Carta del Docente: l’emendamento proposto da Anief

Sindacalista che legge

Ancora nessuna buona nuova in merito alla procedura di attribuzione della Carta del Docente agli insegnanti per l’acquisto di materiali e servizi legati alla formazione. Data l’incertezza della situazione, il sindacato Anief ha proposto un emendamento al DL Salva Infrazioni n.131/24 che riguarda – fra le altre cose – anche la Carta del Docente.

La proposta di Anief

Tra le proposte avanzate da Anief, vi è il rifinanziamento e l’ampliamento della Carta del Docente: dunque, rimozione della scadenza fissata al 2023 per i docenti con contratto fino al 31 agosto, ed estensione del beneficio anche al personale ATA. 

L’obiettivo è riconoscere l’importanza della formazione continua per tutto il personale scolastico, senza escludere nessuno, e superare le attuali limitazioni legislative.

La questione dei docenti precari rappresenta un altro punto cruciale. Inizialmente, la Carta del docente è stata concessa solo agli insegnanti con contratto al 31 agosto e, a tal proposito, nel 2023 sono stati stanziati oltre 10 milioni di euro aggiuntivi. 

Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione del 2023 ha esteso questo diritto anche ai docenti precari che hanno firmato contratti che terminano il 30 giugno, creando un potenziale onere finanziario per il governo, stimato in circa 100 milioni di euro per coprire una platea di circa 200.000 precari.

In merito, Anief ha evidenziato che, senza una chiara soluzione normativa, la situazione rischia di generare un aumento del contenzioso legale, con probabili richieste di risarcimento da parte di chi non ha ancora accesso al beneficio.

A cosa serve la Carta del Docente

Per quanto riguarda l’utilizzo della Carta del Docente, i fondi possono essere spesi per l’acquisto di materiale inerente la formazione scolastica tra cui libri – anche digitali – hardware, software, corsi di aggiornamento professionale, corsi di laurea o master, e l’accesso a eventi culturali come spettacoli teatrali, musei e mostre.

Vista l’importanza di poter usufruire di un fondo per ampliare e migliorare l’offerta didattica, Anief continua a spingere affinché queste misure vengano approvate e applicate equamente, estendendo i benefici a tutto il personale scolastico, precari inclusi.

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