Graduatorie Interne di Istituto (GI): il sistema di valutazione per la mobilità del personale docente

Rosalia Cimino

21 Marzo 2025

Docente

Graduatorie Interne di Istituto (GI): il sistema di valutazione per la mobilità del personale docente

Quiz GPS

Nel contesto della riorganizzazione del personale docente, le graduatorie interne d’istituto (GI) rappresentano uno strumento fondamentale per la gestione della mobilità nelle scuole

Il sistema delle GI, basato su criteri quali anni di servizio, titoli formativi e continuità didattica, assume particolare importanza in caso di riduzione dell’organico, per esempio a seguito di variazioni nel dimensionamento scolastico o nel percorso formativo degli alunni.

Scopriamo come queste graduatorie vengono elaborate e qual è il loro impatto sul futuro professionale dei docenti a tempo indeterminato. 

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Funzioni e modalità di redazione delle graduatorie

Le graduatorie interne d’istituto sono realizzate per individuare, in situazioni di riduzione dell’organico, il personale docente che potrebbe subire il “perdente posto”. 

Questo strumento si applica ai docenti con contratto a tempo indeterminato e viene redatto sulla base di diversi parametri: l’anzianità di servizio, i titoli posseduti e la continuità della didattica, integrati da elementi relativi alle esigenze familiari.

Il dirigente scolastico ha l’obbligo di pubblicare tali graduatorie entro 15 giorni dalla scadenza delle domande di mobilità

La documentazione richiesta – che include la dichiarazione dei servizi svolti, i titoli culturali e altri elementi utili al calcolo del punteggio – deve essere fornita da ogni docente, anche da chi non presenta domanda di mobilità. 

In questo modo si garantisce un calcolo accurato che tenga conto dei dati contenuti nel fascicolo personale, evitando penalizzazioni dovute a eventuali lacune documentali.

Inoltre, l’istituzione esclude dalla graduatoria alcuni soggetti: non vi sono inclusi i docenti assunti con contratti finalizzati al ruolo (ad esempio, coloro che provengono dai GPS di prima fascia e sono in anno di prova) e quelli assunti dal PNRR in attesa di abilitazione.

Nuove disposizioni e implicazioni sul calcolo del punteggio

Tra le innovazioni introdotte, uno degli aspetti più rilevanti riguarda il calcolo degli anni di pre-ruolo, che ora differenzia il servizio svolto nello stesso grado rispetto a quello in ambito diverso. 

Ad esempio, un docente di una scuola secondaria di primo grado con anni di pre-ruolo maturati in scuole di primo e secondo grado vede moltiplicati in modo differente i punti a seconda del grado in cui ha prestato servizio. 

I primi anni, se svolti nel ruolo non corrispondente alla titolarità attuale, ricevono un moltiplicatore inferiore rispetto agli anni di servizio nel ruolo di titolarità. 

La differenziazione incide notevolmente sul punteggio finale, influenzando direttamente la posizione nella graduatoria e, conseguentemente, le possibilità di rientro nel proprio istituto in caso di mobilità.

L’aspetto della continuità di servizio

Un ulteriore elemento di rilievo riguarda la continuità del servizio nella scuola di titolarità. 

Secondo le disposizioni attuali, i primi tre anni di continuità sono valorizzati con 4 punti ciascuno, il quarto e quinto anno con 5 punti e ogni anno successivo con 6 punti. 

Un simile meccanismo, rivisto a seguito di errori materiali e correttamente integrato nell’ordinanza ministeriale, mira a premiare la stabilità del servizio e garantire una valutazione più equa tra docenti con differenti percorsi lavorativi.

I docenti che presentano la documentazione completa e accurata godranno di una maggiore trasparenza e di una valutazione meritocratica, mentre coloro che non integrano il proprio fascicolo rischiano di subire una penalizzazione nel punteggio. 

In questo contesto, il sistema di graduatorie interne si configura non solo come un mezzo per individuare il personale in situazione di rischio, ma anche come un importante strumento di tutela dei diritti contrattuali e di continuità lavorativa.