Roma, stalking e minacce alla maestra del figlio, arrestati due genitori 

mdocente a terra con vicino l'ombra di una persona che brandisce una mazza

Ennesimo episodio di violenza nei confronti del personale scolastico. Vittima della rabbia di un uomo di 44 anni e della moglie di 48 anni di Segni, in provincia di Roma, una maestra colpevole, secondo la coppia, del rendimento scolastico insufficiente del figlio. Dopo oltre due anni di stalking e minacce, i due genitori sono finalmente finiti in manette. 

Le minacce e la denuncia

Per oltre due anni, a partire dal gennaio 2022, la docente è stata vittima di minacce e persecuzioni da parte di una coppia di genitori, che la riteneva responsabile del rendimento scolastico del figlio. 

La situazione è degenerata fino a culminare in un episodio di violenta aggressione verbale, quando la madre ha inseguito l’insegnante fuori dalla scuola brandendo un bastone. 

Dopo la denuncia della vittima, la Procura della Repubblica di Velletri ha avviato le indagini. E nei giorni scorsi le forze dell’ordine sono finalmente intervenute e hanno arrestato i due genitori, che ora si trovano ai domiciliari con il braccialetto elettronico

Il giudice ha, inoltre, disposto il divieto assoluto di avvicinarsi alla maestra e alla scuola in cui lavora, nel tentativo di mettere fine alle continue vessazioni di cui la coppia si è resa a più riprese responsabile.

La vicenda

Le minacce e le aggressioni verbali nei confronti dell’insegnante erano iniziate nel 2022 e si erano protratte con una frequenza sempre più preoccupante

La coppia, convinta che la docente stesse penalizzando il proprio figlio con rimproveri e valutazioni ritenute ingiuste, aveva iniziato a perseguitarla sia all’interno dell’istituto scolastico sia al di fuori. 

In diverse occasioni, la maestra era stata inseguita fino alla sua abitazione, costringendola a chiedere l’accompagnamento dei colleghi per tornare a casa in sicurezza. 

«Stai attenta, stai attenta», le avrebbe urlato la madre del bambino in più di un’occasione, mentre il padre l’attendeva fuori dalla scuola per intimidirla. 

L’ultimo episodio, il più grave, è avvenuto nel dicembre 2023, quando la donna ha affrontato la docente fuori dall’istituto impugnando un bastone e gridandole minacce. 

decente impaurita e ansiosa

«Scappa, scappa», avrebbe detto, rendendo chiaro l’intento di intimidirla ulteriormente. 

Questo episodio ha segnato il punto di rottura e ha spinto l’insegnante a presentare una denuncia formale ai carabinieri.

Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno confermato la sistematicità delle persecuzioni e la gravità delle minacce subite dalla maestra. 

I carabinieri della stazione di Segni, dopo aver raccolto le testimonianze del personale scolastico e dei genitori degli altri alunni, hanno ricostruito una vicenda di intimidazioni ripetute che hanno profondamente segnato la vittima. 

L’insegnante aveva ormai sviluppato una condizione di ansia costante, al punto da evitare di uscire da sola per paura di essere nuovamente aggredita. 

La misura cautelare emessa dal Gip, che ha disposto gli arresti domiciliari per i due genitori e l’applicazione del braccialetto elettronico, rappresenta un segnale forte nei confronti di comportamenti persecutori che non possono essere tollerati all’interno della comunità scolastica.

Valditara: “Arresto in flagranza per chi aggredisce gli insegnanti”

L’episodio ha avuto un’eco significativa anche a livello istituzionale. 

Ed è notizia proprio di qualche giorno fa la proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha annunciato di voler lavorare insieme al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per introdurre una nuova normativa che preveda l’arresto in flagranza per chiunque aggredisca un docente

«Non è accettabile che gli insegnanti debbano subire minacce e violenze mentre svolgono il loro lavoro», ha dichiarato Valditara, sottolineando l’urgenza di garantire maggiore sicurezza al personale scolastico. 

La proposta ha ottenuto il plauso di numerosi sindacati del settore, tra cui la Gilda degli Insegnanti e le associazioni dei dirigenti scolastici Anp e DirigentiScuola, che da tempo chiedevano un intervento legislativo più incisivo per tutelare il corpo docente da episodi di violenza.

il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

Il fenomeno delle aggressioni in cattedra

L’aggressione alla maestra di Segni si inserisce in un quadro più ampio di episodi di violenza contro il personale scolastico, un fenomeno che negli ultimi anni ha registrato un preoccupante aumento

Secondo i dati dei principali sindacati della scuola, oltre il 30% degli insegnanti ha subito minacce o pressioni da parte di genitori o studenti, spesso senza ricevere adeguata protezione da parte delle istituzioni. 

La vicenda di Segni evidenzia la necessità di un intervento strutturale che preveda non solo sanzioni più severe per i responsabili di atti di violenza, ma anche il rafforzamento di strumenti di prevenzione e di supporto per i docenti vittime di intimidazioni. 

Solo attraverso misure concrete sarà possibile garantire un ambiente scolastico più sicuro e rispettoso, in cui il personale docente possa svolgere la propria missione educativa senza timore per la propria incolumità.

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