Un grave episodio ha scosso l’Istituto Comprensivo Angiulli nel rione Sanità di Napoli, dove un Collaboratore scolastico è stato aggredito da un genitore 34enne che lo accusava di molestie nei confronti di un’alunna di 4 anni.
L’antefatto: un’accusa non verificata
La vicenda ha origine da un presunto caso di molestie che nelle settimane scorse avrebbe scatenato la reazione di un gruppo di genitori (circa 50) che avrebbero addirittura organizzato una spedizione punitiva nei confronti dell’uomo.
In quella circostanza solo il tempestivo intervento dei carabinieri aveva evitato che la situazione degenerasse.
Secondo quanto emerso, il Collaboratore scolastico sarebbe stato accusato di comportamenti inappropriati nei confronti di un’alunna.
Tuttavia, le autorità scolastiche non hanno ricevuto nessuna segnalazione ufficiale, e le voci circolanti non risultano al momento confermate.
Tale assenza di denunce formali lascia il caso avvolto nell’incertezza, mentre le indagini dei Carabinieri proseguono per fare chiarezza.
L’aggressione: un genitore prende l’iniziativa
Il fatto più eclatante si è verificato quando il padre di un’alunna ha orchestrato un’azione punitiva.
Fingendosi una dodicenne tramite un falso profilo social, l’uomo ha contattato il Collaboratore, fissando un appuntamento.
Un appuntamento sfociato in violenza ha segnato l’epilogo dell’incontro tra il genitore e il Collaboratore scolastico. Durante il faccia a faccia, l’uomo avrebbe perso il controllo: il Collaboratore è stato aggredito con calci, pugni e colpi di casco, riportando lesioni significative.
Le autorità si trovano ora a valutare due piste distinte: da un lato, l’accusa di violenza sessuale mossa contro il Collaboratore, sospettato di aver molestato un’alunna; dall’altro, l’ipotesi di tentato omicidio a carico del genitore per l’aggressione compiuta.
La versione del padre è emersa in un racconto frammentario: “Ho investito un uomo, non lo conoscevo, sono scappato perché ho avuto paura”, ha dichiarato, aggiungendo di essersi successivamente recato dai Carabinieri.
Tuttavia, le ferite rilevate sul Collaboratore scolastico non sembrano compatibili con un semplice incidente, apparendo piuttosto come il risultato di un’azione mirata.
Le indagini in corso, condotte dalle forze dell’ordine, saranno fondamentali per chiarire i contorni della vicenda e stabilire eventuali responsabilità.
Un caso che richiama precedenti
Il parallelo con un episodio analogo emerge con forza.
Lo scorso novembre, nell’istituto comprensivo “Catello Salvati” di Scanzano, frazione di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, un gruppo di genitori aveva compiuto una spedizione punitiva contro una docente di sostegno accusata di violenza sessuale su alunni.
In quel caso, le indagini hanno portato all’arresto della professoressa, accusata di maltrattamenti e abusi, confermando le denunce.
La similitudine tra i due eventi sottolinea la crescente preoccupazione per la tutela degli studenti e la gestione delle accuse all’interno delle scuole.