Mobilità docenti 2025: tutte le ipotesi

docente alla stazione parla al cellulare in attesa di prendere il treno

Il tema della mobilità docenti continua a occupare un ruolo centrale nel dibattito scolastico. Con il nuovo contratto sulla mobilità previsto per il triennio 2025-28, emergono diverse ipotesi, tra conferme dei vincoli già esistenti e possibili deroghe per specifiche categorie di insegnanti. Esaminiamo nel dettaglio le principali prospettive, tenendo conto delle anticipazioni e dei vincoli attuali.

I vincoli confermati nel contratto 2025-28

I vincoli legati alla mobilità docenti previsti dal CCNL 2019-21 sembrano destinati a rimanere in vigore anche nel prossimo triennio, salvo modifiche al testo definitivo del contratto. 

Nel dettaglio, sono due le categorie principali di vincoli che continuano a regolare la mobilità:

  • vincolo triennale: riguarda i docenti che ottengono trasferimenti volontari o passaggi di ruolo in una delle sedi espresse nella domanda. Questi insegnanti non potranno presentare una nuova domanda di mobilità per i tre anni successivi. Tuttavia, il vincolo non si applica a chi beneficia delle precedenze previste dall’articolo 13 del CCNI 22/25 o ai docenti trasferiti d’ufficio.
  • vincolo per assunzioni recenti: i docenti assunti dall’anno scolastico 2023/24 dovranno rimanere per almeno tre anni nella scuola di titolarità, includendo il periodo di prova. Per i docenti non abilitati, il triennio comprenderà anche il completamento della formazione iniziale.

Deroghe e possibili ampliamenti

Nonostante la rigidità dei vincoli, alcune deroghe sono già previste per situazioni particolari e potrebbero essere ampliate nel prossimo contratto. 

Le deroghe attuali consentono la presentazione della domanda di mobilità per:

  • genitori con figli minori di 12 anni, o fino a 12 anni dall’ingresso del minore in famiglia per genitori adottivi e affidatari.
  • insegnanti con disabilità o familiari da assistere, in base alla legge 104/1992.
  • situazioni di particolare necessità familiare, come l’assistenza a coniugi o parenti con disabilità grave.

Tra le novità ipotizzate, si segnala l’eventualità di estendere la deroga per i genitori con figli fino a 14 o 16 anni e per chi assiste genitori ultrasessantacinquenni

Inoltre, per alcune categorie di assistenza, si prospetta la necessità di indicare come prima preferenza il comune o il distretto di residenza del familiare assistito.

Prospettive e attese

Le trattative per il nuovo contratto sono ancora in corso, e il testo definitivo potrebbe introdurre ulteriori modifiche o ampliamenti delle deroghe già previste. 

La presentazione delle domande di mobilità è attesa tra febbraio e marzo, ma le incertezze sulle regole definitive richiedono particolare attenzione da parte dei docenti interessati.

Nel complesso, la mobilità docenti 2025 si prefigura come un equilibrio tra la necessità di garantire stabilità agli istituti scolastici e il rispetto delle esigenze personali e familiari degli insegnanti. 

Le decisioni finali, attese nei prossimi mesi, saranno determinanti per definire le opportunità di spostamento e le regole applicabili a livello nazionale.

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