Napoli, scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità: dov’è la tanto blasonata inclusione scolastica?

Rosalia Cimino

8 Ottobre 2025

Scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità: ragazzo fuori dal cancello

Napoli, scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità: dov’è la tanto blasonata inclusione scolastica?

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Nel quartiere Vomero di Napoli, una scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità: succede ora, nel 2025, e la vicenda ha acceso i riflettori sulla reale applicazione dei principi di inclusione scolastica. 

Il bambino aveva frequentato regolarmente l’istituto per tre anni, partecipando con profitto e serenità alle lezioni. Nonostante la famiglia si fosse offerta di pagare un educatore di supporto per garantire un corretto affiancamento, la scuola ha respinto la proposta senza fornire motivazioni plausibili. 

L’episodio ha suscitato indignazione tra genitori, associazioni e legali, richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire diritti educativi equi per tutti gli studenti. La vicenda rappresenta un caso emblematico di come, anche oggi, i principi di inclusione possano scontrarsi con difficoltà organizzative e resistenze culturali.

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Scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità: le presunte motivazioni

A Napoli, una scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità che aveva frequentato regolarmente l’istituto linguistico privato per tre anni e a cui ora è stata preclusa la possibilità di continuare per l’anno scolastico 2025/2026. 

La motivazione fornita dalla scuola è stata: “Non possiamo gestirlo in aula“. Un episodio che solleva interrogativi sulla capacità delle istituzioni educative di garantire pari opportunità a tutti gli studenti.

Secondo gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che assistono la famiglia del bambino, la decisione della scuola rappresenta un atto discriminatorio e contrario ai principi fondamentali di civiltà. 

Il bambino, durante i tre anni di frequenza, ha partecipato con serenità e profitto alle lezioni. La proposta dei genitori di finanziare personalmente un educatore di supporto è stata rifiutata dalla direzione scolastica senza fornire motivazioni logiche o organizzative. Il rifiuto ha ulteriormente leso la dignità del minore e dei suoi familiari.

L’inclusione scolastica è un diritto da difendere

La Legge 104/1992, meglio conosciuta come la Legge Quadro sulla Disabilità, e successive modifiche sanciscono il diritto all’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità. Tuttavia, episodi come quello verificatosi a Napoli evidenziano le difficoltà nel garantire questo diritto. 

Le istituzioni scolastiche, sia pubbliche che private, hanno l’obbligo di adottare misure adeguate per assicurare la partecipazione attiva degli studenti con disabilità. Il rifiuto di accogliere un alunno con disabilità non solo viola la legge, ma mina anche i principi di uguaglianza e giustizia sociale.

Per queste ragioni, quando una scuola rifiuta il rinnovo dell’iscrizione a un bimbo con disabilità non c’è da restare inermi: si tratta di un campanello d’allarme per l’intero sistema educativo italiano. 

È fondamentale che le istituzioni scolastiche, in collaborazione con le famiglie e le associazioni, lavorino per garantire un ambiente inclusivo dove ogni studente possa crescere e apprendere senza discriminazioni. Solo così si potrà costruire una società veramente equa e giusta.