Maltrattamenti nella scuola dell’infanzia di Soliera, nel Modenese: sospese due educatrici

Rosalia Cimino

9 Maggio 2025

Bimbo maltrattato

Maltrattamenti nella scuola dell’infanzia di Soliera, nel Modenese: sospese due educatrici

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Nella provincia di Modena, due educatrici di una scuola dell’infanzia di Soliera sono state sospese per dodici mesi dall’esercizio del pubblico servizio, a seguito di un’ordinanza cautelare emessa il 29 aprile dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Modena. 

Le insegnanti, rispettivamente di 64 e 67 anni, sono gravemente indiziate di maltrattamenti nei confronti dei minori affidati alle loro cure, ipotesi di reato fondata su intercettazioni audio-video e sui racconti di alcune famiglie che hanno presentato formali querele a inizio anno.

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Le indagini e l’ordinanza cautelare

Gli accertamenti della polizia di Stato, coordinati dal Procuratore Luca Masini, sono scattati lo scorso gennaio a seguito delle denunce di genitori che segnalavano comportamenti vessatori nei confronti dei loro figli. 

Il Commissariato di Carpi ha predisposto un’articolata attività investigativa, avvalendosi anche di intercettazioni ambientali e videoregistrazioni effettuate all’interno dell’istituto. 

I filmati e le registrazioni hanno fornito alla Procura gravi indizi di colpevolezza – tra aggressioni verbali e, in alcuni casi, contatti fisici non giustificati – tanto da convincere il Gip a disporre la sospensione immediata delle due operatrici scolastiche per un anno.

Accuse, prospettive processuali e impatto sul territorio

Le due educatrici sono accusate di maltrattamenti aggravati in danno di minori “nell’esercizio delle loro funzioni educative e di cura”, un reato che prevede sanzioni severe in caso di condanna definitiva. 

La sospensione cautelare mira a tutelare i bambini e a garantire lo svolgimento sereno delle attività scolastiche durante le indagini. 

Sul piano locale, il provvedimento ha suscitato preoccupazione ed è atteso un ampio riscontro nei prossimi mesi, quando la Procura notificherà le eventuali richieste di rinvio a giudizio e le famiglie coinvolte potranno costituirsi parte civile. 

L’episodio pone nuovamente sotto i riflettori la necessità di rigorosi controlli nelle strutture educative e di una tempestiva collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e genitori per prevenire situazioni di potenziale abuso.