Ius Scholae e Integrazione: le politiche del Ministro Valditara per gli studenti stranieri

Rosalia Cimino

9 Dicembre 2024

Scuola al centro di tanti bambini stranieri

Ius Scholae e Integrazione: le politiche del Ministro Valditara per gli studenti stranieri

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Durante un’intervista al programma In Altre Parole su La7, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha affrontato il tema dello Ius Scholae e le criticità legate all’integrazione scolastica degli studenti stranieri. 

Il Ministro ha presentato dati preoccupanti sulla dispersione scolastica e annunciato nuove misure per favorire l’integrazione linguistica e culturale. Ecco tutti i dettagli delle dichiarazioni rilasciate da Valditara.

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Ius Scholae: l’integrazione come priorità

Valditara ha affrontato – innanzitutto – il tema urgente dello Ius Scholae. Parliamo del diritto, per  i minori nati in Italia o arrivati entro i 12 anni di età che abbiano completato almeno cinque anni di istruzione nel sistema scolastico italiano, di acquisire la cittadinanza italiana.

Attualmente, invece, la legge del nostro Paese si basa sullo Ius Sanguinis, che conferisce la cittadinanza ai figli di almeno un genitore italiano. Lo Ius Scholae rappresenterebbe un cambiamento significativo, riconoscendo l’importanza dell’integrazione scolastica e culturale nel processo di acquisizione della cittadinanza.

In questo senso, il Ministro ha spiegato che lo Ius Scholae, più che un tema di cittadinanza, riguarda una questione di integrazione. Secondo Valditara, è fondamentale che gli studenti stranieri acquisiscano una conoscenza approfondita della lingua italiana e dei valori costituzionali prima di ottenere la cittadinanza.

La cittadinanza deve essere basata su una piena integrazione culturale e linguistica” ha affermato il Ministro, sottolineando l’importanza dell’educazione civica come strumento per trasmettere i principi fondamentali della società italiana.

Dispersione scolastica: un problema ancora irrisolto

Nel corso dell’intervista, si è parlato anche di dispersione a scuola. Nonostante, infatti, il tasso di abbandono scolastico esplicito sia sceso sotto il 10% a livello nazionale, il dato relativo agli studenti stranieri resta allarmante, con una dispersione superiore al 30%.

Un terzo di questi ragazzi rischia di non avere un futuro” ha dichiarato Valditara, evidenziando come l’abbandono scolastico impedisca a molti giovani di completare l’obbligo formativo, precludendo loro opportunità lavorative e sociali.

Competenze linguistiche: una chiave per l’integrazione

Un altro dato critico riguarda la competenza linguistica degli studenti stranieri. Secondo Valditara, uno studente straniero – al terzo anno della scuola secondaria di I grado – ha mediamente un anno in meno di formazione nella lingua italiana rispetto a un coetaneo italiano. 

Questa lacuna linguistica ostacola non solo il rendimento scolastico, ma anche l’integrazione sociale. A tal proposito, il Ministro ha sottolineato che colmare questo gap è essenziale per favorire l’inclusione degli studenti stranieri nel sistema scolastico italiano.

Le nuove misure del governo per l’integrazione

Per risolvere queste problematiche, il Ministero dell’Istruzione ha stanziato 13 milioni di euro per potenziare i corsi di italiano destinati a circa 30.000 studenti stranieri di recente arrivo, inclusi quelli giunti illegalmente in Italia.

Inoltre, è stato avviato un programma di formazione per docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri. “Dal prossimo anno, questi insegnanti saranno presenti in tutte le scuole” ha annunciato Valditara, evidenziando l’importanza di questa iniziativa per rafforzare l’integrazione scolastica e culturale.

Il Ministro ha ribadito l’importanza dell’educazione civica come strumento per insegnare i valori della Costituzione e promuovere una cittadinanza consapevole. Secondo Valditara, l’integrazione non può prescindere dalla conoscenza dei principi fondamentali su cui si basa la società italiana.

In definitiva, le misure annunciate da Valditara rappresentano un passo significativo verso un sistema scolastico più inclusivo e integrato. Con il potenziamento delle competenze linguistiche e culturali, il governo mira a ridurre la dispersione scolastica e a garantire pari opportunità agli studenti stranieri, promuovendo un futuro migliore per tutti.