Montevarchi, revocata la misura del pane e olio per gli alunni morosi

il sindaco Silvia Chiassai Martini durante la trasmissione Mattino Cinque News

Stop al pane e olio: i bambini delle famiglie morose tornano a un pasto regolare. Dopo giorni di accese polemiche, la giunta comunale di Montevarchi (Arezzo) ha annunciato la revoca della misura che prevedeva la somministrazione di pane e olio come pasto sostitutivo per gli alunni con famiglie morose nei pagamenti della mensa scolastica. Il provvedimento, inizialmente adottato per recuperare 85.000 euro di arretrati, aveva scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e delle forze politiche. 

Peccato solo che a determinare il tardivo “ravvedimento” del sindaco e dell’esecutivo sia stata la fastidiosa e scomoda esposizione mediatica determinata dall’assurda vicenda e non, piuttosto, un consapevole pentimento e una sincera ammissione di colpa. 

Giù le mani dai bambini!   

Il dietrofront della Giunta

Dopo giorni di polemiche e un acceso dibattito a livello nazionale, l’amministrazione comunale di Montevarchi ha deciso di sospendere la misura del cosiddetto “pane e olio”, che prevedeva la sostituzione del pasto completo per gli alunni le cui famiglie non erano in regola con il pagamento della mensa scolastica. 

L’annuncio è stato dato dal sindaco Silvia Chiassai Martini nel corso della trasmissione televisiva “Mattino Cinque News” su Canale 5.

La decisione è arrivata a seguito di una verifica che ha evidenziato come solo due delle tredici famiglie coinvolte avessero provveduto al saldo del debito. 

In risposta, l’amministrazione ha deciso di convocare i genitori per comprendere le motivazioni dei mancati pagamenti e, laddove necessario, attivare il supporto dei servizi sociali.

Le reazioni politiche

La misura aveva suscitato forti critiche, sia a livello locale che nazionale, con accuse di discriminazione e penalizzazione dei bambini per le difficoltà economiche delle loro famiglie. 

Il provvedimento era stato contestato da numerose forze politiche e sociali, con il Partito Democratico di Montevarchi tra i principali oppositori. 

Il gruppo consiliare del PD ha accolto con favore la sospensione della misura, definendola una vittoria del buon senso e della giustizia sociale

In un comunicato ufficiale, il PD ha ribadito la propria contrarietà all’iniziativa, considerata “ingiusta e discriminatoria”, e ha criticato l’amministrazione per aver difeso la scelta fino all’ultimo momento prima di cedere alla pressione dell’opinione pubblica.

A livello regionale, il Partito Democratico della Toscana ha annunciato una mozione per evitare che situazioni simili possano ripetersi in altri comuni. 

il sindaco durante una trasmissione televisiva

Il capogruppo PD in Regione, Vincenzo Ceccarelli, ha definito la misura “un grave atto discriminatorio” che penalizza i minori, esponendoli a situazioni di disagio e stigmatizzazione. 

I consiglieri regionali Lucia De Robertis e Cristiano Benucci hanno sottolineato l’importanza di individuare soluzioni alternative che garantiscano a tutti gli alunni il diritto a un pasto completo, senza punire i bambini per problematiche economiche delle famiglie.

Il dibattito sulle mense scolastiche

La questione ha riacceso il dibattito sulla gestione del servizio mensa e sulla necessità di politiche più inclusive per garantire il diritto all’istruzione e alla nutrizione scolastica

L’opposizione ha annunciato che continuerà a battersi per una revisione del regolamento comunale sulla refezione scolastica, con l’obiettivo di rendere le tariffe più eque e sostenibili per tutte le famiglie.

La vicenda di Montevarchi si conclude con il ritorno a un pasto regolare per tutti i bambini, ma resta aperta la questione di come gestire in futuro situazioni di morosità senza generare disparità e discriminazioni. 

Il confronto tra amministrazione, opposizione e cittadini sarà determinante per individuare modelli di gestione che assicurino un servizio efficace e inclusivo e, soprattutto, in grado di scongiurare scelte che possano determinare forme di esclusione o marginalizzazione sociale.

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