Dopo gli annunci iniziali, va a concretizzarsi quella che è la riforma tecnici e professionali. La stessa, a opera del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, va a inserirsi in un quadro ben preciso.
Infatti, va a interessare le scuole secondarie di II grado. In particolare, a essere oggetto di discussione sono gli istituti tecnici e professionali del territorio italiano.
Lo scopo dichiarato è quello di dare una base concreta a quanti abbiano intenzione di lavorare subito dopo il diploma.
Tali tipologie di scuole, quindi, avranno come scopo quello di specializzare ulteriormente gli allievi in specifici campi.
Di conseguenza, debutta il nuovo modello 4+2. L’obiettivo da raggiungere è quello di avere un legame più stretto e solido tra il territorio e il mondo dell’istruzione.
Confermata la riforma tecnici e professionali
Il Consiglio dei Ministri ha dato il proprio consenso per la Riforma Valditara. Di conseguenza è stata confermata la già annunciata riforma tecnici e professionali. Nella giornata del 18 settembre 2023, infatti, la riforma Valditara è giunta al Consiglio dei Ministri.
Il Disegno di Legge ha come scopo quello di creare e incrementare quella che è stata denominata come la filiera formativa tecnologico-professionale.
Inoltre, lo stesso Ministro Valditara ha rilasciato in merito delle dichiarazione a Il Sole 24 Ore sullo scopo del suo operato:
«dare un futuro ai tanti giovani che non ce l’hanno, o che non ce l’hanno adeguato alle loro professionalità e ai loro talenti, e, al tempo stesso, spingere la competitività del nostro sistema produttivo, che altrimenti rischia una brusca frenata».
Per la crescita del Paese, infatti, si necessita la presenza di figure estremamente preparate. Ciò concerne sia l’ambito tecnico che quello delle materie STEM.
I punti della riforma
La riforma tecnici e professionali, dunque, sembra avere delle idee ben precise. Essa è rivolta agli istituti tecnico-professionali con degli obiettivi precisi da raggiungere.
Infatti, i punti chiave della stessa sono i seguenti:
- l’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa, con particolare riferimento alle discipline di base, ai nuovi percorsi sperimentali, funzionali alle esigenze specifiche dei territori;
- la promozione dei passaggi fra percorsi diversi;
- la quadriennalità del percorso di istruzione secondaria di secondo grado;
- la flessibilità didattica;
- la presenza di una buona dose di alternanza scuola-lavoro.
Dopo i primi 4 anni confluiti nel diploma, inoltre, gli studenti dovranno formarsi tramite 2 anni di specializzazione presso gli ITS Academy. La data di avvio a tale sperimentazione risulta essere l’anno scolastico 2024-2025.