Conferma del docente di sostegno 2025/26: le nuove regole

Docente di sostegno

La recente introduzione della procedura di conferma per il docente di sostegno, applicabile – al momento – esclusivamente per l’anno scolastico 2025/26, segna un punto di svolta nell’organizzazione del personale educativo. 

La norma, infatti, interessa in via specifica quei docenti che nel 2024/25 hanno operato in incarichi di supplenza con scadenze al 31 agosto o al 30 giugno 2025. 

Analizziamo nel dettaglio le modalità operative della conferma e le implicazioni che la nuova regolamentazione comporta, con uno sguardo particolare alle distinzioni tra supplenti e docenti di ruolo.

Nuovi criteri per la conferma del personale di sostegno

La disposizione contenuta nell’articolo 3, comma 2, del Decreto n. 32 del 26 febbraio 2025 stabilisce che la procedura di conferma sia riservata al personale in servizio a tempo determinato durante l’anno scolastico 2024/25. 

La normativa si concentra principalmente su due categorie di docenti: da un lato, coloro che possiedono il titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità.

Dall’altro, i docenti che, pur non avendo tale titolo, hanno svolto incarichi di sostegno individuati tramite le graduatorie provinciali e incrociate. 

L’obiettivo è quello di garantire la continuità del servizio e riconoscere il lavoro svolto da questi insegnanti, assicurando che le competenze specifiche richieste per il sostegno agli studenti siano confermate per il prossimo anno scolastico. 

Impatti sui docenti di ruolo e prospettive future

Un aspetto critico della nuova normativa riguarda l’applicazione della procedura di conferma ai docenti di ruolo. 

In linea generale, i titolari non rientrano automaticamente nelle disposizioni previste, soprattutto quelli in assegnazione provvisoria, in quanto la procedura è pensata per le supplenze conformi all’OM n. 88/2024. 

Tuttavia, vi è spazio per un’interpretazione differenziata: se un docente di ruolo ha ricoperto un incarico di sostegno nell’anno scolastico 2024/25 in conformità all’articolo 47 del CCNL, egli potrebbe essere incluso nell’iter di conferma, mantenendo così la titolarità della sede per un totale di tre anni senza percepire assegni. 

Le operazioni di riconferma, infatti, saranno disposte dopo la definizione degli incarichi per il personale a tempo indeterminato, e l’eventuale ri-assegnazione sul medesimo posto, pur non essendo una regola in sé, potrebbe verificarsi in casi fortuiti. 

Un approccio di questo tipo, seppur limitato all’anno 2025/26, offre spunti per future riforme che mirino a una maggiore stabilità e valorizzazione del lavoro di sostegno nel sistema scolastico. 

La conferma del docente di sostegno, dunque, si configura come una misura strategica volta a riconoscere e stabilizzare il lavoro svolto in condizioni di supplenza, garantendo al contempo una continuità nel supporto agli alunni con disabilità. 

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