Educazione sessuale a scuola: il fondo della Manovra cambia destinazione

la scritta "sex education" sopra una serie di preservativi su uno sfondo arcobaleno

Il progetto di educazione sessuale nelle scuole secondarie, sostenuto da quasi l’80% degli studenti, non troverà una realizzazione stabile. I 500 mila euro previsti nella Legge di Bilancio 2025 per promuovere la salute sessuale e affettiva verranno utilizzati prioritariamente per formare i docenti sulle tematiche legate all’infertilità.

Una destinazione diversa per i fondi pubblici

Ad annunciare il cambio di rotta è stato il Ministro ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante una seduta alla Camera l’8 gennaio. 

Rispondendo a un’interrogazione della Lega, Ciriani ha spiegato che i fondi saranno destinati soprattutto alla formazione degli insegnanti su fertilità maschile e femminile, con un focus sulla prevenzione dell’infertilità

Il Ministro ha aggiunto che l’importo stanziato non sarebbe, comunque, stato sufficiente per iniziative più ampie.

Reazioni della Lega: soddisfazione e posizioni ferme

La notizia è stata accolta favorevolmente dalla Lega. Tant’è che il deputato Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione, ha criticato apertamente le proposte passate del M5S che includevano l’educazione sessuale anche nelle scuole primarie. 

“Come si può pensare di affrontare temi come il coito o la masturbazione con bambini di cinque anni?”, ha dichiarato Sasso.

Il partito ha ribadito la sua contrarietà a quello che definisce “il gender” nelle scuole, considerandolo un rischio ideologico. “Non ci sarà mai spazio per l’ideologia gender nelle scuole”, fa sapere il partito di Matteo Salvini.

L’emendamento originario, presentato da Riccardo Magi di +Europa, mirava invece a integrare l’educazione sessuale nei piani triennali dell’offerta formativa delle scuole secondarie.

due adulti fanno sesso sul letto

Le critiche dell’opposizione

Di tutt’altro avviso rispetto alla posizione della Lega, invece, l’opposizione che ha espresso forte disapprovazione per il cambiamento nella destinazione dei fondi. 

Riccardo Magi ha definito la decisione una “retromarcia grave e inaccettabile”. 

Anche il Partito Democratico ha parlato di un atto “sconcertante”, accusando il governo di portare avanti una politica che alimenta una visione sessuofobica.

Dal Movimento 5 Stelle sono arrivate critiche altrettanto dure. “Sasso continua a parlare di qualcosa che non esiste”, hanno dichiarato, sottolineando come l’educazione sessuale e sentimentale sia una questione diversa da quella ideologizzata dalla destra. 

La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, ha accusato il ministro Ciriani di prendere in giro il Parlamento e il Paese.

Lo stesso giorno del Protocollo Valditara-Cecchettin

L’annuncio del cambio di destinazione dei fondi è avvenuto in concomitanza con la firma del Protocollo tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Fondazione Giulia Cecchettin, ovvero l’8 gennaio. 

Nello specifico, l’accordo punta a promuovere la cultura del rispetto nelle scuole, con particolare attenzione alla parità di genere e al contrasto della violenza contro le donne.

Inoltre, sempre l’8 gennaio, oltre 120 professori universitari hanno criticato la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per aver autorizzato ispezioni negli atenei di Roma Tre e Sassari in merito a presunte attività legate all’“ideologia gender”

I docenti hanno denunciato un attacco all’autonomia universitaria. Mentre il Ministero, da parte sua, ha risposto chiarendo che le azioni intraprese rispettano l’articolo 33 della Costituzione, che sancisce l’indipendenza degli atenei.

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