Inter-Bologna, Pairetto frena la corsa dei nerazzurri

Lautaro Martinez e Thuram esultano per il gol del vantaggio

Il recupero di ieri tra Inter e Bologna, terminato con un deludente 2-2, rappresenta un’occasione mancata per i nerazzurri. Una vittoria avrebbe, infatti, permesso all’Inter di guadagnare un piccolo ma prezioso vantaggio (seppur teorico) su un Napoli che, oltre ad essere libero dagli impegni di coppa, nelle ultime giornate ha anche dimostrato una solidità ed una crescita impressionanti. 

Tuttavia, gli uomini di Simone Inzaghi non sono riusciti a capitalizzare fino in fondo l’occasione, facendosi rimontare dalla formazione felsinea e lasciando sul campo punti cruciali in ottica scudetto.

Il calcio dentro la scuola

Il calcio è uno sport che entra quotidianamente anche nelle scuole, dove centinaia di ragazzi, tifosi di squadre diverse, condividono spazi, amicizie e obiettivi scolastici. 

Si tratta, a ben vedere, di una convivenza che rappresenta anche una grande occasione per educare i giovani ai valori sportivi: il rispetto degli altri, compresi i tifosi avversari, e il riconoscimento della sana competizione come strumento di crescita personale e collettiva.

Il pareggio dell’Inter contro il Bologna, che molti tifosi nerazzurri hanno considerato un risultato ingiusto, diventa un esempio utile per le scuole su come accettare le delusioni senza che queste degenerino in comportamenti fisici o verbali non adeguati. 

Lo sport, infatti, insegna che ogni risultato, anche il più sofferto, va accolto con rispetto per le regole e per gli avversari

Questo principio, fondamentale nello sport, è altrettanto importante nella vita scolastica e nella società.

duello tra Dumfries e Ndoye

L’andamento della partita

La sfida tra Inter e Bologna è stata una partita ben giocata da entrambe le squadre e ricca di emozioni. 

Gli ospiti – in crescita rispetto alle prestazioni poco brillanti della prima parte della stagione – sono passati in vantaggio al 15’ del primo tempo con un gol di Castro che, con una zampata da due passi, ha deviato la palla nella porta difesa da un incolpevole Sommer intervenendo in anticipo su De Vrij dopo un tiro non irresistibile di Moro. 

La risposta dell’Inter non si è fatta attendere, con Dumfries che tre minuti dopo ha firmato il pareggio su assist di Dimarco al termine di una splendida giocata di Thuram. 

A completare la rimonta di ha pensato, poco prima dell’intervallo, il capitano Lautaro Martinez (46’) splendidamente imbeccato dal solito Dimarco. 

Ma nella ripresa è lo stesso Dimarco a condannare l’Inter con una respinta imprecisa e a servire al Bologna il gol del definitivo 2:2 (63’ Holm).

il gol del definitivo pareggio messo a segno da Holm

Le assenze pesano sulle scelte di Inzaghi

Gli infortuni continuano a condizionare pesantemente la stagione nerazzurra. 

Anche ieri sera l’assenza di due pilastri del centrocampo come Hakan Çalhanoğlu e Henrikh Mkhitaryan si è fatta sentire, privando la squadra di qualità e visione di gioco. 

A queste assenze va aggiunta quella di Acerbi (indisponibile da fine novembre) e Bisseck. A dare forfait, tuttavia, è stato anche un (forse) ritrovato Correa, ancora lontano dalla condizione ottimale.

Nel ruolo di vice-Çalhanoğlu, Asllani ha offerto l’ennesima prestazione poco convincente: troppo molle e senza la necessaria autorevolezza e personalità nella zona nevralgica del campo.

La sua partita sottotono ha, del resto, ulteriormente messo in evidenza le difficoltà di una squadra che fatica a trovare alternative valide tra i ricambi, nonostante Zielinski abbia finalmente mostrato alcuni sprazzi della qualità ammirata nel corso delle stagioni disputate tra le fila del Napoli.

Ad ogni modo, le difficoltà evidenziano come il calcio, così come la scuola, sia un terreno in cui il sacrificio, l’impegno costante e la voglia di migliorarsi siano fondamentali per ottenere risultati. 

Nel calcio, come nello studio, è necessario affrontare le difficoltà con determinazione e capacità di adattamento, valori che trovano ampio spazio nei percorsi educativi scolastici e sportivi.

Lautaro Martinez, di spalle, e Thuram esultano

Thuram e Lautaro non bastano

La serata aveva offerto uno spunto di speranza grazie alle straordinarie prove individuali di Marcus Thuram e Lautaro Martinez. 

Il francese è stato una costante spina nel fianco per la difesa del Bologna, mentre il capitano argentino ha dato prova del suo carisma, trascinando la squadra nei momenti di difficoltà. 

Purtroppo, la loro grande prestazione – oltre a quella dell’estremo difensore Sommer e del solito gigante Barella – non è stata sufficiente per portare a casa i tre punti.

De Vrij e Dimarco sono stati, loro malgrado, protagonisti sfortunati nelle azioni dei due gol subiti. Errori evitabili che hanno pesato sul risultato finale, ma che non possono essere separati da una direzione arbitrale discutibile.

Mercato e rincorse

Ad agitare le acque nerazzurre, già turbate dalla dolorosa sconfitta in Supercoppa, contribuiscono anche le trattative di mercato con al centro il centrocampista nerazzurro Davide Frattesi, stanco del ruolo di riserva di lusso.

Quest’ultimo, dopo alcune prove poco brillanti, ieri sera ha finalmente mostrato segnali di riscatto. Ma il suo futuro sembra sempre più lontano da Milano, con Roma e Napoli pronte ad affondare il colpo prima della chiusura della finestra di mercato invernale.  

Sul fronte offensivo, invece, Taremi continua a deludere. L’iraniano ha, infatti, fallito due clamorose occasioni da gol che hanno risollevato molti interrogativi sulla sua efficacia in un contesto competitivo come quello dell’Inter. 

Anche Buchanan, entrato in campo nel finale, è apparso troppo egoista e poco incline al gioco di squadra, malgrado le sue doti tecniche lo rendano uno dei pochi capaci di saltare l’uomo.

Inzaghi frena le proteste dei suoi giocatori

Pairetto e la direzione arbitrale

Un capitolo a parte merita l’arbitraggio di Pairetto, ampiamente contestato sia in campo che fuori. Decisivo, a detta di molti, nel frenare la corsa dell’Inter con decisioni controverse che hanno generato non poco nervosismo tra i giocatori nerazzurri.

Sotto accusa, in particolare, il fischio ai danni di Frattesi nei minuti finali di gara per un fallo che in realtà il centrocampista nerazzurro non commette, ma subisce. 

Al termine della partita, il “demone di Piacenza” Simone Inzaghi ha dimostrato come la sportività e il rispetto delle regole siano fondamentali, non solo nello sport ma anche nella vita scolastica. 

Nonostante la rabbia per alcune decisioni arbitrali che gli sono costate l’ammonizione (che lo costringerà a saltare la prossima partita contro l’Empoli), il tecnico nerazzurro ha frenato i suoi giocatori, evitando che le proteste nei confronti del direttore di gara Pairetto. 

Un atteggiamento, quello del tecnico nerazzurro, improntato alla correttezza, ma che è anche un esempio di come l’educazione sportiva debba promuovere valori come il rispetto, la collaborazione e la capacità di accettare le decisioni, anche quelle più difficili da digerire.

Situazione in classifica

Dopo il pareggio interno con il Bologna, l’Inter si trova ora costretta a inseguire

Anche vincendo il recupero contro la Fiorentina, previsto a febbraio, i nerazzurri potrebbero al massimo agganciare il Napoli in vetta, a meno di ulteriori scivoloni della squadra partenopea. 

La prossima giornata di campionato vedrà l’Inter impegnata contro un abbordabile Empoli, mentre il Napoli affronterà una combattiva Atalanta che coltiva ambizioni di scudetto.

Le ombre di ieri sera sollevano dubbi su una squadra che, malgrado la profondità della rosa, fatica a trovare nei ricambi la stessa qualità dei titolari. 

Un problema che Inzaghi, Marotta ed Ausilio dovranno risolvere rapidamente se vuole mantenere vive le ambizioni scudetto.

Il calcio, come la scuola, rappresenta un contesto in cui la competitività e l’impegno sono strumenti fondamentali per migliorarsi. 

Affrontare le sfide con dedizione, sacrificio e rispetto delle regole è ciò che rende sia gli studenti sia gli atleti capaci di crescere non solo nel loro ambito specifico, ma anche come individui.

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