A partire dal 24 ottobre 2025 entrerà in vigore la legge n. 149, approvata il 3 ottobre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 ottobre. La normativa introduce disposizioni organiche per contrastare l’obesità, riconosciuta come una malattia cronica e recidivante, e pone la prevenzione dell’obesità a scuola come uno degli assi portanti della strategia nazionale, con un ruolo attivo per gli istituti di ogni ordine e grado.
La Legge n. 149/2025: un Quadro Normativo per la Prevenzione dell’Obesità
Il testo normativo (legge n. 149 del 3 ottobre 2025) definisce un piano coordinato di interventi su scala nazionale, supportato da una dotazione finanziaria progressivamente crescente, per affrontare l’obesità in modo sistemico.
Per la prima volta, l’obesità viene inquadrata come una patologia complessa che richiede un approccio multidisciplinare, che spazia dalla diagnosi precoce alla cura e, soprattutto, alla prevenzione.
Le disposizioni mirano a creare una rete di supporto che coinvolge il sistema sanitario, le istituzioni e la comunità. All’interno di tale quadro, le istituzioni scolastiche sono identificate come contesti privilegiati per l’attuazione di politiche di prevenzione efficaci, capaci di influenzare positivamente le abitudini dei giovani fin dalla prima infanzia e di gettare le basi per uno stile di vita sano e consapevole che possa durare nel tempo.
Il Ruolo Attivo delle Scuole nella Promozione di Stili di Vita Sani
All’interno del quadro normativo, le scuole di ogni ordine e grado sono chiamate a svolgere una funzione fondamentale nella promozione di comportamenti salutari.
L’attenzione si concentra su due ambiti principali: la diffusione di una corretta cultura alimentare e l’incentivo alla pratica sportiva regolare.
Nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica, sono previste specifiche iniziative che gli istituti potranno integrare nella loro offerta formativa. Tra le azioni indicate figurano:
- attività didattiche e laboratoriali sulla nutrizione e sull’importanza di un regime alimentare equilibrato;
- programmi specifici volti al miglioramento delle abitudini motorie degli studenti, sia durante l’orario scolastico che in contesti extracurricolari;
- campagne di sensibilizzazione sulla stretta relazione tra alimentazione, benessere psicofisico e prevenzione dei disturbi legati al peso;
- percorsi educativi extracurricolari per favorire l’adesione spontanea degli alunni a pratiche sportive e ad attività ricreative che stimolino il movimento.
Prevenzione Obesità a Scuola: un Approccio Educativo Integrato e Inclusivo
L’impegno richiesto agli istituti scolastici non rappresenta un’azione isolata, ma si inserisce in un programma nazionale più ampio, che prevede un coordinamento strategico tra il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La prevenzione dell’obesità a scuola diventa, in quest’ottica, parte di un ecosistema educativo che si estende oltre le mura dell’edificio.
Tra gli strumenti messi in campo vi sono campagne informative sui corretti stili di vita e la diffusione capillare di messaggi educativi tramite media, farmacie e professionisti sanitari.
Un aspetto di notevole importanza della legge riguarda l’inclusione: le misure previste intendono facilitare la piena partecipazione degli studenti con obesità alle attività scolastiche, sportive e sociali, in modo da ridurre i fattori di esclusione o marginalizzazione che possono derivare dalla loro condizione.
L’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO) e la Formazione
La legge istituisce anche l’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO), un nuovo organismo tecnico-scientifico con il compito di monitorare l’efficacia delle politiche regionali, raccogliere dati epidemiologici, elaborare proposte operative e valutare l’impatto degli interventi messi in atto.
Il sistema scolastico è coinvolto in questo processo in maniera indiretta ma significativa. Le evidenze scientifiche e i dati raccolti dall’Osservatorio potranno, infatti, orientare le future scelte didattiche e le strategie educative nei diversi contesti territoriali, per adattare gli interventi alle specifiche esigenze delle comunità locali.
Sebbene la legge non lo specifichi nel dettaglio, è logico attendersi che i risultati del monitoraggio possano anche guidare la progettazione di percorsi di formazione mirati per il personale docente, al fine di fornire agli insegnanti gli strumenti necessari per implementare con successo le nuove disposizioni.