Domani – Mercoledì 7 maggio 2025 – il personale docente e ATA di infanzia, primaria e secondaria di primo grado incrocerà le braccia per lo sciopero nazionale indetto da Cobas Scuola.
La manifestazione avrà luogo alle 9:30 a Roma, davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’obiettivo della mobilitazione è il ritiro immediato delle prove Invalsi e delle Nuove Indicazioni Nazionali varate dal ministro Giuseppe Valditara, accusate di danneggiare l’autonomia didattica e di ignorare le reali esigenze di una scuola inclusiva e plurale.
Il contesto dello sciopero del 7 maggio
La protesta, convocata dai Cobas in adesione anche di Unicobas, CUB e SGB, coinvolge tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado su territorio nazionale, incluse le sedi estere.
A Roma, l’appuntamento è fissato in viale Trastevere, di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito, dalle ore 9:30, con slogan e striscioni che denunciano la “didattica da quiz” imposta dagli Invalsi e “l’arretratezza” delle linee guida del ministro.
Perché i Cobas contestano le prove Invalsi
Secondo i Cobas, le prove Invalsi non misurano competenze reali ma si basano su test standardizzati, chiusi o a risposta univoca, “decontestualizzati” rispetto ai contesti di apprendimento.
L’introduzione di questi esami, somministrati al PC in italiano, matematica e inglese tra primaria e secondaria di secondo grado, avrebbe aumentato le “disparità territoriali e socio-economiche” e diffuso la pratica del “teaching to test”, sottraendo risorse a percorsi attivi, esperienziali e alla promozione del pensiero critico.
Le obiezioni alle Nuove Indicazioni Nazionali 2025
Le Nuove Indicazioni Nazionali, che entreranno in vigore dall’a.a. 2026/27 e approvate l’11 marzo 2025, vengono bollate dai Cobas come eurocentriche e nozionistiche.
Tra i punti più controversi: il ritorno opzionale del latino in seconda media, l’enfasi sulla Bibbia come “testo della tradizione” e lunghe liste di conoscenze disciplinari.
Per i Cobas, queste linee guida non valorizzano la multiculturalità, riducono la didattica a un modello selettivo e ignorano i molteplici contesti di apprendimento al di fuori di scuola e famiglia.
Le richieste dei Cobas e le alternative proposte
I Cobas chiedono il ritiro immediato delle prove Invalsi e delle Nuove Indicazioni, ma anche investimenti concreti nella scuola pubblica: potenziamento degli organici, stabilizzazione dei precari, risorse per l’inclusione, rinnovamento delle infrastrutture e della didattica.
Tra le proposte vi è l’adozione di modelli di valutazione Formativa che privilegino portfolio, project-work e prove autentiche, nonché la predisposizione di un confronto aperto con docenti e sindacati prima di qualsiasi riforma.
Modalità e logistica della mobilitazione
Lo sciopero del 7 maggio prevede astensione totale dalle attività, sia nella prima ora del turno antimeridiano sia nell’ultima ora del pomeriggio (per la primaria lo stop riguarda anche correzioni Invalsi).
Oltre al presidio romano, sono previste iniziative in ogni capoluogo di provincia, con cortei, assemblee e volantinaggio per sensibilizzare famiglie e opinione pubblica sul futuro dell’istruzione pubblica.