Il 2025 si prospetta come un anno di importanti cambiamenti in riferimento ai percorsi di specializzazione per il Sostegno. Il MIM sta lavorando, infatti, ad un decreto ministeriale atto a disciplinare i nuovi corsi di TFA INDIRE, che prevedono specifici requisiti d’accesso. Li scopriamo insieme.
SOMMARIO
ToggleCosa sono i corsi di specializzazione per il sostegno di INDIRE?
I corsi di specializzazione per il Sostegno offerti da INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, sono percorsi formativi progettati per aumentare il numero di docenti qualificati a supportare gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali.
Questi percorsi si distinguono per il loro approccio innovativo e l’uso di risorse didattiche avanzate, integrate con strumenti digitali e materiali aggiornati. L’obiettivo è fornire ai docenti una solida base teorica e pratica per applicare metodologie didattiche inclusive.
Il percorso formativo INDIRE prevede l’acquisizione di 30 crediti formativi universitari, una differenza significativa rispetto ai 60 CFU richiesti dal tradizionale percorso accademico di specializzazione, ovvero il TFA attivato dalle Università.
Ed è proprio questa flessibilità che ha sollevato un certo malcontento tra i docenti che si sono specializzati attraverso i tradizionali corsi TFA. Secondo questi insegnanti, l’impegno necessario per completare il classico percorso di specializzazione non è minimamente paragonabile alla fattibilità dei percorsi ridotti.
I docenti già specializzati “tradizionalmente” percepiscono una disparità di trattamento e temono che l’equivalenza formale tra i due percorsi possa sminuire la qualità e il valore del loro titolo.
Quali sono i requisiti per accedere al TFA INDIRE?
Come dicevamo, l’obiettivo dei percorsi di specializzazione offerti da INDIRE è quello di ampliare il numero di docenti qualificati per supportare gli studenti con disabilità.
Il percorso formativo INDIRE prevede l’acquisizione di 30 CFU, rispetto ai 60 crediti formativi universitari che, invece, si maturano con un percorso tradizionale di specializzazione, ovvero quello accademico.
Possono accedere a questi percorsi i docenti che soddisfano uno dei seguenti requisiti:
- Aver svolto almeno tre anni di servizio sul sostegno, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni scolastici;
- Aver completato un percorso di specializzazione all’estero presso un’università accreditata o un ente autorizzato nel paese di origine, in attesa di riconoscimento, nonostante siano stati superati i termini di legge previsti, ovvero hanno in essere un contenzioso giurisdizionale per mancata conclusione del procedimento entro i termini di legge.
Quando saranno attivati i percorsi per il TFA Sostegno di INDIRE?
I percorsi di specializzazione gestiti dall’INDIRE verranno avviati nel 2025 e rappresentano una misura transitoria: saranno, infatti, validi fino al 31 dicembre 2025.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito – previo parere del Ministro per le disabilità, del Ministro dell’Università e della Ricerca e dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica – con un decreto ministeriale ancora in fase di elaborazione, stabilirà:
- Il profilo professionale dei docenti specializzati.
- I contenuti formativi specifici.
- I costi massimi per i partecipanti.
- Le modalità di svolgimento dell’esame finale.
- I criteri di selezione in caso di domande eccedenti i posti disponibili.
Per l’attivazione dei percorsi di specializzazione sul sostegno, il MIM calcola – annualmente – per ciascun grado d’istruzione e sino al 31 dicembre del 2025, il fabbisogno di docenti specializzati per il sostegno didattico degli alunni con disabilità.
Come dicevamo in precedenza, i percorsi saranno rivolti ai docenti precari con almeno tre anni di servizio, negli ultimi cinque, sul Sostegno nelle scuole statali o paritarie e i docenti che hanno ottenuto il titolo di specializzazione all’estero, a patto che si rispettino determinati criteri.
I partecipanti acquisiranno un minimo di 30 CFU, con costi interamente a loro carico, e dovranno sostenere una prova finale dinanzi a una commissione mista. In caso di domanda eccessiva, un DM del MIM definirà i criteri di selezione, tenendo conto di anzianità e titoli per garantire trasparenza e equità.
Quali sono le alternative al TFA INDIRE per la specializzazione su sostegno?
Alla “semplicità” dei percorsi offerti dall’INDIRE, si contrappone la “difficoltà” dei corsi attivati dagli Atenei con il classico Tirocinio Formativo Attivo.
Si tratta, a ben vedere, di due percorsi molto differenti tra di loro, soprattutto in termini di impegno richiesto. Difatti, il tradizionale TFA richiede circa nove mesi di frequenza costante ed in presenza.
Ancora, mentre con i percorsi INDIRE è sufficiente l’acquisizione di 30 CFU, il TFA classico comporta il conseguimento di 60 crediti formativi universitari, con 300 ore di tirocinio pratico, esami specialistici e un impegno economico rilevante.
Difatti, rispetto ai nuovi percorsi INDIRE, i percorsi tradizionali richiedono un investimento maggiore in termini di tempo, denaro e impegno personale, garantendo al contempo una preparazione più solida e riconosciuta a livello nazionale.
Secondo il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, l’introduzione dei percorsi INDIRE rischia di saturare ulteriormente le Graduatorie di Sostegno (GPS), già piene in diverse province, specialmente per la classe di concorso ADSS al Centro-Sud.
Per tutti questi motivi, i docenti già specializzati chiedono l’istituzione di una graduatoria permanente secondo l’articolo 13 del DM 249/2010, che dia priorità assoluta ai docenti già specializzati.
Quale percorso è il più completo?
Date tutte le premesse sopra evidenziate, si può senza dubbio affermare che il tradizionale TFA Sostegno sia sicuramente la strada più sicura per ottenere una specializzazione mirata e completa.
La specializzazione sul Sostegno attraverso il classico TFA offre una preparazione più solida rispetto ai corsi semplificati offerti da INDIRE. Il percorso tradizionale include un programma intensivo e approfondito, che garantisce una formazione maggiormente articolata.
Questa struttura accademica permette ai docenti di sviluppare competenze avanzate in pedagogia speciale, didattica inclusiva e gestione delle disabilità, offrendo una visione a 360 gradi delle sfide e delle soluzioni nell’ambito del sostegno scolastico.
I docenti formati con il TFA tradizionale acquisiscono una maggiore esperienza pratica e teorica, essenziale per affrontare situazioni complesse in classe. Questo li rende più preparati e consapevoli delle diverse esigenze degli studenti, rispetto a chi ha seguito percorsi più “snelli”.
Di conseguenza, la formazione completa del TFA classico è percepita come un valore aggiunto che tutela la qualità dell’insegnamento e assicura un supporto più competente e professionale agli studenti con disabilità.