La sicurezza degli studenti impegnati nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), ex Alternanza Scuola-Lavoro, torna al centro del dibattito pubblico.
Nel pomeriggio di oggi, un gruppo di studenti manifesterà davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito per chiedere l’abolizione di un sistema che, secondo loro, espone i ragazzi a gravi rischi senza adeguate tutele.
“La scuola dovrebbe essere un luogo di formazione e crescita, non di sfruttamento e pericolo”, hanno dichiarato i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi, uno dei movimenti più attivi nella protesta.
Il messaggio rivolto al Ministro Valditara è chiaro: rivedere il sistema PCTO per garantire condizioni di sicurezza adeguate agli studenti impegnati nei tirocini formativi.
L’ennesimo incidente riaccende il dibattito
La mobilitazione studentesca è scaturita dopo l’ultimo grave episodio avvenuto in un’azienda di Rieti, dove uno studente minorenne si è ferito mentre lavorava su un tornio.
Il giovane ha riportato una frattura multipla al braccio dopo che il guanto che indossava è rimasto impigliato nella macchina, trascinandolo con violenza.
L’infortunio ha richiesto un immediato trasferimento in ospedale, mentre le autorità hanno avviato accertamenti per chiarire le dinamiche dell’accaduto e verificare il rispetto delle norme di sicurezza.
Non è la prima volta che uno studente si fa male durante un percorso PCTO. Negli ultimi anni, diversi casi hanno sollevato polemiche sulla sicurezza e l’effettiva utilità di questi programmi.
Gli studenti e le associazioni di categoria denunciano da tempo la mancanza di tutele adeguate e il rischio che tali esperienze si trasformino in occasioni di sfruttamento piuttosto che in opportunità formative.
Un sistema da ripensare?
Le richieste che saranno avanzate dai manifestanti non riguardano solo l’abolizione dei PCTO, ma anche un ripensamento complessivo del rapporto tra scuola e lavoro.
Molti studenti, docenti e sindacati chiedono che i tirocini scolastici siano svolti in ambienti sicuri, con una formazione adeguata e senza il rischio di incidenti come quello avvenuto a Rieti.
L’incidente di ieri, infatti, rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di rivedere e migliorare i percorsi di alternanza scuola-lavoro in Italia. La sicurezza degli studenti deve essere una priorità assoluta, e ciò richiede un impegno congiunto da parte di istituzioni, scuole e aziende per creare ambienti formativi sicuri e protetti.