L’integrazione scolastica per alunni stranieri

integrazione scolastica

La scuola italiana è ormai a tutti gli effetti globalizzata. Capita sempre più spesso, infatti, che in una stessa classe vi sia una mescolanza di lingue, culture e religioni diverse. Gli studenti stranieri e l’integrazione sono, dunque, una realtà che va vissuta come tale.

La presenza dell’altro ci identifica e, allo stesso tempo, ci arricchisce. Proprio per tale motivo è necessario fare in modo che l’inclusione avvenga in maniera costante e pacifica.

Gli studenti stranieri e la scuola

L’Italia è da sempre un crocevia di popoli che si amalgamano tra loro arricchendosi vicendevolmente. Negli ultimi decenni, inoltre, vi è stato per vari motivi un aumento degli stranieri nel nostro Paese. I figli di quest’ultimi, quindi, hanno iniziato a gremire le classi delle nostre scuole.

L’istruzione, infatti, è un diritto riservato a tutti i bambini e gli adolescenti e l’integrazione scolastica deve essere vista come un vero e proprio valore. L’alfabetizzazione di questi piccoli viaggiatori deve essere resa possibile per includere al meglio nuovi soggetti all’interno della società italiana.

Attraverso la scuola, infatti, passano i diritti basilari dell’individuo. Tramite le conoscenze acquisite, inoltre, i piccoli stranieri saranno in grado di muoversi al meglio nella nostra comunità. Escluderli da tutto ciò implica, necessariamente, condannarli a lavori precari e a soprusi di varia natura.

A tal proposito, il MIUR ha redatto un opuscolo dal seguente titolo: Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. In esso si sottolinea come lo straniero sia prima di tutto una persona e, proprio come tale, è necessario salvaguardare tutti i suoi benefici, anche quelli relativi all’istruzione scolastica.

Le operazioni del MIUR

In tale ottica, dunque, le operazioni del MIUR risultano essenziali per non far sentire indesiderato il bambino proveniente da un’altra nazione. La presenza dell’alunno immigrato è forte in ogni scuola di ordine e grado. Essa non può e non deve essere messa in secondo piano.

Il testo precedentemente citato e redatto dal Ministero dell’Istruzione tiene conto delle numerose varianti del caso. I temi toccati riguardano non solo l’iscrizione a scuola, ma anche l’accoglienza, il coinvolgimento delle famiglie di origine e la formazione.

Lo scopo, dunque, è quello di far sentire l’alunno in questione come parte integrante della comunità in cui si sta andando a inserire. Il coinvolgimento degli insegnanti e delle istituzioni è indispensabile. Il multiculturalismo, infatti, non deve essere visto come un nemico, ma come un’opportunità generale verso una nuova forma di crescita.

Per fare in modo di salvaguardare il futuro di questi soggetti, dunque, è necessario rendere possibile la frequenza costante alle lezioni. Escludere bambini e adolescenti dalla formazione implica volerli relegare ai margini della nostra società.

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