.
1.3 Differenze tra Concorso Ordinario e Concorso Riservato
Il reclutamento dei dirigenti scolastici avviene attraverso due canali distinti: il concorso ordinario e il concorso riservato.
Il concorso ordinario rappresenta la procedura standard, aperta a tutto il personale docente ed educativo di ruolo che ha maturato i requisiti di servizio previsti dal bando. Questa selezione, indetta con cadenza periodica, mira a coprire i posti vacanti e a garantire il ricambio generazionale nella dirigenza.
Il concorso riservato, invece, ha natura straordinaria. Esso viene istituito per legge con finalità specifiche, come sanare i contenziosi legali derivanti da concorsi precedenti. I destinatari sono, infatti, categorie ben definite di candidati, ad esempio coloro che hanno partecipato e presentato ricorso avverso le procedure del concorso del 2017. Le due procedure si differenziano, quindi, per platea di accesso e presupposti giuridici.
Sezione 2: Il Concorso Dirigenti Scolastici 2023-2025: Lo Stato dell’Arte
Questa sezione fornisce un aggiornamento puntuale sull’ultima procedura concorsuale, offrendo dati e informazioni rilevanti per chi si prepara alle future selezioni.
2.1 Il Bando del Concorso Ordinario: Posti Disponibili e Distribuzione Regionale
Il più recente concorso ordinario per dirigenti scolastici è stato indetto con il Decreto Dipartimentale n. 2788 del 18 dicembre 2023.
La procedura ha messo a disposizione un totale di 587 posti, distribuiti su base regionale per coprire le esigenze del triennio scolastico 2023-2026.
La ripartizione territoriale ha evidenziato una maggiore concentrazione di posti vacanti nelle regioni del Nord e del Centro Italia.
Tra queste, la Lombardia si è distinta con il numero più elevato di posizioni (155), seguita da altre realtà con fabbisogni significativi come il Veneto (71), il Piemonte (65), la Toscana (54) e il Lazio (50).
Come da prassi, il bando prevedeva la possibilità per i candidati di presentare la domanda di partecipazione per una sola regione, una scelta strategica fondamentale per l’intera procedura selettiva.
2.2 Aggiornamenti sullo Svolgimento delle Prove
L’iter selettivo del concorso dirigenti scolastici 2023 è entrato nelle sue fasi conclusive.
La prova scritta, un test computer-based svolto su base nazionale, si è tenuta in un’unica data il 23 maggio 2024.
A seguito della correzione degli elaborati, gli Uffici Scolastici Regionali hanno pubblicato gli elenchi dei candidati ammessi a sostenere la prova orale.
Questa fase successiva, che ha impegnato le commissioni per diversi mesi, si è ormai conclusa nella quasi totalità delle regioni.
Attualmente, le procedure si concentrano sulla valutazione dei titoli dei candidati che hanno superato tutte le prove e sulla successiva compilazione delle Graduatorie finali di Merito.
Queste graduatorie, una volta approvate, definiranno i vincitori che accederanno al corso di formazione e tirocinio prima dell’immissione in ruolo.
2.3 Le Graduatorie Regionali: Primi Risultati e Analisi
La fase finale del concorso DS si concretizza con la pubblicazione delle Graduatorie di Merito da parte degli Uffici Scolastici Regionali (USR).
Diverse regioni hanno già approvato e reso noti gli elenchi definitivi dei vincitori, così da rendere ufficiale l’esito della selezione.
Si tratta, nel dettaglio, di graduatorie che sono il risultato della somma dei punteggi ottenuti da ciascun candidato nella prova scritta, nella prova orale e nella successiva valutazione dei titoli accademici, scientifici e di servizio.
La pubblicazione assicura la massima trasparenza, poiché rende visibile il dettaglio dei punteggi e la posizione finale di ogni partecipante.
L’inserimento in posizione utile all’interno della graduatoria regionale determina l’effettiva vincita del concorso e il diritto all’immissione in ruolo nel territorio prescelto, dopo il superamento del corso di formazione.
2.4 Elenco delle Graduatorie di Merito Approvate
L’elenco seguente riporta lo stato delle graduatorie pubblicate e sarà aggiornato in base alle future pubblicazioni ufficiali:
- USR Emilia Romagna: 28 posti a bando, 28 candidati in graduatoria;
- USR Friuli Venezia Giulia: 11 posti a bando, 26 candidati in graduatoria;
- USR Lazio: 50 posti a bando, 54 candidati in graduatoria;
- USR Liguria: 6 posti a bando, 8 candidati in graduatoria;
- USR Lombardia: 156 posti a bando, 190 candidati in graduatoria;
- USR Piemonte: 65 posti a bando, 80 candidati in graduatoria;
- USR Puglia: 32 posti a bando, 31 candidati in graduatoria;
- USR Sardegna: 11 posti a bando, 12 candidati in graduatoria;
- USR Sicilia: 26 posti a bando, 20 candidati in graduatoria (con rettifica del 30 aprile 2025);
- USR Toscana: 54 posti a bando, 46 candidati in graduatoria;
- USR Umbria: 5 posti a bando, 7 candidati in graduatoria;
- USR Veneto: 72 posti a bando, 89 candidati in graduatoria.
Sezione 3: Come Partecipare al Concorso: Requisiti e Procedure
Un’analisi dettagliata dei requisiti di ammissione e dei passaggi burocratici necessari per presentare la propria candidatura.
3.1 I Requisiti di Accesso
La partecipazione al concorso per dirigenti scolastici è subordinata al possesso di specifici requisiti, definiti dal DM n. 194 del 2022.
I candidati devono essere personale docente ed educativo assunto con contratto a tempo indeterminato nelle istituzioni scolastiche statali e confermato in ruolo.
È, inoltre, richiesta un’anzianità di servizio di almeno cinque anni effettivi, maturati anche con contratti a tempo determinato, purché il servizio sia stato svolto per un intero anno scolastico.
Per quanto riguarda i titoli di studio, è necessario possedere uno dei seguenti:
- Laurea magistrale (LM) o specialistica (LS);
- Diploma di laurea ottenuto secondo gli ordinamenti didattici previgenti al DM 509/1999;
- Diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).
Tutti i requisiti devono essere posseduti entro la data di scadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione.
3.2 La Domanda di Partecipazione: Modalità e Scadenze
La candidatura al concorso per dirigenti scolastici si presenta esclusivamente in modalità telematica, attraverso il Portale unico del reclutamento (inPA).
I candidati, per accedere alla piattaforma, devono utilizzare le proprie credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), della Carta di Identità Elettronica (CIE) o eIDAS.
All’interno del portale è necessario compilare il modulo di domanda in ogni sua sezione, con l’inserimento dei dati anagrafici e dei titoli di servizio e di studio.
La procedura richiede anche il pagamento di un contributo di segreteria.
È fondamentale rispettare le scadenze indicate dal bando: per il concorso 2023, ad esempio, il termine ultimo per l’invio delle istanze è stato il 17 gennaio 2024.
La mancata osservanza dei termini comporta l’esclusione dalla procedura selettiva.
Sezione 4: Le Prove del Concorso: Struttura e Contenuti
Questa sezione, cuore della guida, analizza in dettaglio ogni singola prova concorsuale, fornendo indicazioni precise su cosa e come studiare.
4.1 La Prova Preselettiva (se prevista)
L’accesso alla prova scritta del concorso per dirigenti scolastici può essere subordinato al superamento di una prova preselettiva.
Questa fase si attiva solo qualora il numero dei candidati superi di quattro volte il numero dei posti a concorso.
Per la selezione del 2023, pur in presenza di un alto numero di domande, il Ministero ha deciso di annullare la prova preselettiva per accelerare l’iter e ha ammesso tutti i candidati direttamente allo scritto.
Qualora prevista, la prova consiste in un test computer-based a risposta multipla, di norma composto da 50 quesiti da risolvere in 75 minuti.
Le domande vertono sulle principali materie delle prove scritte e sono estratte da una banca dati che viene resa pubblica prima del test, così da orientare lo studio dei candidati.
Gli argomenti spaziano dalla normativa del sistema educativo alla gestione delle organizzazioni complesse.
4.2 La Prova Scritta: Struttura e Aree Tematiche
La prova scritta rappresenta il fulcro del concorso DS e mira a verificare il possesso delle competenze professionali richieste dal ruolo.
La prova, computer-based e della durata di 180 minuti, si articola in due parti:
- la prima è composta da cinque quesiti a risposta aperta che vertono sulle aree tematiche principali della funzione dirigenziale;
- la seconda parte consiste in due quesiti in lingua inglese, ciascuno strutturato in cinque domande a risposta multipla, che verificano la comprensione di un testo a livello B2 del QCER.
Le domande a risposta aperta richiedono non solo una solida preparazione teorica, ma anche la capacità di applicare le conoscenze a contesti operativi e di risolvere problematiche tipiche della gestione scolastica.
Materie d’esame
Le aree disciplinari oggetto della prova sono ampie e definite dal regolamento del concorso (DM 194/2022).
I quesiti si concentrano sulla normativa del sistema educativo di istruzione e formazione, sulla gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con riferimento al PTOF, al PDM e al RAV.
Sono inoltre fondamentali l’organizzazione del lavoro e la gestione del personale scolastico.
Completano il quadro le conoscenze in materia di contabilità di Stato, con focus sulle procedure di gestione finanziaria delle scuole, e gli elementi di diritto civile e amministrativo pertinenti all’attività dirigenziale, inclusa la normativa sulla privacy e sulla trasparenza.
Nello specifico, la prova verte sui seguenti ambiti disciplinari:
- Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;
- Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e di gestione dei gruppi, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali;
- Processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano triennale dell’offerta formativa, all’elaborazione del Rapporto di autovalutazione, del Piano di miglioramento e della Rendicontazione sociale, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;
- Organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica, all’interno di una adeguata progettazione pedagogica;
- Organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico;
- Valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;
- Elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico, nonché di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione e in danno di minorenni;
- Contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;
- Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione europea.
4.3 La Prova Orale: Colloquio, Lingua e Competenze Digitali
La prova orale conclude l’iter selettivo del concorso per dirigenti scolastici e ha l’obiettivo di valutare la preparazione professionale del candidato in un contesto applicativo.
A differenza della prova scritta, qui l’accento è posto sulla capacità di argomentare e risolvere problemi concreti. La prova, della durata minima di 60 minuti, si articola in tre momenti distinti.
Il Colloquio e l’Analisi del Caso
Il cuore della prova è un colloquio che verte sulle materie della prova scritta, ma che prende avvio dall’analisi di un caso di studio.
Al candidato viene sottoposta una situazione problematica realistica (ad esempio, un conflitto gestionale, una questione di sicurezza, un’emergenza sanitaria) da risolvere.
In questa fase, la commissione valuta non solo la correttezza della soluzione proposta alla luce della normativa, ma anche le capacità di leadership, di mediazione e di comunicazione.
È fondamentale dimostrare di saper agire come un vero dirigente.
La Verifica della Lingua Straniera
Durante il colloquio si accerta anche la conoscenza della lingua straniera indicata nella domanda (a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo). La verifica richiede un livello di competenza B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER).
Generalmente, si chiede al candidato di leggere e tradurre un breve testo di carattere professionale e di sostenere una conversazione nella lingua scelta, così da dimostrare un’adeguata padronanza della lingua.
Le Competenze Informatiche e Digitali
Infine, la prova orale include un accertamento pratico delle competenze digitali.
La commissione verifica la capacità del candidato di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione più diffuse.
La prova può richiedere l’uso di software di produttività (videoscrittura, fogli di calcolo) e la conoscenza delle principali piattaforme digitali in uso nelle segreterie scolastiche e per la didattica, come il SIDI o i registri elettronici.
4.4 La Valutazione dei Titoli
Dopo il superamento della prova orale, l’iter del concorso per dirigenti scolastici si completa con la valutazione dei titoli. A questa fase, che contribuisce a definire il punteggio finale per la graduatoria di merito, è assegnato un massimo di 30 punti.
La commissione esamina i titoli dichiarati dal candidato nella domanda di partecipazione, sulla base delle tabelle allegate al Regolamento (Tabella A del DM 194/2022).
I titoli valutabili sono raggruppati in tre categorie principali:
- Titoli culturali (fino a 12 punti): In questa categoria rientrano ulteriori lauree, il dottorato di ricerca, diplomi di specializzazione, master universitari di I e II livello e certificazioni linguistiche di livello superiore al B2 (C1 e C2);
- Titoli di servizio (fino a 12 punti): Viene valutata l’anzianità di servizio di ruolo che eccede i primi cinque anni richiesti per l’accesso, oltre a incarichi specifici ricoperti, come quello di collaboratore del dirigente o di membro del nucleo interno di valutazione;
- Titoli professionali (fino a 6 punti): Si attribuisce punteggio, ad esempio, per l’inclusione nella graduatoria di merito di precedenti concorsi per dirigente scolastico o per altri ruoli nella Pubblica Amministrazione.
La somma di questi punteggi, aggiunta a quelli delle prove scritta e orale, determina la posizione finale del candidato.
Nello specifico, la valutazione dei titoli culturali, di servizio e professionali (che prevede un punteggio massimo di 30 punti) è così strutturata:
Titoli culturali:
- possesso, oltre al titolo di accesso dichiarato nell’istanza, di diploma di laurea di vecchio ordinamento, laurea magistrale, laurea specialistica, diploma accademico di vecchio ordinamento e diploma accademico di II livello: 2 punti;
- laurea triennale, diploma accademico di I livello: 1 punto;
- dottorato di ricerca: 3 punti;
- abilitazione scientifica nazionale a professore di I o II fascia di cui all’articolo 16 della legge n. 240/2010: 1,50 punti;
- attività di ricerca scientifica svolta per almeno un biennio o di attività equiparabile svolta presso istituzioni accademiche estere: 1,50 punti per un solo contratto;
- borsa di studio conseguita a seguito di pubblico concorso: 0,50 punti;
- master di primo livello o titolo equiparato rilasciato da Università italiane o estere: 1,50 punti (massimo 1 master);
- master di secondo livello o titolo equiparato rilasciato da Università italiane o estere: 2,50 punti (massimo 2 master);
- partecipazione ai progetti Comenius e Grundtvig, incarico di assistente di lingua italiana all’estero (conseguito a seguito di bando ministeriale) o incarico di lettore di lingua italiana all’estero: 0, 50 punti (massimo 2 titoli);
- titolo di specializzazione sul sostegno: 1 punto;
- titolo di perfezionamento o abilitante all’insegnamento in CLIL o positiva frequenza di Corsi di perfezionamento sulla metodologia CLIL + Certificazione linguistica di livello C1: 1,50 punti;
- titolo di perfezionamento o abilitante all’insegnamento in CLIL o positiva frequenza di Corsi di perfezionamento sulla metodologia CLIL + Certificazione linguistica di livello C2: 2 punti.
Titoli di servizio:
- anno scolastico di servizio prestato come dirigente scolastico o preside: 2,50 punti (massimo 3 anni);
- anno scolastico di servizio prestato come collaboratore del capo d’istituto o come collaboratore del dirigente scolastico: 1,75 punti (massimo 6 anni);
- anno accademico di servizio prestato presso le Istituzioni accademiche in qualità di supervisore del tirocinio o in qualità di tutor coordinatore o organizzatore: 1 punto (massimo 3 anni);
- contratto di docenza remunerata presso Università riconosciute dal Ministero dell’Università e della Ricerca: 0,75 punti (massimo 4 contratti).
Sezione 5: Dopo il Concorso: Formazione, Incarico e Carriera
Uno sguardo al percorso che attende i vincitori del concorso, dalla formazione iniziale alla progressione di carriera.
5.1 Il Corso di Formazione e Tirocinio
I vincitori del concorso per dirigenti scolastici, prima dell’immissione in ruolo, devono superare un percorso di formazione e tirocinio.
Questa fase finale, come delineata dal DM 194/2022, ha una durata di 6 mesi e mira a consolidare le competenze professionali per la funzione dirigenziale.
Il percorso si articola in un corso di formazione di almeno 240 ore, con moduli di studio teorico-pratici, e in un tirocinio di almeno 120 ore presso istituzioni scolastiche.
Durante il tirocinio, l’aspirante dirigente è affiancato da un preside esperto con funzioni di tutor.
Al termine dei sei mesi, il candidato deve redigere una relazione scritta sulle attività svolte e sostenere un colloquio finale.
La valutazione positiva di questo colloquio, da parte di un’apposita commissione, determina il superamento del periodo di prova e la definitiva assunzione in servizio.
5.2 L’Assegnazione della Sede e l’Inizio dell’Incarico
Concluso con esito positivo il percorso di formazione e tirocinio, i neo-dirigenti scolastici sono pronti per l’assegnazione della loro prima sede di servizio.
La procedura si svolge su base regionale, nel rispetto rigoroso dell’ordine della Graduatoria di Merito finale del concorso.
I candidati sono convocati, in base al loro punteggio, per scegliere la propria scuola tra quelle disponibili nella regione per cui hanno concorso.
Un posizionamento più alto in graduatoria garantisce, di conseguenza, una maggiore possibilità di scelta.
Queste operazioni si svolgono solitamente nei mesi estivi, così da formalizzare la nomina e la firma del contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato in tempo utile.
L’incarico decorre ufficialmente dal 1° settembre, data che segna l’effettivo inizio del mandato alla guida dell’istituto assegnato.
5.3 La Carriera del Dirigente Scolastico: Sviluppi Professionali e Mobilità
L’assunzione in ruolo segna l’inizio di una carriera dinamica, che offre al dirigente scolastico diverse opportunità di sviluppo.
Dopo un periodo minimo di permanenza nella prima sede di servizio, di norma fissato in tre anni dal contratto nazionale, il dirigente può accedere alla mobilità professionale.
Quest’ultima permette di richiedere il trasferimento presso un’altra istituzione scolastica, sia all’interno della stessa regione (mobilità regionale) sia in un’altra (mobilità interregionale), che è soggetta a un contingente di posti limitato.
Oltre alla mobilità, la carriera si sviluppa attraverso la formazione continua e l’assunzione di incarichi di maggiore complessità.
Un dirigente esperto può diventare tutor per i neoassunti, ricoprire ruoli presso gli Uffici Scolastici Regionali o il Ministero, oppure assumere la guida di reti di scuole.
Sezione 6: Lo Stipendio del Dirigente Scolastico: Composizione e Fasce di Reddito
La retribuzione di un DS è una struttura complessa, definita dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’Area Istruzione e Ricerca, e non si limita a un singolo importo fisso.
Lo stipendio è il risultato della somma di diverse voci, alcune fisse e altre variabili, che cambiano in base a fattori specifici.
La parte fissa della retribuzione è legata all’anzianità di servizio e alla funzione dirigenziale in sé.
La parte variabile, invece, dipende in modo significativo dalle caratteristiche dell’istituto scolastico diretto, come le sue dimensioni e la sua complessità organizzativa.
A queste si aggiunge un’ulteriore quota legata alla performance individuale.
Comprendere questa architettura retributiva è fondamentale per avere un quadro chiaro e realistico di quanto guadagna un preside
6.1 Le Componenti Fisse della Retribuzione
La base certa della retribuzione del dirigente scolastico è costituita da due elementi fissi, che non dipendono dall’istituto di assegnazione.
Il primo è lo stipendio tabellare, stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Questo importo rappresenta il livello salariale di base e cresce con l’aumentare dell’anzianità di servizio, attraverso un sistema di progressione per fasce.
A questo si aggiunge la Retribuzione di Posizione – Parte Fissa, una consistente indennità che ha lo stesso valore su tutto il territorio nazionale.
Questa seconda voce remunera le responsabilità generali e la complessità intrinseca della funzione dirigenziale in sé.
L’insieme di stipendio tabellare e retribuzione di posizione fissa costituisce l’ammontare lordo garantito, a cui si sommeranno poi le componenti variabili.
6.2 Le Componenti Variabili: Complessità e Risultati
Alle componenti fisse si aggiungono le voci che personalizzano lo stipendio del dirigente scolastico in base al contesto e alla performance.
La più rilevante è la Retribuzione di Posizione – Parte Variabile.
Il suo importo è direttamente collegato alla fascia di complessità dell’istituto diretto, la quale viene definita da indicatori oggettivi come il numero di alunni e di personale, la quantità di sedi distaccate (plessi) e la presenza di percorsi particolari come corsi serali o sezioni ospedaliere.
A questo si somma la Retribuzione di Risultato, un compenso accessorio corrisposto annualmente.
Questo bonus non è garantito, ma dipende dal raggiungimento degli obiettivi assegnati e da una valutazione positiva della performance.
Le risorse per questa voce provengono dal Fondo Unico Nazionale (FUN), ma la loro ripartizione può determinare importi differenti da una regione all’altra.
6.3 Stima dello Stipendio Annuo Lordo (RAL)
In sintesi, la somma delle componenti fisse e variabili definisce la Retribuzione Annua Lorda (RAL) di un dirigente scolastico.
Sebbene l’importo esatto dipenda da molteplici fattori, è possibile tracciare delle fasce di reddito indicative.
La RAL per un preside si colloca generalmente in un intervallo che parte da circa 65.000-70.000 euro lordi annui per gli istituti collocati nelle fasce di complessità più basse.
Per le scuole più grandi e strutturate, la retribuzione può invece superare gli 80.000-85.000 euro lordi annui.
A queste cifre va poi aggiunta la quota variabile della retribuzione di risultato, che dipende dalla performance.
È fondamentale ricordare che tutti gli importi indicati sono lordi, e che lo stipendio netto effettivo varierà in base alla situazione fiscale di ciascun dirigente.
6.4 Stipendio DS: Tabella Riassuntiva
Proponiamo di seguito una Tabella riassuntiva relativa alla retribuzione dei dirigenti scolastici:
Stipendio tabellare | Circa 45.260,73 euro annui lordi, che vengono pagati in 13 mensilità |
Retribuzione di posizione | Comprende una parte fissa e una variabile |
Retribuzione individuale di anzianità (RIA) | Può variare tra 3.500 e 12.000 euro annui |
Aumenti | Sono previsti aumenti legati al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo |
Fasce di complessità | Le scuole sono suddivise in fasce di complessità, che influenzano la retribuzione |
Compenso per attività aggiuntive | I dirigenti scolastici possono ricevere compensi aggiuntivi per incarichi specifici, come la direzione di progetti PON/POR o la presidenza di commissioni d’esame |
Sezione 7: Domande Frequenti (FAQ) sul Concorso Dirigenti Scolastici
Quanti anni di servizio servono per partecipare al concorso?
Per partecipare al concorso ordinario è necessario aver maturato almeno cinque anni di servizio effettivo nel ruolo di docente o personale educativo in una scuola statale. I requisiti precisi sono specificati in ogni bando di concorso.
Posso partecipare se sono un docente precario?
No, il requisito fondamentale per l’accesso al concorso ordinario è l’essere assunti con contratto a tempo indeterminato e aver superato il periodo di prova. Il servizio svolto con contratto a tempo determinato è utile al solo fine del conteggio dell’anzianità di servizio richiesta.
È possibile concorrere per più di una regione?
No, la domanda di partecipazione deve essere presentata per una sola regione, scelta dal candidato al momento dell’iscrizione. La graduatoria di merito avrà validità esclusivamente per quella regione.
La prova preselettiva è sempre prevista?
No, la prova preselettiva si svolge solo se il numero dei candidati supera di quattro volte il numero dei posti disponibili. Per l’ultimo concorso (2023), ad esempio, il Ministero ha deciso di annullarla per accelerare i tempi.
Qual è il punteggio minimo per superare le prove?
Sia per la prova scritta sia per quella orale, il punteggio minimo per il superamento è fissato a 70/100. I candidati che non raggiungono questa soglia in una delle due prove sono esclusi dal prosieguo del concorso.
I vincitori del concorso possono scegliere la scuola di destinazione?
Sì. L’assegnazione della sede avviene tramite scorrimento della graduatoria di merito. I candidati scelgono la scuola tra quelle disponibili al momento della loro convocazione, in base all’ordine del loro punteggio finale.
Con quale frequenza viene bandito il concorso per dirigenti scolastici?
Il concorso viene indetto con cadenza periodica per coprire i posti che si rendono vacanti. Generalmente la frequenza è triennale, ma può variare in base alle necessità del sistema scolastico e alle autorizzazioni ministeriali.
In cosa consiste esattamente l’analisi del “caso di studio” nella prova orale?
Al candidato viene presentata una situazione problematica realistica, attinente alla vita scolastica (es. un conflitto tra docenti, un problema di sicurezza, una questione disciplinare complessa). Deve analizzarla, individuare le norme di riferimento e proporre una soluzione gestionale motivata, per dimostrare capacità di problem solving e leadership. È una vera e propria simulazione del lavoro dirigenziale.
Se non supero il concorso, posso ritentare al bando successivo?
Assolutamente sì. La partecipazione a un concorso non preclude la possibilità di iscriversi alle selezioni successive, a condizione di possedere sempre i requisiti di accesso richiesti dal nuovo bando al momento della sua pubblicazione.
Quanto contano i titoli nel punteggio finale? Posso vincere anche con pochi titoli?
I titoli possono contribuire fino a un massimo di 30 punti su un totale di 230. Sebbene un buon punteggio nei titoli sia un vantaggio, le prove d’esame (scritto e orale) pesano molto di più, con un massimo di 200 punti complessivi. È quindi possibile vincere il concorso con un’ottima performance nelle prove, anche con un punteggio titoli non elevato.
Cosa succede se un vincitore rifiuta la nomina in ruolo?
La rinuncia alla nomina in ruolo, dopo l’accettazione della sede, comporta la decadenza dalla relativa graduatoria. Il posto viene di conseguenza assegnato al candidato successivo in ordine di punteggio.
Perché lo stipendio di un preside varia così tanto da scuola a scuola?
La differenza dipende principalmente dalla “Retribuzione di Posizione – Parte Variabile”. Questa indennità è legata alla complessità della scuola: un istituto con molti studenti, più sedi e corsi speciali (come i serali) richiede un carico di lavoro e responsabilità maggiore, che viene remunerato con un importo superiore.
Che differenza c’è tra un dirigente scolastico di ruolo e un “preside reggente”?
Il dirigente di ruolo è un vincitore di concorso con incarico a tempo indeterminato su una specifica scuola. Il “preside reggente” è un dirigente già titolare in un’altra scuola, che assume la guida temporanea (per un anno scolastico) di un’ulteriore istituzione rimasta vacante, in attesa della nomina di un nuovo preside. Si tratta di un doppio incarico.