Sta per uscire il decreto ministeriale relativo alle figure del docenti tutor e docenti orientatori destinati alla prevenzione della dispersione scolastica.
Si tratta di due figure istituite a partire dal prossimo anno scolastico che saranno finanziate dal fondo per la valorizzazione del personale scolastico.
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SOMMARIO
ToggleDi cosa si occuperanno docenti tutor e docenti orientatori
Il tutor e il docente orientatore saranno due figure professionali dedicate a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle scuole secondarie di II grado e a concretizzare l’attività di orientamento.
A partire dall’anno scolastico 2023/2024 i docenti tutor si occuperanno della coordinazione e dello sviluppo delle attività didattiche. Favoriranno il recupero degli studenti con maggiori difficoltà e potenzieranno quelli con talenti specifici. Il loro lavoro sarà richiesto per le classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado. In questo modo si fornirà un supporto adeguato ai ragazzi con difficoltà e si potenzieranno i talenti dei più dotati.
I docenti orientatori aiuteranno, invece, gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, tenendo conto delle diverse opportunità di studi ed il loro percorso, le opportunità di lavoro e offerte del territorio.
Questo approccio rispetta l’autonomia degli istituti, degli studenti e delle loro famiglie
Corso di formazione per docenti tutor e docenti orientatori
L’INDIRE si occuperà di gestire il corso di formazione per diventare tutor e orientatore. Si tratterà di un corso di 20 ore. I docenti saranno selezionati tra coloro che:
- abbiano almeno cinque anni di servizio a tempo indeterminato,
- abbiano esperienza nelle funzioni interne alla scuola relative all’orientamento, PCTO e dispersione,
- siano disposti a ricoprire tale incarico per almeno un triennio.
Il compenso per questo tipo di figura sarà stabilito da una contrattazione di istituto e supererà i 2000 euro annui.
Si stima che il numero di docenti tutor coinvolti debbano essere di circa 40mila. Queste cifre saranno oggetto di un’ulteriore riflessione.
Le scuole si occuperanno autonomamente dell’organizzazione del servizio di tutoraggio.
Esse potranno utilizzare i finanziamenti derivanti dal PNRR e dal PON per remunerare le attività didattiche di potenziamento sulle discipline e sulle attività innovative per l’orientamento.
Il Ministero farà sapere ad ogni istituzione scolastica quale sarà il numero minimo di docenti tutor da formare.
Ciascuna scuola nell’ambito della sua autonomia individua i docenti che potranno partecipare alle 20 ore di formazione. Ovviamente si tratterà di coloro i quali sono in possesso di alcuni requisiti indicati dal decreto ministeriale in arrivo
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Il parere dei sindacati
Tuttavia, il sindacato Anief ha sottolineato la necessità di dotare le scuole di un organico aggiuntivo e di valorizzare il lavoro dei tutor in scuole che abbiano un’alta percentuale di dispersione e ulteriori incentivi.
Saranno fissate nuove riunioni a breve tra Ministero e sindacati per discutere al meglio della questione. Infatti, ha suscitato parecchie perplessità l’esclusione dei docenti precari per la mancata previsione di un organico aggiuntivo per il progetto.