Precari Esclusi dalle GPS, FLC CGIL Denuncia i Ritardi del Ministero

Giuseppe Montone

7 Luglio 2025

un gruppo di docenti chiuso fuori dal cancello di una scuola, visti dalle spalle

Precari Esclusi dalle GPS, FLC CGIL Denuncia i Ritardi del Ministero

Quiz GPS

I ritardi nell’autorizzazione dei percorsi abilitanti 2024/25 hanno impedito a migliaia di docenti precari di inserirsi nella prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), con gravi conseguenze sull’accesso al lavoro per il prossimo anno scolastico. 

A lanciare l’allarme è la FLC CGIL, che in una nota ufficiale accusa il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) di essere interamente responsabili di una situazione che penalizza i lavoratori del settore.

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L’Inadempienza dei Ministeri e le Ricadute sui Lavoratori

Secondo la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, i ritardi con cui sono stati autorizzati i percorsi abilitanti hanno creato “un profondo disallineamento rispetto all’anno scolastico”. 

Questa tempistica errata ha inciso su diversi fronti, dai permessi per il diritto allo studio fino al mancato rispetto del termine del 30 giugno, fissato per l’inserimento con riserva in prima fascia GPS. 

A causa di questa inadempienza, attribuita interamente ai due ministeri coinvolti, moltissimi docenti precari, pur avendo investito tempo e risorse, si trovano ora esclusi dalla possibilità di ottenere un incarico.

un gruppo di docenti precari delusi per l'esclusione dalle GPS

La Richiesta di Proroga e il Diniego dell’Amministrazione

Di fronte a questa criticità, la FLC CGIL ha agito formalmente. “Lo scorso 26 giugno – continua la nota – abbiamo chiesto formalmente al Ministero dell’Istruzione e del Merito la proroga dei termini previsti per l’inserimento nelle graduatorie”. 

Nonostante la richiesta sia stata respinta dall’amministrazione, il sindacato ha dichiarato che continuerà a portare avanti la battaglia in tutte le sedi competenti

È ritenuto “inaccettabile che l’inadempienza dei due Ministeri determini gravi danni per i lavoratori precari che hanno investito anche 2500 euro per poter frequentare e concludere il corso e ora rischiano di restare esclusi dall’accesso al lavoro”.

“Una Scuola Fondata sulla Precarietà, non sul Merito”

La nota del sindacato si conclude con una dura critica politica all’operato del Ministro Valditara. 

Secondo la FLC CGIL, questa vicenda è l’emblema di un modello di scuola che non si fonda sul merito, bensì “sulla precarietà e sullo sfruttamento di chi vi opera, senza alcun rispetto per lo studio e i sacrifici di tanti docenti”. 

Le parole del sindacato evidenziano una frattura profonda tra le necessità concrete dei lavoratori della scuola e le tempistiche di una burocrazia ministeriale che, ancora una volta, penalizza i più vulnerabili.

FLC CGIL e docenti precari protestano

Comunicato stampa FLC CGIL

“Denunciamo da mesi i ritardi con cui sono stati autorizzati i percorsi abilitanti 2024/25 che hanno creato un profondo disallineamento rispetto all’anno scolastico, dai permessi delle 150 ore del diritto allo studio al termine del 30 giugno fissato per l’inserimento in prima fascia delle GPS. 

A causa di questi ritardi, interamente ascrivibili ai due ministeri coinvolti, il MIM e MUR, tantissimi docenti precari sono stati esclusi dalla prima fascia delle Graduatorie GPS, con gravi ricadute sulla possibilità di accesso al lavoro nel prossimo anno scolastico.

Lo scorso 26 giugno abbiamo chiesto formalmente al Ministero dell’Istruzione e del Merito la proroga dei termini previsti per l’inserimento nelle graduatorie. 

Nonostante il diniego dell’amministrazione, continueremo in tutte le sedi a rappresentare questa richiesta, in quanto è inaccettabile che l’inadempienza dei due Ministeri determini gravi danni per i lavoratori precari che hanno investito anche 2500 euro per poter frequentare e concludere il corso e ora rischiano di restare esclusi dall’accesso al lavoro.
Questa è la scuola del Ministro Valditara, non fondata sul merito, ma sulla precarietà e sullo sfruttamento di chi vi opera, senza alcun rispetto per lo studio e i sacrifici di tanti docenti.”