Nel complesso contesto del sistema educativo italiano, la validità e l’autenticità delle certificazioni scolastiche sono essenziali per garantire la qualità dell’istruzione e l’integrità professionale. Tuttavia, nei giorni scorsi una vicenda riguardante due insegnanti vittime di una frode connessa a falsi esami e diplomi ha messo ancora una volta in evidenza le vulnerabilità presenti nel sistema e la necessità di controlli più stringenti.
SOMMARIO
ToggleLo scenario della frode
Nel giugno 2023, una docente, convinta di aver completato regolarmente il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) Sostegno tramite un corso offerto da una rinomata università di Napoli, si è rivolta ai Carabinieri dopo essersi resa conto di essere stata truffata.
Credeva di essersi iscritta a un corso autentico, dopo essere stata contattata da un uomo di 52 anni di Palma Campania.
Quest’ultimo, fingendosi membro del corpo docente dell’università, aveva promesso l’iscrizione al corso e il conseguimento del diploma in cambio di un pagamento di 1000 euro, a fronte di un costo complessivo di 5500 euro.
I meccanismi della truffa
Gli insegnanti coinvolti, dopo aver effettuato un versamento in contanti come acconto, avevano ricevuto un link per seguire presunte lezioni online necessarie per ottenere la qualifica.
Con il pagamento di ulteriori somme avevano, quindi, ottenuto materiale didattico e un documento falsificato, completo di timbro e firma del Rettore dell’università.
La truffa era, infine, culminata con l’organizzazione di un esame finale via videoconferenza, somministrato in un contesto apparentemente ufficiale, con un presunto esaminatore.
La scoperta della frode
Le certificazioni ottenute erano state utilizzate da uno dei due insegnanti per lavorare in quattro scuole della provincia di Napoli.
Tuttavia, un controllo di routine da parte del segretario scolastico aveva permesso di rilevare l’irregolarità.
Quando la scuola aveva, infatti, richiesto una conferma ufficiale all’università, era stato scoperto che il diploma e l’esame erano fasulli.
A quel punto, la docente aveva sporto denuncia presso i Carabinieri di San Giuseppe Vesuviano, dando il via ad un’indagine che ha portato all’identificazione e alla denuncia dell’uomo coinvolto nelle frodi.
Palma Campania: la denuncia di un nostro lettore
La notizia non ci trova del tutto impreparati.
Nei giorni scorsi, infatti, in seguito alla pubblicazione del nostro articolo “Lauree facili e falsi titoli di studio: 7 arresti e oltre 100 indagati”, un nostro lettore ci ha fatto pervenire la seguente segnalazione:
“A Palma Campania c’è un sindacato della **** che da anni spaccia diplomi falsi… è stato più volte denunciato anonimamente ma senza risultati… Pur scoperti, alcuni degli acquirenti non hanno avuto alcun coraggio di denunciare…l’unico risultato è che gli pseudo sindacalisti continuano ad arricchire i loro conti con centinaia di migliaia di euro!”.
Il nostro lettore parla, inoltre, di connivenze “con altre sfere” e commenta: “Sarà un fenomeno ormai impossibile da estirpare!”.
Quindi conclude: “Hanno, inoltre, inserito nel mondo della scuola figli e parenti con nessuna conoscenza depauperando in modo irreversibile il futuro dei nostri figli e le speranze di chi invece insegue il proprio obiettivo con sacrificio e sudore..Continuate la vostra battaglia, mi raccomando, anche se sarà un fenomeno quasi impossibile da estirpare proprio per le ragioni citate!”.