Il meccanismo di interruzione dallo studio in Cina: una rivoluzione per il riposo degli studenti

Pulsante di spegnimento

In Cina si sta sperimentando un approccio innovativo volto a proteggere il benessere degli studenti, in un contesto in cui la pressione scolastica e il sovraccarico di compiti hanno generato preoccupazioni diffuse. 

Un progetto pilota, noto come “meccanismo di interruzione”, introduce l’idea di “spegnere” i compiti ad un orario prestabilito, offrendo così una pausa programmata per migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress degli alunni.

L’iniziativa pilota per limitare il carico di lavoro

L’esperimento, attualmente attuato in alcune città cinesi come Bengbu nella provincia di Anhui, prevede che gli studenti interrompano i compiti quotidiani a un orario fisso.

In particolare: alle ore 21:00 per le scuole primarie e alle 21:30 per le secondarie di primo grado, a condizione che i genitori diano il proprio consenso firmando un apposito modulo. 

L’obiettivo principale è quello di creare una “interruzione” netta nella routine quotidiana, limitando il tempo dedicato ai compiti e incoraggiando un adeguato riposo. 

In altre località, come la scuola media di Hefei, si stanno testando orari lievemente posticipati, con l’interruzione prevista alle 22:00, per valutare l’impatto sul rendimento e sul benessere degli studenti.

La misura nasce in risposta a una realtà in cui la competizione scolastica ha portato a una proliferazione di compiti che, anziché favorire l’apprendimento, alimentano un clima di ansia e mancanza di sonno

In alcune metropoli cinesi, gli studenti trascorrono quasi 10 ore in aula, con ulteriori 3 ore dedicate ai compiti a casa, portandoli a svegliarsi molto presto e a riposare in modo insufficiente.

Benefici per il sonno e implicazioni sul rendimento scolastico

Il problema della mancanza di riposo è particolarmente acuto in Cina, dove un white paper della China Sleep Research Society ha evidenziato come la qualità del sonno degli studenti sia generalmente bassa

In città come Shanghai, per esempio, gli alunni di età compresa tra i 12 e i 14 anni affrontano giornate estremamente lunghe, svegliandosi tra le 6:00 e le 6:30 e andando a letto solo tra le 22:00 e le 23:30. 

Dei ritmi simili, uniti a una prevalenza di insonnia e disturbi del sonno – con il 59% degli intervistati che ne soffre e solo il 19% che dichiara di dormire senza problemi – incidono negativamente sia sul rendimento scolastico sia sul benessere psicofisico.

L’introduzione del meccanismo di interruzione mira a ribaltare questa tendenza, incentivando gli insegnanti a modulare in maniera più responsabile l’assegnazione dei compiti e responsabilizzando studenti e genitori nel garantire una routine più sana. 

La sperimentazione non si limita alla riduzione del carico di lavoro, ma si configura come parte integrante di una strategia più ampia per migliorare la vita scolastica, promuovendo un ambiente di apprendimento che non sacrifica la salute a favore del rendimento.

L’approccio potrebbe rappresentare un punto di svolta nella gestione del tempo e del benessere degli studenti cinesi, dimostrando come una riorganizzazione degli orari di studio possa contribuire a ridurre lo stress e favorire prestazioni scolastiche migliori.

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