Un docente precario della provincia di Udine ha ricevuto una busta paga di appena un euro netto, a causa delle trattenute fiscali e contributive. L’episodio, denunciato dalla Uil Scuola del Friuli Venezia Giulia, evidenzia le criticità del sistema di calcolo degli stipendi per i supplenti, che spesso si trovano a subire ricalcoli e conguagli senza preavviso che mettono a rischio la loro stabilità economica.
SOMMARIO
ToggleIl caso e le implicazioni per i supplenti
Secondo quanto riportato dal Gazzettino, il segretario generale della Uil Scuola FVG, Ugo Previti, ha parlato di un vero e proprio “accanimento fiscale”, sottolineando che non si tratta di un caso isolato.
Molti supplenti ricevono buste paga decurtate o addirittura azzerate, senza poter prevedere l’entità delle trattenute.
La principale causa di queste problematiche è legata ai ricalcoli effettuati in base alla dichiarazione dei redditi (modello 730), che in alcuni casi determinano importi drasticamente ridotti o nulli.
La denuncia dei sindacati e le richieste di intervento
I sindacati denunciano la mancanza di un sistema di preavviso e rateizzazione per le trattenute sugli stipendi, un problema che colpisce in particolare i precari della scuola.
Secondo Rosolino Cicero, presidente dell’Ancodis (Associazione Nazionale Collaboratori dei Dirigenti Scolastici), l’assenza di un meccanismo di rateizzazione penalizza fortemente i lavoratori del comparto pubblico.
«Perché si applicano questi conteggi senza preavviso? Perché nel settore pubblico non è prevista alcuna forma di rateizzazione per il recupero dei debiti?», ha dichiarato Cicero, sottolineando che trattenere somme elevate in un’unica soluzione può compromettere la gestione economica delle famiglie.
Precedenti e impatto sul personale scolastico
Il problema delle trattenute fiscali eccessive non è nuovo.
Nel febbraio 2024, un’indagine dell’Ancodis ha rivelato che oltre il 90% dei partecipanti a un sondaggio tra docenti, dirigenti scolastici e DSGA ha subito decurtazioni stipendiali comprese tra 100 e oltre 800 euro.
In particolare, i 50.000 neoassunti dell’anno scolastico 2023/2024 hanno lamentato tagli di diverse centinaia di euro nelle loro prime mensilità, complicando ulteriormente la loro situazione finanziaria.
Possibili soluzioni e prospettive future
I sindacati chiedono interventi urgenti per riformare il sistema di calcolo delle trattenute fiscali e previdenziali, introducendo un meccanismo di rateizzazione automatica e maggiore trasparenza nelle comunicazioni.
È necessario che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, studi soluzioni per garantire che i docenti possano contare su una retribuzione stabile e prevedibile, senza incorrere in trattenute impreviste che li pongano in difficoltà economica.
L’episodio della busta paga da un euro ha acceso i riflettori su un problema più ampio, che riguarda migliaia di lavoratori precari della scuola. Un sistema fiscale e contributivo più equo e prevedibile rappresenta un passaggio fondamentale per garantire dignità e sicurezza economica agli insegnanti italiani.