Nuovo Piano Nazionale per la Lotta all’Antisemitismo: Strategia 2025-2029

La Scuola Oggi

20 Febbraio 2025

ragazza ebrea di spalle avvolta in una bandiera di Israele

Nuovo Piano Nazionale per la Lotta all’Antisemitismo: Strategia 2025-2029

Quiz GPS

L’antisemitismo continua a rappresentare una sfida per le istituzioni e per la società, richiedendo interventi concreti e mirati per contrastarne la diffusione. Ed è proprio in quest’ottica che si colloca l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del piano quinquennale (2025-2029) relativo alla Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. Il progetto, curato da Pasquale Angelosanto (Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo), ha potuto contare sulla preziosa e fondamentale collaborazione dei rappresentanti delle comunità ebraiche italiane e internazionali (UCEI, UGEI, CDEC, IHRA), nonché di illustri esponenti del mondo accademico e dei Ministeri competenti. Ma, soprattutto, ha individuato nella formazione, sicurezza e monotoraggio del web gli strumenti chiave per la lotta all’antisemitismo.  

L'offerta scade tra
2 3
Ore
:
5 9
Minuti
:
5 9
Secondi

Un approccio multidisciplinare per contrastare l’antisemitismo

Il piano, “predisposto per affrontare in modo organico e strutturato la lotta contro l’antisemitismo”, si articola su cinque aree d’intervento fondamentali

  • Ricerca e analisi del fenomeno;
  • Formazione; 
  • Valorizzazione della memoria; 
  • Sicurezza delle comunità;
  • Monitoraggio del web. 

L’obiettivo dichiarato è quello di implementare azioni coordinate e sistematiche per contrastare l’odio e la discriminazione, attraverso la tutela del diritto all’inclusione e alla sicurezza.

Formazione nelle scuole e nelle istituzioni

Uno dei punti centrali del piano riguarda la formazione, che sarà estesa a diversi ambiti educativi e professionali

Le scuole di ogni ordine e grado, le università, il mondo dello sport e la Pubblica Amministrazione saranno coinvolti in programmi di sensibilizzazione e aggiornamento sul tema dell’antisemitismo. 

Il Ministero della Cultura, insieme ad altri enti, promuoverà percorsi didattici e commemorazioni volte a rafforzare la cultura della memoria

La conoscenza storica diventa un elemento essenziale per prevenire il ripetersi di episodi di discriminazione, favorendo il dialogo interculturale e il rispetto delle diversità.

omini di creta di vari colori si tengono per mano intorno ad un mappamondo di creta

Tutela della sicurezza e prevenzione dell’odio online

Un altro aspetto prioritario contenuto all’interno delle linee guida previste della Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo è quello relativo alla sicurezza delle comunità ebraiche.

Il governo prevede, infatti, il rafforzamento delle misure di protezione nei confronti di istituzioni, luoghi di culto e centri culturali ebraici. 

La lotta all’antisemitismo non si limita solo al mondo fisico, ma si estende anche alla dimensione digitale, con un monitoraggio costante dei contenuti online

Il piano prevede, inoltre, la collaborazione con la Commissione europea, i principali provider del web e le istituzioni specializzate nel controllo della diffusione di messaggi d’odio sulle piattaforme digitali.

Sinergia tra istituzioni e comunità ebraiche

Il piano strategico 2025-2029 punta a creare un modello di collaborazione stabile tra il governo e le comunità ebraiche, che saranno direttamente coinvolte nella definizione delle politiche di contrasto all’antisemitismo. 

Il ruolo delle istituzioni scolastiche, degli enti culturali e delle associazioni sarà determinante per garantire la diffusione di una cultura del rispetto e della tolleranza, in modo da rafforzare i valori democratici alla base della convivenza civile.

L’adozione di una strategia nazionale per il contrasto all’antisemitismo rappresenta un passo fondamentale per prevenire fenomeni di discriminazione e intolleranza

Di conseguenza, l’educazione e la formazione costituiscono strumenti chiave per combattere il pregiudizio e promuovere una società più inclusiva e consapevole. 

Ecco perché, l’impegno delle istituzioni, unito alla partecipazione attiva delle scuole e della società civile, sarà essenziale per garantire che la memoria storica si trasformi in un monito per il futuro.