Il nuovo Decreto Scuola ridefinisce radicalmente le modalità di reclutamento dei docenti per l’anno scolastico 2025/26. La riforma introduce, infatti, importanti cambiamenti: tutela degli idonei di concorso, semplificazione delle procedure di accettazione delle cattedre e misure ad hoc per garantire l’immissione in ruolo in tempi certi.
Il risultato è un sistema più snello, inclusivo e coerente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Inserimento strutturale degli idonei nei concorsi del PNRR
Una delle novità più rilevanti riguarda la graduale integrazione nelle graduatorie dei concorsi PNRR1 e PNRR2: fino al 30 % dei posti banditi potranno essere assegnati anche a coloro che hanno superato la prova orale, benché non vincitori.
Questa possibilità sarà operativa per tre anni, a partire dalla pubblicazione delle graduatorie. Inoltre, dal 2026/27 sarà istituito un elenco regionale, aggiornato annualmente, destinato a chi ha superato concorsi ordinari dal 2020, ma non è stato assunto.
Se le graduatorie PNRR si esauriranno, si attingerà a questo elenco – rispettando cronologia dei concorsi e punteggi ottenuti. In questo modo, gli idonei ottengono una chance concreta di assunzione a tempo indeterminato, senza dover ripetere l’intera selezione.
Tempi certi e trasparenza nelle assegnazioni
Il decreto introduce un sistema più rapido e trasparente per l’accettazione delle sedi: i docenti avranno 5 giorni per confermare o rifiutare la proposta, ma solo 2 giorni se la nomina arriva dopo il 28 agosto.
Una volta accettata, decade la possibilità di fare supplenze annuali nello stesso anno scolastico.
Inoltre, per armonizzare il conteggio dei posti derivanti dai concorsi 2018 e 2020, è stato modificato il criterio di arrotondamento: ogni frazione di 0,5 è considerata per eccesso.
Le graduatorie del PNRR2 pubblicate entro il 10 dicembre 2025 saranno valide fino al 31 dicembre per completare le immissioni in ruolo, includendo assumibili anche i vincitori che conseguiranno l’abilitazione entro il 31 dicembre.
Verso maggiore stabilità
Con l’attuazione del Decreto Scuola, il sistema di reclutamento dei docenti in Italia vanta ora strumenti più equi e efficienti: gli idonei acquisiscono maggiori possibilità di inserimento stabile, mentre i tempi e la burocrazia legati all’immissione in ruolo vengono snelliti.
La riforma non solo risponde a una richiesta di maggiore trasparenza, ma punta anche a valorizzare le risorse già presenti, allineandosi con l’agenda del PNRR e offrendo certezze di percorso a migliaia di aspiranti insegnanti.
