Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un nuovo piano volto a contrastare la dispersione scolastica nei quartieri più svantaggiati di Napoli. L’intervento si ispira al “Decreto Caivano”, già applicato con successo in altre aree problematiche.
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SOMMARIO
ToggleInterventi mirati nei quartieri svantaggiati
L’iniziativa del Ministro Valditara si focalizza sui rioni di Napoli caratterizzati da elevati tassi di abbandono scolastico e disoccupazione giovanile. I suddetti quartieri sono stati individuati attraverso l’analisi dei dati Invalsi e delle statistiche occupazionali.
Il piano prevede investimenti significativi nella formazione dei docenti, nel miglioramento delle infrastrutture scolastiche e nella creazione di percorsi educativi innovativi.
L’obiettivo è fornire un supporto concreto agli studenti che affrontano difficoltà, garantendo loro un’istruzione di qualità e nuove opportunità per il futuro.
Il modello del “Decreto Caivano” come riferimento
Il “Decreto Caivano” ha introdotto misure efficaci per combattere la dispersione scolastica e il disagio giovanile.
Tra queste, il daspo urbano per i minori di età superiore ai 14 anni, che vieta l’accesso a determinate aree urbane, e la responsabilizzazione dei genitori riguardo alle assenze ingiustificate dei figli, con sanzioni che possono includere fino a due anni di reclusione e la revoca dell’assegno di inclusione.
Le misure hanno già mostrato risultati positivi, come evidenziato dal ritorno degli studenti nelle scuole di Caivano.
Il Ministro Valditara intende replicare questo modello nei quartieri più disagiati di Napoli, adattandolo alle specifiche esigenze del territorio, per promuovere l’inclusione sociale e ridurre l’abbandono scolastico.
Cosa prevedeva il Decreto Caivano
Il Decreto Caivano è un provvedimento legislativo adottato dal governo italiano per contrastare la criminalità giovanile e l’abbandono scolastico, con particolare attenzione alle aree a rischio di devianza sociale.
Il decreto prende il nome dalla cittadina di Caivano, in provincia di Napoli, teatro di gravi episodi di violenza e criminalità minorile che hanno spinto le istituzioni a intervenire con misure straordinarie.
Le principali misure del Decreto Caivano
Il decreto ha introdotto una serie di norme che riguardano sicurezza, giustizia minorile e istruzione, tra cui:
- Daspo urbano per i minori di 14 anni: ai giovani coinvolti in attività criminose può essere vietato l’accesso a determinate aree urbane. La notifica del divieto viene comunicata ai genitori o tutori e al Tribunale per i Minorenni.
- Modifica delle misure cautelari per i minori: il limite minimo di pena per la custodia cautelare viene abbassato da nove a sei anni, rendendo più rapido l’intervento della giustizia nei confronti dei giovani delinquenti.
- Percorsi rieducativi obbligatori: per i minori coinvolti in reati con pene fino a cinque anni, viene prevista la possibilità di percorsi di recupero e reinserimento sociale.
- Responsabilità dei genitori per l’abbandono scolastico: i genitori di ragazzi che non frequentano la scuola senza giustificazione possono incorrere in sanzioni che includono fino a due anni di reclusione e la revoca dell’assegno di inclusione.